
Appena prima del Tour de France, come di consueto, ci saranno delle maglie Tricolori da assegnare. Quelle maschili (e non solo) saranno messe in palio in Friuli Venezia Giulia, prima con la cronometro del 26 giugno (che vedrà impegnate tutte le categorie) da Morsano a San Vito al Tagliamento per 28 km e poi con la prova in linea di domenica 29 giugno, 224 km da Trieste a Gorizia. Ad orchestrare il tutto c’è una squadra che di esperienza ne ha tanta, anche se magari non nell’organizzazione di eventi professionisti.
Nevio Alzetta, coordinatore del comitato organizzatore («soprattutto per motivi di età» ci tiene a sottolineare lui) ci ha portato alla scoperta della manifestazione Tricolore che toccherà tante eccellenze della Regione.
Nevio, quando e come nascono i Tricolori in Friuli Venezia Giulia?
«L’opportunità è nata a fine 2024, quando il Presidente del Comitato Regionale Stefano Bandolin ci ha fatto presente che, se fossimo riusciti a fare squadra e creare un buon progetto, i Campionati Italiani potevano essere assegnati al Friuli Venezia Giulia. Così ci siamo messi in moto. Uso il plurale perché in questo evento sono coinvolte due società, la ASD Cellina Bike di Montereale Valcellina, nella Pedemontana pordenonese, e la storica Libertas Ceresetto di Martignacco in provincia di Udine, che oltre ad avere una scuola di ciclismo è famosa per organizzare il Giro della Regione Friuli Venezia Giulia per U23/Elite. Nel comitato organizzatore ci sono quindi Andrea Cecchini per la Libertas Ceresetto e l’ex professionista Christian Murro, che è direttore tecnico e fa parte della commissione strada, Mauro Francescon ed io per Cellina Bike. Stiamo inoltre lavorando con la Lega del Ciclismo Professionistico e con l’Onorevole Roberto Pella per tutto ciò che riguarda gli eventi professionistici, quindi le cronometro del 26 giugno e la gara del 29 giugno. Ci tengo a ricordare che le cronometro coinvolgeranno anche ragazze e ragazzi allievi, e poi junior e U23, mentre nel weekend del 5/6 luglio ci saranno i Tricolori allievi ed esordienti a Gorizia».
L’evento, alla fine, riesce a coinvolgere praticamente l’intera Regione.
«Sì perché le crono saranno a San Vito al Tagliamento e poi la prova in linea partirà da Trieste e toccherà cittadine come Monfalcone, Cervignano, Palmanova, Cividale, Buttrio, per citarne alcune, e poi la zona del Collio con l’arrivo a Gorizia. Dobbiamo ringraziare l’Amministrazione Regionale e quella dei Comuni che ospitano partenza e arrivo dei vari eventi, perché ci stanno davvero dando una grossa mano nell’allestire al meglio tutto ciò».
Possiamo parlare di una sorta di esordio organizzativo per voi a questi livelli?
«Sì è vero, è la prima volta che ci lanciamo nell’organizzazione di un evento di questa portata, ma ci siamo accorti che le problematiche e le situazioni sono alla fine le stesse degli altri eventi, compresa la Coppa del Mondo di paraciclismo di Maniago che abbiamo fatto un mesetto fa. Ma c’è sempre da imparare, questo senz’altro, e sicuramente impareremo anche da queste settimane Tricolori».
Al Giro d’Italia, su queste stesse strade, si è visto grandissimo entusiasmo da parte del pubblico.
«Il Giro ha creato tanto interesse attorno al ciclismo e noi ne approfittiamo, anche perché a Gorizia ci troviamo delle strade che sono un vero e proprio biliardo. Ma il Friuli Venezia Giulia ha un sistema ciclismo che funziona già da tanto tempo, con tante belle realtà giovanili fino ad arrivare agli eventi professionistici con Enzo Cainero. Non credo sia un caso che siano usciti atleti come Jonathan Milan e Alessandro De Marchi, o che agli Italiani avremo 8 atleti friulani al via».
A proposito di Milan, partirà tra i favoriti per aggiudicarsi la maglia Tricolore…
«Io non mi esprimo, ma sicuramente il pubblico friulano avrebbe piacere a vedere vincere Milan o De Marchi o Cimolai. Jonathan ci arriverà in forma, ha vinto l’altro giorno al Giro del Delfinato ed è in piena preparazione per il Tour. Vederlo lì in maglia Tricolore sarebbe sicuramente un orgoglio per i friulani e per noi che abbiamo organizzato l’evento. Ma l’augurio è che venga fuori una bella gara e che vinca il migliore».
Velocisti o attaccanti, a chi si adatta questo percorso?
«Tecnicamente, per disegnarlo, dobbiamo fare riferimento ai tecnici della Federazione, ci sono arrivati degli input dal CT Marco Villa e dai suoi collaboratori. Riproporre qualcosa di simile al Mondiale che verrà, in Ruanda, era impossibile, perché ci hanno detto essere troppo duro, massacrante. Così abbiamo allestito un percorso che potesse attirare un po’ tutti i corridori. Credo che il circuito di San Floriano del Collio, dopo 220 km, potrà risultare abbastanza selettivo. Un corridore come Milan può resistere, ma penso che anche uno come Ganna può trovare il terreno giusto per far bene, e magari, se ci sarà, anche un Ciccone, così che possa riscattare la caduta di Gorizia al Giro».
Ci dica qualcosa in più su questo bel tracciato della prova in linea.
«Si partirà dalla splendida cornice di Piazza Unità d’Italia a Trieste. Stiamo aspettando conferma, ma quel giorno potrebbe anche esserci attraccata la bergantina Palinuro, nave scuola della Marina Militare, seconda solo all’Amerigo Vespucci come grandezza, che renderebbe il contesto ancora più prestigioso. Dal punto di vista tecnico sarà decisivo il circuito con la salita da ripetere 3 volte di San Floriano al Collio, lunga 3,7 km, irregolare ma con qualche impennata interessante, che abbiamo già visto affrontare in passato anche al Giro d’Italia. Si terminerà in Piazza della Vittoria a Gorizia dopo più di 220 km. Ma c’è un’altra cosa importante da dire…».
Prego.
«Il logo di questa edizione dei Tricolori è quel segno che possiamo trovare in Piazza della Transalpina, tra Gorizia e Nova Gorica, una volta confine invalicabile tra Italia e Slovenia e oggi luogo apertissimo per tutti».
In effetti non capita spesso che un Campionato Italiano sconfini all’estero.
«Esatto, è una scelta simbolica far passare i Tricolori in Slovenia. 50 anni fa le persone qui erano una contro l’altra, oggi Gorizia e Nova Gorica sono assieme Capitali Europee della cultura e stanno facendo sold out ogni giorno in termini di turismo. È qualcosa per noi di straordinario e crediamo sia un grande segnale di apertura, di condivisione, di Mitteleuropa. E non penso sia poco viste le notizie che ci arrivano dal mondo in questi giorni».
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