GIRO D'ITALIA WOMEN. IL MONTE NERONE PRONTO A DARE IL SUO VERDETTO. LIVE

DONNE | 12/07/2025 | 08:20
di Bibi Ajraghi

La tappa regina dell’edizione 2025 - la Fermignano – Monte Nerone  di 150 km - è anche la più lunga di quelle in programma e sicuramente chiamerà a raccolta le scalatrici e tutte le donne di classifica.


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La partenza da Fermignano è già in salita, ma il primo dei 4 gpm in programma ci sarà solo dopo 60 chilometri. La parte centrale di gara si prevede infuocata con, nel giro di 30 km, le scalate di Moria, Passo La Croce e La Forchetta. Dopo un breve tratto di sali e scendi, a 15 km dal traguardo inizierà l’ascesa verso Monte Nerone. È una salita regolare con una media dl 6,7%, ma ci sono punte che superano il 12% e che potrebbero fare veramente male.

TERRITORIO. Si disputa interamente nelle Marche la settima tappa del Giro Women, quella che probabilmente sarà decisiva per la vittoria finale della corsa. Ma prima di affrontare la severa salita finale, le atlete faranno la conoscenza con le colline dell’entroterra pesarese e della Valle del Metauro, terre di grande interesse paesaggistico e caratterizzate da borghi di rara bellezza.

Fermignano, la località di partenza della tappa affacciata sulle sponde del Metauro, è di origine romana e vanta un piccolo ma significativo centro storico che custodisce le sue architetture più belle: la Torre medievale delle Milizie, il bellissimo ponte a tre arcate che attraversa il Metauro, il museo dell’architettura e i lavatoi, con una vista senza pari sulla suggestiva cascata

Tappa successiva è Urbania, l’antica Casteldurante, famosa fin dal Rinascimento per la produzione di ceramiche artistiche e per il sontuoso Palazzo Ducale del XV secolo. Da vedere anche, Il Teatro Bramante: a tre ordini di palchi con loggione, è uno dei gioielli della Regione Marche costruito sulle basi di una fortezza trecentesca e completamente rinnovato nel 1726.

Il primo passaggio a Piobbico, ai piedi del Monte Nerone, consente di rilassarsi nel centro storico medievale dominato dal Palazzo Brancaleoni, che attira l’attenzione per le dimensioni e i vari stili architettonici che si sovrappongono armoniosamente. All’interno si ammirano una ricca collezione geo-paleontologica, abiti e gioielli della famiglia Brancaleoni, il cortile d’onore e la Camera Greca.

Si cammina nel Medioevo anche ad Apecchio, conosciuta dai gourmet per essere una della capitali del tartufo marchigiano. Una breve visita può partire dal ponte medievale a schiena d’asino del ‘400 che porta all’arco della Torre campanaria del ‘300. Poco distante da qui si trova Palazzo Ubaldini, al cui hanno sede il teatro G. Perugini, il più piccolo delle Marche, e il Museo dei Fossili e dei Minerali del Monte Nerone, che vanta una collezione di oltre duemila pezzi di grande bellezza e importanza scientifica. Notevole anche la chiesa di Santa Lucia di origini templari con affreschi di scuola giottesca.

Tappa successiva è lo straordinario Eremo di Fonte Avellana, una delle abbazie più ricche di storia dell’Appennino. Fondato nel 980 emoziona per la sua posizione solitaria, ma anche per le sue eleganti architetture romanico-gotiche. Ben restaurato, conserva una semplice ed elegantissima chiesa, un robusto campanile del 1482 e alcune belle sale del Cinque e del Seicento.

A Cagli si sosta per visitare la Rocca Torrione (1481) nei cui sotterranei si trova il “soccorso coverto”, un percorso con 367 scalini, con i quali si raggiunge la sovrastante Rocca, dove ora sorge il Convento dei Cappuccini e la Chiesa di san Francesco (1234), considerata la più antica delle Marche. Vi si accede dal grandioso portale in marmo mentre all’interno domina lo stile gotico.

Tornati a Piobbico le atlete iniziano la salita che porta al traguardo di Monte Nerone, regno del trekking, ma ben noto anche per le sue grotte che attirano gli appassionati speleologi. Un luogo che ogni seguace degli sport di montagna deve sottolineare con la matita rossa.


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