Cari Blogger, siete dei vermi!

| 14/12/2008 | 11:17
Caro direttore Stagi, considera questi “Misfatti” come uno sbocco di bile, diretto da un lettore imbufalito contro il suo direttore di fiducia. Tema: il blog. Cioè quello spazio che sul tuo sito “Tuttobiciweb” hai aperto ormai da tempo, come tutti quanti del resto in quest’epoca di comunicazione elettronica. Che cosa sono qui a dirti? Una cosa semplice ed elementare: esprimo tutta la mia gioia nel constatare che ultimamente ti sta creando problemi e grattacapi. Lasciatelo dire, dal più profondo del cuore: ti sta benissimo. Te la sei cercata, adesso te la gratti. Spero che tutte le polpette avvelenate entrate nel blog recentemente, dalle calunnie alle falsità, dagli insulti alle carognate, ti rovinino la vita e il fegato. Così finalmente capirai una cosa fondamentale: che la libertà e la libera espressione sono cose sacre, ma che proprio per questa loro intrinseca sacralità non possono finire tra le mani di quattro scemi. Tanto per essere chiari: il blog, cioè lo spazio aperto in cui chiunque può esprimere le proprie opinioni, è di per sè un’idea bellissima e nobilissima. Il problema è che la nobilissima idea frana subito nella sua pratica realizzazione: a trasformarla in una follia è questa simpatica trovata dell’anonimato. E qui, caro direttore, ti richiamo a tanti discorsi che ci siamo fatti in tanti anni di discussioni: sempre viva il confronto, anche asprissimo e feroce, delle libere idee, purchè ciascuno se ne assuma la responsabilità. L’abbiamo sempre pensata allo stesso modo, è una fede cieca che ci ha sempre legati, in fondo è il vero fondamento del successo di “Tuttobici”: ben venga qualunque espressione, anche la critica più pesante, purché abbia una paternità. Non è il caso di scomodare Voltaire e l’Illuminismo, con il loro sublime dogma di battersi fino alla morte per difendere la libertà di chi la pensa diversamente, ma qualcosa del genere va sempre ricordato. Che pizza il pensiero unico, che noia quando siamo tutti d’accordo. Sempre viva la sana palestra delle opinioni. Sempre viva “Tuttobici”. Purchè nessuno ciurli nel manico. Ma è qui che ti richiamo alla questione: mi vuoi spiegare che c’entrano i blog con tutto questo? Sento dire – ti sento dire – che è bello lasciare libero spazio ai lettori. E come no. Però piano con questo mito dei lettori. I lettori sono sacri, guai a chi li tocca: ma se fanno il piacere di metterci la faccia. Con nome, cognome e indirizzo. Lo sai come la penso: sono disposto ad ascoltare il critico più feroce, riconosco ai Bulbarelli e ai Cassani il diritto sacrosanto di non guardarmi più in faccia per i rilievi che rivolgo, ma dall’altra parte ci deve sempre essere il fondamento minimo della lealtà. Una faccia. Un indirizzo. Un nome e un cognome. Ma guardalo, il tuo geniale blog, caro direttore. Lo vedi? Ha le penose sembianze di una cloaca. Di una sputacchiera. Di un vomitatoio. Un luogo sordido e ributtante dove chiunque riversa le sue schifezze peggiori. Sempre, rigorosamente, tassativamente anonime. Possono dire di te e di me che siamo due pedofili disgustosi. Insegnano a Ivan Basso e ad Armstrong come si sta al mondo, dicono che Verbruggen e Di Rocco sono farabutti, possono tranquillamente insinuare che Riccò sia pure maniaco sessuale. Di più: scrivono apertamente che i giornalisti sono tutti venduti, meschini, servi, gentaglia prezzolata che non dice mai la verità. Dicono che i direttori sportivi sono tutti ladri ed evasori fiscali. Salgono sul pulpito e distruggono tutti con una facilità mortifera. Tanto, chi ne risponde? Spiegano a noi giornalisti che cosa sia il coraggio, questi cuor di leone. Noi, che comunque rispondiamo in tribunale di ogni nostra singola parola. Loro però sono i giganti della libertà. Sì, scomodano proprio questa parola enorme: loro sarebbero i cavalieri della libertà e della verità. Gli unici che abbiano il coraggio di dire le cose come stanno. Loro, che coraggiosamente si chiamano Jacky 15, PippoYoghi, Ursula 3000, Gengis Khan e Superminkia. Tranquillo, caro direttore: sono alla fine. Non mi serve molto altro spazio. Devo solo aggiungere una mia idea elementare, talmente elementare da sembrarmi superflua. Eppure, la ribadisco per evidente necessità. Questa: il blog avrebbe ragione di esistere soltanto se i suoi frequentatori, cosiddetti blogger, fossero riconoscibili. Se avessero un’identità. Soprattutto, una dignità. Non mi stancherò mai di ammirare quei lettori che da quando esistono i giornali inviano le loro brave lettere, con lodi e critiche, rilievi e consensi, in un linguaggio magari duro eppure sempre civile, conferendo al mezzo di comunicazione una vitalità e una ricchezza inestimabili. Sempre però con una firma e un indirizzo per essere identificabili. Al massimo, quando rischiano l’incolumità, chiedono gentilmente la formula “lettera firmata”. Una formula di protezione, niente a che fare con la formula vile e codarda dell’anonimato. Ecco, questa è libertà vera. Questa è libertà seria. Questa è libertà ricca. Mi dirai che nei blog non si può fare. E allora sai già come ti rispondo: al diavolo i blog e i blogger. Si chiude il blog e si mandano all’inferno i blogger. La democrazia e la libertà non corrono alcun pericolo, in assenza di questi vigliacchi da strapazzo. E se loro, come fanno sempre, ti minacciano di non leggere più il sito, prega il tuo Signore che mantengano la minaccia e che vadano a vomitare le loro porcherie altrove. Bisogna solo festeggiarle, certe perdite. Quando il delinquente se ne va da casa nostra dopo una rapina, non è che ci sentiamo più soli. O tu sì? P.S.: se permetti, mi porto anche un po’ avanti col lavoro. Siccome so che i cuor di leone cominceranno ad insultarmi dal loro vomitatoio, sempre e rigorosamente nascosti nell’anonimato, anticipo già da ora la mia più cordiale risposta: siete dei vermi. da «tuttoBICI» di dicembre, a firma Cristiano Gatti
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COMMENTI
A CRISTIANO GATTI......
14 dicembre 2008 13:07 ilpostino
Ho letto con attenzione il tuo BLOG....Devo dirti che non capisco chi può averti offeso cosi tanto da esprimerti in modo così severo nei confronti dei bloggher e sopratutto di farne di tutta un\'erba un fascio. 1) Per iscrivermi al blog ho lasciato il mio nome e cognome nonchè la mia XXXXXXXX, quindi ritengo che tutti abbiano fatto lo stesso. 2) mi risulta che prima di pubblicarli siano filtrati e giudicati se corretti o meno. Se non è cosi dimmelo. 3) offendendo non è che ti sei discostato molto da coloro che volevi colpire. Penso sempre che essprimere le propie opinioni con educazione sia il modo per aprire una discussione e far emergere eventuali discordanze di pensiero! mi firmo cos\' se vorrai rispondermi sarò felice di leggerti. ho cercato di mettere il nome non me lo ha accettato

giusto
14 dicembre 2008 14:25 febernacci
era ora! questo è un sito di informazione o un forum?
Fernando Bernacci

Non esageriamo...
14 dicembre 2008 15:10 amoilciclismo
Condivido il pensiero di Cristiano Gatti, ma anche lui mi sembra che si sia lasciato un po' andare. Che esagerazione...

Quante minchiate
14 dicembre 2008 15:27 acarona
Ma siete sicuri di essere normali? Quante minchiate scrivete. Ognuno faccia quello che vuole come vuole. tuttobiciweb.it non ci darà più spazi e accessi, sarà lui a MORIRE non NOI

che tristezza
14 dicembre 2008 15:32 excalibur
pagine trissti, cari amici, quelle che stiamo scrivendo. tristi perché sono lo specchio dei tempi, lo specchio del mondo in cui viviamo. stiamo parlando e discutendo di cose ovvie: basterebbero un po' di rispettoe di educazione, come basterebbero per vivere meglio, per salvare l'ambiente, per non vivere in un mondo bruttissimo. le regole per tutto questo dovrebbe dettarle il buon senso, invece ci troviamo a scrivere di come utilizzare un blog di ciclismo. che tristezza profonda.

FINALMENTE!!!!!
14 dicembre 2008 17:19 trentiguido
Sono Trenti Guido corridore prof. della Liquigas. Volevo ringraziare di cuore il Sig Gatti, lei oggi mi ha dato una grandissima soddisfazione. Ha centrato in pieno certi discorsi, che nel mio piccolo, avevo fatto con una mia lettera tempo addietro. Forse se la ricorda perchè ha fatto tanto clamore, sorprendendo sinceramente anche il sottoscritto. Sono contento che lei abbia avuto il coraggio, e la coerenza di dire ciò che pensa, senza nascondersi come fanno gli “STRUZZI”!!!! Sono convinto però che le discussioni, se fossero educate e costruttive potrebbero servire a noi tutti, per migliorare l’intero ambiente, ma purtroppo ci siamo accorti che come dice lei, che si esprime molto meglio di me, esiste troppa gente che non ha capito di avere una gran possibilità sul vostro sito web; esprimere la propia opinione e vi ringrazio per questo, ma purtroppo questa possibilità da tante persone che urlano la libertà di pensiero non è stata capita. E’ vero è giusta la libertà…..ma è pur giusta l’educazione, la non volgarità, il rispetto, ed il coraggio di firmarsi, come lei ha più volte detto ed anch’io ripetuto nella mia lettera!!! Forse tanti lettori, che mi avevano criticato andando fuori tema, hanno perso la ragione come purtroppo spesso accade…..Per fortuna non sono tutti così, ma per colpa di certi individui, come giustamente lei chiama VIGLIACCHI ci rimettono anche i veri tifosi, e questo sia per la vostra rivista o sito, ma soprattutto per il ciclismo, è una grossa perdita. Sa con me sono stati molto pesanti, forse perché molti non sanno leggere bene l’italiano o hanno molta rabbia dentro da esternare, e tanti mi hanno massacrato perché ero contro la RADIAZIONE!!! Ora il destino ha voluto che potrebbero essere RADIATI loro stessi!!!!! Mi verrebbe da sorridere!! (cosa che francamente non mi auguro accada). Sig Gatti le sarà di poco conforto, ma lei ha tutta la mia stima e ammirazione perchè finalmente sento un giornalista che dice quello che pensa ed è coerente, spero lei possa portare avanti e/o lottare liberamente per le sue idee!!! Complimenti ci voleva una bella scossa speriamo che faccia riflettere chi di dovere!!!!
Con affetto Trenti Guido


EH NO....... NON CI SIAMO PROPRIO!
14 dicembre 2008 21:36 Bartoli64
Egregio Dott. Gatti,
io non La offenderò perché ho troppo rispetto della Sua professione, del Suo Direttore e della Rivista.
Mi consenta, però, di rigirarLe l’epiteto, anche se comprendo appieno che si è trattato di una provocazione giornalistica che quella vecchia volpe di redazione del Suo Direttore Le ha fatto, ovviamente, passare.
Vede Dottor Gatti, un blog può essere considerato una moderna tecnologia di comunicazione e la tecnologia, come certamente saprà , non né buona, né cattiva….. dipende da come la si usa.
Sa che c'è più di qualche grande quotidiano nazionale che ha un proprio blog?
Secondo Lei perché?
Perché proprio grazie ad un blog ci si garantisce un numero elevato di contatti sul proprio sito internet e, cioè, esattamente il posto dove finiranno i quotidiani (e non solo) in un prossimo futuro, che piaccia o no.
Certo, su un blog può finirci di tutto proprio perché è aperto a tutti, ed è per questo che i grandi quotidiani ci impiegano sopra intere redazioni.
Quindi, o si sceglie di avercelo oppure no, ma il Suo Direttore (giustamente a mio avviso) mio sembra propenso alla prima ipotesi.
Sa Dottor Gatti, a Roma c’è una celebre statua chiamata “Pasquino” dove anticamente il popolo ci attaccava sopra dei sonetti o dei versi per denunciare i soprusi del potere.
Ecco, per me un blog è un moderno “Pasquino” attraverso il quale si possono denunciare ingiustizie, connivenze e ladrocini vari garantiti dall’anonimato, solo che Voi di Tuttobiciweb - di ogni blogger - avete un riferimento preciso (e non mi pare un vantaggio da poco).
Ed allora, dov’è il problema? “Bannate" i nick non graditi ed operate il necessario “filtro” se desiderate che taluni blogger non formulino accuse indiscriminate o offendano altre persone....... ma attenzione, chi può dire (a priori) se un’accusa è priva, oppure no, di ogni fondamento?
Su questa partita si gioca dunque l’essenza stessa di questo tipo di comunicazione “interattiva” e “globalizzata”.
Se vuole un mio personale parere, non avrei mai fornito al Sig. Savio i riferimenti dei blogger che lo avevano accusato di disonestà, si è trattato di una delazione vera e propria, una cosa che non spettava neppure al Direttore Stagi.
Per questo c’è la Magistratura, dunque, se reato c’è stato, al Sig. Savio il diritto di sporgere querela ed al Giudice il dovere di scoprire chi ha commesso il reato e, quindi, il potere di chiedere ai responsabili del blog chi fossero gli autori dei post incriminati.
Mi spiace dirlo, ma anche in quel caso, come in quello di cui stiamo discutendo ora, si è palesato un pessimo esempio di gestione di un blog.
E’ certamente vero che c’è molta gente che deve imparare sia l’educazione, sia il buon senso, sia il rispetto per il prossimo e per la legge, ma se Voi di Tuttobiciweb faceste in giretto presso le redazioni dei grandi "media" che gestiscono dei blog aperti ai lettori - molto probabilmente - potreste schiarirvi le idee su come funziona questo mezzo di comunicazione senza scendere al livello di chi, proprio con questo post, vorreste mettere al bando.
Saluto Voi, e tutti i lettori, con grande rispetto.


bartoli64, un po' troppa confusione...
14 dicembre 2008 21:53 excalibur
oh bartoli64, mettiti d'accordo con te stesso. da una parte dici che quelli di tuttobiciweb devono fare filtro e bannare certi nick, dall'altra che non dovevano dare i nomi a savio, perché poi ci avrebbe pensato il giudice... delle due l'una: o filtri e collabori, o te ne freghi. E ancora: purtroppo, le pasquinate non hanno cambiato né roma né il mondo. per ribaltare il mondo sertve la giustizia, per fare giustizia servono le prove. troppo comodo dire che so - che bartoli64 mangia i bambini -, inviare nel mondo un messaggio con un clic e poi andare a farsi una birra... ti sei ma chiesto perché servono redazioni intere per filtare i blogger? non sarà che i blogger non sanno usare i blogg? buon anotte

Bartolo64 risponde
14 dicembre 2008 22:44 Bartoli64
Caro Excalibur,
mi sa che la confusione l’hai fatta tu.
Io ho semplicemente detto che una delazione è una delazione, mentre tale non è più se un giudice ti chiede di fornire un nome ed un cognome, qualora dietro un post si ravvisi un reato penale.
E ribadisco che è più che giusto “bannare” tutti i blogger che, in maniera recidiva, si ostinano a non rispettare le regole.
E’ così difficile da comprendere?
E poi, come fai ad essere così sicuro che le “pasquinate” non hanno cambiato né Roma, né il mondo?
Puoi affermare - con assoluta certezza - che gli antichi “pasquini” non abbiano contribuito a formare una coscienza popolare grazie alla quale, ad esempio, è stato possibile far decadere il potere temporale dei Papi?
Io credo proprio di no!
Prova a chiedere ad un magistrato, inoltre, se una denuncia anonima è sempre da considerarsi priva di ogni fondamento…… vedrai che se ci ragioni un po’ su (forse) la risposta riesci dartela anche da solo.
Vedi, si può tranquillamente scegliere di avere un blog con tutti i vantaggi e gli svantaggi che possono derivarne, oppure no.
Ma se si sceglie di averlo bisogna saperlo gestire esattamente come lo gestiscono i grandi "media" che, non da oggi, hanno scelto di fare anche questo tipo di comunicazione.
Che poi la gente non sappia usarla è tutta un'altra questione che, comunque, è strettamente connessa a questa forma di comunicazione (molto diretta), un vero e proprio "limite" dal quale, molto probabilmente, non se ne affrancherà mai.
Sono stato sufficientemente chiaro ora?

belle parole
14 dicembre 2008 23:24 excalibur
caro bartoli, belle parole, grandi ideologie, esaltazione dei massimi sistemi ma all'atto pratico, cosa restaa? visto che sei così rigoroso, non nasconderti dietro a un dito: stiamo parlando di cilismo e ciclisti, non di mafia, terrorismo o pericoli mortali. ti paree il caso di dar voce alle denunce anonime. dai, riportiamo il discorso nei binari dell'umana intelligenza. quanto alle pasqquinate, rsto della mia opinione: la voce del popolo di cose, purtroppo ne ha sempre caambiate poche. e comunque, se io e te ci parliamo, almeeno per ora lo dobbiamo a questo blog: o no?

perkè i "vermi " non si firmano
15 dicembre 2008 00:08 pickett
Forse i "vermi " non si firmano perkè si tratta di gente normale,ke magari guadagna 1000 euro al mese,ke non ha i miliardi di Savio per pagarsi gli avvocati e ke non ha alle spalle un quotidiano a tiratura nazionale come Gatti.Facile fare i coraggiosi quando si é ricchi e potenti,e chiudere la bocca di chi dice cose sgradevoli.

Quanta confusione e ignoranza!
15 dicembre 2008 01:02 SunPelo
Titolo forte supportato da alcuni argomenti, che posto solo perché mi sembra ci sia molta confusione sul mezzo, piuttosto che sui contenuti.

Per tuttobici:
- Se attivate una community, fate in modo che questa non vi rechi – né possa recarvi danno -. Iscrivendosi al sito per poter commentare gli articoli, richiedete nome, cognome, XXXXXXXX senza rilasciare alcuna informativa sul trattamento dei dati (e’ obbligatoria ex d.lgs. 196/2003), né richiedete la relativa liberatoria. Già questo fatto, in tribunale, vale una bella multa. Fornendo nomi e cognomi a Savio, avete violato il codice della privacy in diversi punti, mentre vostro dovere, secondo lo stesso, in caso di segnalazione di messaggi offensivi/calunniosi era prima di tutto rimuovere quelli, e solo su richiesta di un pubblico ufficiale fornire i dati dei responsabili.
- Una community deve essere regolata da un discaimer: complesso di regole per il corretto funzionamento della stessa, compresa la linea di tutela degli utenti, dei contenuti e degli spazi, con relative “sanzioni” (richiami, ban ecc…). Con un discaimer non si garantisce l’educazione della community, ma intanto si informano gli utenti e si possono richiamare “all’ordine”.

Per gli utenti, dall’autore agl’altri
- Stiamo parlando di commenti, non di blog. Se fossero stati blog, forse il tutto stato più semplice: i blog sono diari on-line aggiornati dal titolare dello stesso, a cui le persone poi possono – se la piattaforma informatica lo consente – aggiungere commenti e opinioni. E i commenti vengono usati anche a riferimento di articoli nei siti di informazione on-line aperti al c.d. web 2.0 (appunto basato sull’interazione degli utenti). Quel che noi stiamo sfruttando è lo strumento dei commenti, in cui le opinioni inserite sono normalmente relative ad un contenuto, in questo caso un articolo giornalistico.
- Blog o commento che sia, comunque, colui che lascia un post, ne risulta responsabile. E il nickname, seppur faccia credere di operare sotto l’anonimato, è legato ad un nome, un cognome e una XXXXXXXX. Dunque l’autore è facilmente rintracciabile, come ricorda Bartoli64. Dunque quali che siano i contenuti, non stiamo operando sotto anonimato: mettiamocelo tutti in testa.
- Buona norma di ogni navigatore, oltre che di ogni persona inserito in una società civile, è quello di rispettare le regole (compresi usi e consuetudini) della comunità in cui si opera: se per la strada non ci si permette di insultare “a gratis” questa o quella persona, di cui magari si dubita a riguardo di qualcosa, perché farlo su un sito? Perché non abbiamo un volto davanti? Beh, seppur si pensi sia anarchico, anche il web ha le sue regole e il bon ton, l’educazione, la lealtà e soprattutto la consapevolezza di ciò che si dice vigono anche qui. Questo per dare un messaggio a coloro che realmente fanno i danni (cioè tutti quelli che vomitano commenti offensivi): nel giornalismo ci sono tanti mali, e i giornalisti spesso perdono la retta via, ma sarebbe bello farvi pesare con un giudizio in tribunale ogni singola parola ingiuriosa detta senza cognizione di causa. Questo è ciò che succede ai giornalisti, e ciò che può succedere a chi posta un commento offensivo, poi denunciato e dunque giudicato. Vorrei poi finiste in bicicletta a faticare dal mattino alla sera, in un mondo di lavoro (perché tal è, il ciclismo) dove in diversi lottano ogni giorno per un singolo posto mentre tutti mangiano e vivono per questo. In questo modo riuscirete forse a capire che errare è umano, e laddove c’è più competizione, è anche più facile cercare alternative, seppur riprovevoli.

Scusandomi per la spremuta d’acidità e “saccentismo” (non sono così normalmente) vi saluto: il tema del web 2.0 è a me molto caro, e il ciclismo è la mia vita. Avendo letto certi pezzi così privi di significato, ho pensato fosse necessario postare questo commento.

Alla prossima,
Francesco Pelosi
La Spezia

P.S.: per tuttobici – togliete il refresh a timer dalle pagine interne, mentre uno legge gli si aggiorna la pagina e ancor peggio quando scrive perde tutti i contenuti!

RIFLESSIONI
15 dicembre 2008 11:38 depeche
Punto 1: Per commentare ci è stato chiesto un nickname dietro rilascio dei dati. Se volevano che rilasciassimo direttamente i dati ce lo dovevano chiedere.
Punto 2 : Se noi siamo arrivati a fare certi commenti esasperati non pensate che la colpa sia di chi pratica e gestisce il ciclismo in malomodo.
Punto 3 : Se noi siamo dei vermi come definisce il sig. Gatti quei corridori che barano e negano fino a quando vengono smascherati e dopo poco ce li ritroviamo in gruppo? Degli eroi?
Punto 4 : Se noi siamo dei vermi come definisce il sig. Gatti quei direttori sportivi e quei manager che hanno ammesso di essere stati coinvolti in affari di doping e ancora sono alla guida delle maggiori squadre di prof.? Degli esempi da seguire?
Scusatemi ma stanno rovinando la nostra passione.

richiesta
15 dicembre 2008 11:50 gomez
Chiedo a sunpelo, che mi sembra molto dentro le leggi , il titolo che ci ha dato il Sig. Gatti "VERMI" non è un offessa possibile anche di denuncia, io ho sempre scitto in modo corretto senza mai offendere nessuno, nn riesco a capire come lui possa offendere me e altri come me, grazie per la risposta.
Anna Maria

Il nascondersi dietro ad un dito (pro excalibur)
15 dicembre 2008 12:12 Bartoli64
Caro Excalibur,
per tua informazione, nella mia vita non mi sono mai nascosto dietro a niente ed a nessuno, figuriamoci dietro ad un dito.
Tu, invece di confutare efficacemente ciò che ho scritto, mi parli di belle parole ed affermi che, comunque, resti della tua idea (!) Eeh, bè…… troppo comodo non ti pare?
E cosa c’entra, poi, il paragone fra i ciclisti ed i mafiosi?
Cos’è, secondo te chi fa il ciclista non può commettere un reato al pari di un mafioso?
Ti assicuro che per acquisire una “notitia criminis” ogni mezzo può essere utile, anche quello della segnalazione anonima (anche se non è il massimo in termini di precisione e qualificazione di una denuncia).
Permettimi di darti questo consiglio: prova a guardare un palmo oltre il tuo naso...... ti si potrebbe aprire un mondo nuovo.

p.s. Ringrazio il blogger di La Spezia che ci ha fornito preziose informazioni sulla gestione dei blog ed al riguardo della nota “vicenda Savio”, rimarcando il fatto che si è trattato di una vera e propria violazione della privacy e che l’ineffabile Excalibur (e non solo) potrà leggere per una sua miglior comprensione della materia.

Un cortese risposta x Gomez
15 dicembre 2008 17:31 Bartoli64
Cara Gomez,
se me lo consenti una risposta al tuo quesito posso anticipartela io.
Per far si che un’ingiuria possa essere perseguita (il reato è querela di parte) occorre che l’offesa sia diretta in modo inequivocabile ad una persona (o ad un gruppo di perone) ben definito o, comunque, certamente identificabile e non quindi ad una moltitudine di lettori.
Lo stesso dicasi per il reato di diffamazione a mezzo stampa (ma cominciamo ad entrare in un altro campo).
Quindi, il titolo del Dott. Gatti (che io peraltro stimo come giornalista) prendilo per quello che è: la delle più classiche delle “provocazioni giornalistiche”.
Di sicuro ha “centrato” il suo bersaglio anche se, sulla gestione stessa di questo blog, c’è mooolto da discutere al contrario del sito che - nel vasto panorama del ciclismo su internet - si pone su livelli di eccellenza, sia per la qualità, sia per la precisione, sia per la tempestività delle informazioni fornite agli appassionati (nonché agli operatori) del settore.
Certo, il titolo è sicuramente discutibile ma tu prova a fare come me……. rigiragli l’epiteto e vedrai che non se ne offenderà perché non era davvero sua intenzione offendere te, me, o gli altri lettori del blog che utilizzano questo strumento di comunicazione nel rispetto delle regole del buon senso e della buona educazione.
Cordialmente
Bartoli64

grazie bartoli
15 dicembre 2008 18:07 gomez
...grazie mille per le informazioni quel giornalista non merita nemmeno risposta da me.....si è qualificato da solo quale è!!!!!!!!!!!!!!!!

15 dicembre 2008 19:06 claudino
....come sono lontani i veri giornalisti non giornalai di ciclismo i ronchi i mioli i neri i sala...

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