
In casa Visma - Lease a Bike la crisi è scoppiata. Jonas Vingegaard, ieri a fine tappa, quando è arrivato al pullman della squadra è salito e non è più sceso e l’addetto stampa del team si è scusato con i media presenti, spiegando che il danese non avrebbe parlato. Le uniche parole ascoltate, sono state quelle di Matteo Jorgenson, che a voce bassa, ha raccontato la sua crisi.
«Personalmente, non ho scuse per la tappa di Hautacam. Ho avuto una giornata davvero brutta. Lo sapevo già dall'inizio, e ho dato il massimo per arrivare davanti nella prima salita e questo alla fine si è rivelato un errore. Ma lo capisci solo quando ci provi. E poi all'ultima salita ero ormai completamente vuoto».
Lo statunitense ha tagliato il traguardo in quindicesima posizione, con un ritardo di oltre 10 minuti da Pogacar e ora in classifica generale è scivolato in decima posizione e per lui il podio, con oltre 12 minuti di ritardo, sembra inavvicinabile.
«Mentre valutavo il mio stato fisico ho pensato che fosse meglio staccarmi dalla classifica generale perché ho capito che non riuscivo a seguire Jonas. Ora sono indietro di alcuni minuti».
Ancora una volta Pogacar ha dimostrato la sua superiorità e mentre lo sloveno saliva sull’Hautacam, ha spazzato via tutti i suoi avversari.
«Mentre pedalavo, ascoltando la radio sentivo che davanti Tadej era semplicemente il più forte. Quindi congratulazioni a lui».
Jorgenson ad un certo punto ha perso contatto con Vingegaard e non ha capito cosa gli sia successo in corsa. «Non ricordo cosa sia esattamente successo. Jonas si è staccato di colpo. L’ho visto visibilmente arrabbiato. Questa mattina aveva la sensazione di avere una buona giornata, ma poi è uscito come uno che avuto una brutta lezione. Non c'è stato molto tempo per parlare in corsa».
Ripartire adesso è difficile, perché Pogacar ha un vantaggio importante e in classifica generale Vingegaard è staccato di oltre tre minuti e sarà difficile riprenderlo.
«Di sicuro continueremo a provarci. Dovremo rielaborare una strategia e andare avanti».
Il clima caldo ha influito in modo negativo sui corridori e Vingegaard ha forse accusato più di altri, le alte temperature in corsa. «E’ stata una giornata caldissima. Faceva caldo e andavamo molto veloci. I primi 100 km sono stati incredibilmente duri per me. Sapevo già dai primi chilometri che sarebbe stata una brutta giornata e ho continuato a faticare e ho lottato. E’ stata dura, veramente una giornata terribilmente difficile. Non ho scuse. Ho avuto solo avuto una brutta giornata e adesso dovrò migliorare molto».