Vincenzo Nibali il Giro d’Italia lo ha vinto due volte, nel 2013 e poi nel 2016 e ieri, nei panni di testimonial di RCS, ha commentato il percorso del Giro d’Italia 2026.
«Il Giro d’Italia è bello da dentro quando sei un corridore e lo è anche da fuori, anche se così è più semplice. Il percorso come sempre è molto bello e nell’ultima settimana ci saranno degli arrivi in montagna molto importanti».
Il campione siciliano in particolare si riferisce alla frazione numero 19, con arrivo ad Alleghe, e a quella del giorno dopo con il traguardo a Piancavallo.
«Lungo il tragitto potremo apprezzare delle tappe esplosive dove ci sarà grande selezione. Per esempio Aosta-Pila che ha 4000 metri di dislivello e sarà importante avere la squadra vicino. Andando avanti, sarà un crescendo di grandi emozioni con l’arrivo ad Alleghe, che potrà fare la differenza. Ma se devo dare un giudizio, ci sarà la tappa da Gemona del Friuli a Piancavallo che ci ricorda le gesta di Marco Pantani e che potrebbe sconvolgere la classifica. Quella sarà una giornata dove gli uomini di classifica dovranno giocarsi tutte le carte che hanno».
Lo squalo dello Stretto ha corso 11 volte la corsa rosa e ha chiuso sul podio in sei edizioni: oltre alle vittorie nel 2013 e 2016, ha ottenuto due secondi posto nel 2011 e 2019 e due terzi posto nel 2010 e 2017. Nibali è anche uno dei 7 corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi giri e spera che Vingegaard, venendo a correre in Italia nel 2026, possa entrare in questo ristretto gruppo di campioni.
«Certo Vingegaard è molto forte. Ha appena vinto la Vuelta e se dovesse vincere il Giro raggiungerebbe sicuramente un altro risultato importante. Ho letto che vorrebbe venire e spero che lo faccia veramente, così come mi auguro che possa venire anche alla Tirreno-Adriatico. Sarebbe bello anche rivedere un corridore giovane come Del Toro, che sta dimostrando una crescita incredibile».
Ci sono anche gli italiani e il siciliano pensa che il prossimo anno i nostri ragazzi saranno sicuramente protagonisti della corsa rosa.
«C’è Giulio Pellizzari, che ha appena compiuto 22 anni. Poi corre in una grande squadra importante e per questo potrebbe avere delle buone possibilità, ma bisogna anche vedere chi ci sarà in squadra oltre a lui. C’è anche Antonio Tiberi. Ha avuto una stagione difficile e non so quale sarà il suo programma, ma penso che il prossimo anno sarà in recupero».
Ci sono i giovani e poi ci sono i corridori più esperti e Nibali, vuole aggiungere anche Giulio Ciccone, l’abruzzese con il quale ha corso fino al 2021.
«Giulio lo conosco bene ed è un gran corridore. So che non vuole puntare alla classifica generale e penso che questa sia la scelta migliore. Se riuscisse a vincere delle tappe, sarei veramente contento per lui».