Accpi: presidente McQuaid, radiazione per chi bara

| 23/10/2008 | 15:23
Rendere le sanzioni più severe in caso di doping, come previsto dal presidente dell’Uci Pat McQuaid, secondo l’Assocorridori dovrebbe portare, nei casi più gravi, alla radiazione. La sospensione a vita, come estremo rimedio per ridare credibilità al ciclismo, dopo le recenti positività di corridori che hanno vinto da dopati e per proteggere chi invece corre nel rispetto delle regole. Per contrastare il doping, secondo l’Accpi, è necessario soprattutto smascherare chi induce i corridori a doparsi e per questo è importante favorire la loro collaborazione con l’autorità sportiva e gli organi di giustizia. A chi collabora, dunque, dovrebbe essere riconosciuta la possibilità di rientrare in tempi brevi, come del resto già in parte stabilito anche dal Codice WADA 2009. Di seguito il testo integrale della lettera inviata dal presidente ACCPI Amedeo Colombo al presidente UCI Pat McQuaid. Gentile Signor Presidente McQuaid, pochi giorni fa è apparsa sugli organi di stampa una sua dichiarazione circa l’opportunità di rendere più severe le sanzioni in caso di doping. Ebbene, desideriamo informarLa che noi, in qualità di associazione che raggruppa oltre 250 corridori professionisti italiani, siamo purtroppo convinti che la strada per contrastare la pratica del doping non sia il semplice incremento delle sanzioni, bensì la sospensione a vita, ovvero la radiazione. La situazione, del resto, è talmente grave che solo con dei rimedi estremi si può avere la speranza di ridare credibilità al nostro amato sport e - cosa che ancor più ci preme - ai nostri amati corridori. Le positività di Riccò, Sella, Piepoli, Schumacher, Khol fanno male, tanto più perché vengono da corridori vincenti. Il loro comportamento dà quindi fiato a chi, ingiustamente, sostiene che nel ciclismo di oggi si può vincere solo dopandosi. E allora è necessario che l’UCI si attivi per sradicare nel movimento ogni possibile tentazione illecita, dando il messaggio che chi dolosamente bara, è definitivamente fuori dal gioco. Ciò - si badi - noi lo chiediamo soprattutto per proteggere tutti quei corridori che corrono nel rispetto delle regole e che - ne siamo sinceramente convinti - costituiscono la grande maggioranza del gruppo. Punire però soltanto i corridori non basta! Se il doping c’è, è soprattutto perché vi sono dei soggetti che spingono gli atleti a praticarlo. Occorre dunque smascherare “gli spacciatori e gli scienziati del doping”. E ciò lo si può fare solo se si incoraggiano i corridori a collaborare realmente e fattivamente con l’autorità sportiva e gli organi di giustizia. Il Codice WADA 2009 va incontro a tale nostro auspicio, ma crediamo che l’UCI possa e debba rafforzare ulteriormente le misure ivi indicate, da un lato, prevedendo la sanzione della radiazione per i corridori che in futuro verranno trovati positivi a sostanze o metodi dopanti di evidente efficacia, dall’altro, dando loro la possibilità di riprendere a gareggiare in tempi brevi nel caso diano prova di essersi affrancati da coloro che li hanno spinti o aiutati a doparsi. Sappia, Signor Presidente, che se Lei si farà promotore di tale iniziativa, avrà il nostro pieno appoggio. Con i nostri cordiali saluti. IL Presidente ACCPI – Amedeo COLOMBO
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COMMENTI
come no
23 ottobre 2008 15:56 bursu
si si come no, credibilita... fino all altro giorno cerato era presidente ccp .... mò dov è a opera o san vittore? ...

verita
23 ottobre 2008 16:13 verita
vergognati!!! e' pra di finirla di decidere senza l'unita' di intenti dei corridori prima di fare certe dichiarazioni devi parlarne con i corridori!!!!! chi sbaglia deve pagare caro e se poi vuole deve poter rientrare e fare il proprio lavoro!!! il presidente della shimano italia deve uscire dall'associazione!! e poi: bugno merckx basso e tanti altri avrebbero dovuto smettere???? fuori i dirigenti del ciclismo!!!

meno male
23 ottobre 2008 18:40 libero2
Finalmente il presidente Colombo sta prendendo spunto da quello che dice Fanini da anni. Dovrebbe però seguire anche questa ultima iniziativa dei controlli retroattivi. Solo così si possono trovare tutti quelli che hanno barato e non che a pagare siano solo i vari Riccò, Sella, Piepoli (solo per l'Italia) e come è successo a Basso nella operation puerto.
Bettini per esempio ha vinto classiche. olimpiadi e mondiali ma con quali prodotti? Perchè ha smesso così improvvisamente? Forse i controlli retroattivi farebbero un pò di chiarezza.

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