
Non solo Lorenzo Finn in cima al Passo Maniva, anche Filippo Turconi si è reso protagonista di una scalata convincente, conclusa al 9° posto a 45” dal vincitore Jarno Widar, appena dietro i talenti più attesi di questo Giro Next Gen 2025.
Il varesino della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè ha tenuto le ruote dei migliori fino a quando Finn ha aperto il gas negli ultimi due chilometri: «Le sensazioni molto buone, sono contento perché il livello qui è davvero alto - ha detto Turconi, che quest’anno ha vinto il Trofeo Piva -. Oggi volevo capire cosa farne di questo Giro e direi che i presupposti per puntare a una Top 10 finale ci sono tutti. I corridori che mi sono arrivati davanti sapevo che erano veramente forti, il mio obiettivo era restare con loro il più a lungo possibile. Quando Finn e Widar hanno attaccato a 2 km dall’arrivo ho capito che quel passo non sarei riuscito a tenerlo, mi son lasciato sfilare ma ho continuato a spingere al massimo delle mie possibilità».
Quest’anno era di fatto la prima volta che Turconi si testava in una salita di questa portata e i risultati sono stati più che incoraggianti. «È stato sicuramente un banco di prova importante, coi prof mi stacco prima che inizi la bagarre, oggi ero nel vivo, ho dovuto gestire gli scatti dei più forti e questo è sicuramente qualcosa che mi farà crescere. Da junior di salite così lunghe in gara ne avevo fatte davvero poche, l’anno scorso ero a disposizione della squadra, mentre qui sto cercando di capire un po’ quali sono i miei limiti e su cosa posso lavorare in vista del futuro».
Il Giro Next Gen è comunque ancora lungo: «Fino a Prato Nevoso, secondo me, non ci saranno grandi movimenti tra i big, ma il weekend finale sarà davvero durissimo, non solo perché le due tappe sono toste, ma anche perché tra gli U23 non siamo poi così abituati a 8 giorni di corsa» ha concluso Turconi.
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