La nazionale azzurra è partita per Pechino

| 03/08/2008 | 20:52
«Partiamo con tanto morale in cuore: abbiamo la responsabilità, ancora una volta, di aprire i Giochi e di regalare una medaglia all'Italia». Parola di Paolo Bettini, oro ad Atene 2004 e iridato in carica, che non si sottrae al ruolo di favorito per la prova su strada, raccontando le proprie emozioni prima dell'imbarco per Pechino. Grande affetto nello scalo romano per i ciclisti in partenza: al check-in in tanti si avvicinano per fare un grosso in bocca al lupo, i tifosi chiedono autografi, posano per foto ricordo con l'iridato, ma anche con Bruseghin, Rebellin, Pellizotti e Nibali. Lo stesso vale per Tatiana Guderzo, l'unica donna oggi a partire, mentre Cantele e D'Ettorre prenderanno la strada della Cina martedi' e la Carrara raggiungera' la Cina via Messico. «Le sensazioni sono buone - aggiunge Bettini -. La Clasica di San Sebastian ci e' servita per avere un confronto diretto, come condizione, con chi ha fatto il Tour. Siamo competitivi, anche se ieri ho sbagliato un po' il finale, pero' meglio ieri che sabato prossimo, no? Troveremo caldo, ma anche qui non e' da meno. Forse ci sara' tanta umidita' in piu', ma non credo che soffriremo lo smog come dicono, poiche' agevolati dal correre piu' fuori rispetto a Pechino». Gli avversari? «Sempre gli stessi - aggiunge il campione toscano - quelli di ieri, anche se qualcuno mancava. Non si teme nessuno. Sul fronte-doping certo era meglio non fosse successo niente, il ciclismo ha i suoi grandi casi ogni anno, ma ci sono perche' vengono fatti i controlli e funzionano. Qualcuno, purtroppo, che ci casca c'e' sempre. Noi andiamo avanti, speriamo di dare un po' di serenità». Parla Ballerini. «La squadra c'e', sta bene: Bettini e' in ottima condizione; Rebellin ieri e' andato molto forte nel finale, Pellizotti sta crescendo molto bene, Bruseghin e' una garanzia e Nibali sara' un uomo importante nella strategia della squadra». Il ct della nazionale di ciclismo su strada Franco Ballerini presenta cosi' condizione e ruolo per gli assi su cui l'Italia punta per conquistare il podio a Pechino 2008. Ballerini non nasconde la fiducia rispetto alle attese sugli azzurri che hanno richiamato, all'aeroporto di Fiumicino, anche l'interesse di alcuni giornalisti cinesi oltre che dei tifosi-passeggeri italiani. «La squadra e' equilibrata e coesa visti i fattori caldo ed umidita', serve una grande condizione per emergere e l'abbiamo: ci dobbiamo guardare dalla Spagna in primis e da individualita' come Schumacher ed i fratelli Schleck. Abbiamo rispetto di tutti, paura di nessuno. Siamo concentrati sul da fare anche se dispiaciuti per i casi di doping: e' una lotta che funziona, non viene risparmiato nessuno». Per la squadra un paio di giorni di scarico, poi un allenamento mercoledi'.
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