KNAVEN. «NEL CICLISMO FEMMINILE GLI STIPENDI CRESCONO PIÙ DEI BUDGET, NON SOSTENIBILE»

LETTERA APERTA | 24/10/2025 | 08:23
di Natascha Knaven

Ha pedalato ad alti livelli per anni, è stata dirigente di importanti formazioni ciclistiche femminili e di ciclismo continua ad occuparsi. Natascha Knaven, moglie dell’ex professionista Servais, madre di quattro cicliste e manager di una squadra giovanile, ha pubblicato sui propri social una interessante riflessione sul ciclismo femminile. Vi proponiamo integralmente il suo pensiero.


 L’UCI ha reso più professionale il WorldTour: gli stipendi sono aumentati e le squadre sono state autorizzate ad ampliarsi fino a 20 corridori più 2. Ma, curiosamente, ora sta accadendo il contrario. Alcune squadre WorldTour si stanno riducendo a 14-16 corridori, semplicemente perché gli stipendi crescono più velocemente dei budget. Laddove si pensava di creare più spazio, la strada si sta restringendo.


Le squadre di sviluppo stanno ridimensionandosi, le Continental stanno scomparendo e il calendario sotto il livello WorldTour rimane fragile. Persino la Scheldeprijs è stata promossa a 1.Pro — una bella promozione sulla carta, ma ancora una volta una barriera più alta per i giovani corridori che hanno bisogno di opportunità per gareggiare e imparare.

Nel frattempo, tutti parliamo di “Closing the Gap”.  Ma, diciamolo chiaramente,  chiudi un divario e se ne apre subito un altro. Perché l’intera struttura, semplicemente, non è sostenibile. Il ciclismo femminile sta crescendo in visibilità e budget, ma la base rimane troppo "stretta" per sostenere il peso di questa crescita.

Tempo fa ho scritto della necessità di una “Lega di Sviluppo” prima del WorldTour: un terreno di apprendimento dove le giovani cicliste, o chi entra più tardi, possano crescere e progredire senza essere subito gettate nella pressione del livello più alto. Oggi quell’idea sembra più urgente che mai e per marchi con visione, come @redbull, questa è un’opportunità.

Non per investire nella squadra migliore del mondo, non per concentrarsi solo sugli uomini e nemmeno per costruire attorno a singoli individui, ma per sostenere un intero sport. Per supportare una generazione, per dimostrare di essere più di una bevanda energetica: di avere visione e il coraggio di contribuire a plasmare il futuro del ciclismo femminile.

Redbull Women’s Cycling League: quanto sarebbe necessaria e fantastica…Red Bull potrebbe davvero dare le ali a un’intera nuova generazione di cicliste. 🚴💨


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COMMENTI
Beh
24 ottobre 2025 11:21 frankie56
Ha sicuramente ragione la Knaven che conosce bene i conti, ma, il livello delle ragazze e delle gare femminili, si è alzato in modo esponenziale. Poi, a parte le volate ad esclusivo appannaggio della Wibes, per il resto c'è sempre una bella lotta tra tante campionesse, rendendo la corsa di turno sicuramente più interessante di tante gare maschili. Seguo il ciclismo femminilke da tanti anni, ed ogni anno le performance spostano l'asticella sempre più in alto. Le olandesi la fanno spesso da padrone, ma anche le nostre non scherzano. Dovrebbero sfruttare meglio il fatto che le arancioni quasi sempre si corrono contro. L'ultimo ondiale gravel è stato, come in altre occasioni semplicemente imbarazzante. Ha vinto si la più forte, ma non è che le altre, compresa la ragazza che era in fuga di cui non ricordo il nome, erano da meno. Ma vedere il trenino arancione che rincorreva un'altra maglia arancione, era "comico". Non credo che gli stipendi siano alti per tutte, sicuramente per le super campionesse gli ingaggi sono importanti, ma per la maggioranza, appena sufficienti per essere definiti dignitosi.

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