1995, TRENT'ANNI FA IL PRIMO STORICO TRIONFO DI FRANCO BALLERINI A ROUBAIX

STORIA | 13/04/2025 | 08:36
di Francesca Monzone

Oggi si corre l’edizione numero 122 della Parigi-Roubaix, la Regina delle Classiche, con quella polvere che brucia i polmoni dei corridori e quel fuoco che gli assale le gambe. La Roubaix è una corsa che ha ispirato generazioni di corridori e li ha fatti sognare, con quell’Inferno, così terribile e allo stesso tempo affascinante.


Tanti sono gli italiani che hanno vinto questa incredibile corsa, con Maurice Garin, l’italiano poi naturalizzato francese che fu il primo nel 1897 e poi nel 1898, poi fu la volta di Jules Rossi nel 1937, per arrivare al biennio di Serse e Fausto Coppi nel 1949 e 1950. Anche l’anno successivo arrivò una vittoria italiana con Antonio Bevilacqua.


Poi ancora Felice Gimondi nel 1966 e la supremazia di Francesco Moser, nel triennio tra il 1978 e il 1980, con le sue tre vittorie consecutive. Ma è dopo che il nostro cuore e il nostro ricordo si fermano. Si arriva al 1995 e gli occhi si fermano su quel ragazzo toscano, nato a Firenze l’undici dicembre 1964, sorridente e silenzioso e con la faccia da buono, anche se in corsa è uno che sapeva mettere paura. Si tratta di Franco Ballerini e di quella foto di trent’anni fa che ci riporta alla vittoria della sua prima Parigi-Roubaix.

Le strade e quel pavè, terrore di ogni corridore, ci raccontano quelle imprese che Franco, dal suo album fotografico, ha fatto diventare una poesia scritta con le immagini, dolci, forti e malinconiche, che 30 anni fa ha voluto regalarci. Era il 10 aprile 1995 e Franco Ballerini stava per correre la sua settima Parigi-Roubaix e fino a quel momento il risultato migliore era stato il secondo posto nel 1993 e il terzo l’anno dopo. Era la Roubaix numero 93 e valeva come terza prova della Coppa del Mondo di ciclismo su strada e al via erano tanti i nomi illustri che potevano vincere.

Quello però doveva essere un anno speciale, con un vincitore speciale e solo dopo 6 ore 27 minuti e 8 il velodromo André-Petrieux aprì le sue porte al toscano che in maglia Mapei tagliava da solo il traguardo. Alle sue spalle Andrei Tchmil vinse la volata per il secondo posto dopo un minuto e cinquantasei secondi di ritardo. Con lui c’erano anche Museeuw, Ekimov e Capiot per contendersi i piazzamenti migliori. Quel 9 aprile 1995, per tutti rimane la Roubaix di Franco Ballerini e che, per ancora tanti anni avrebbe dato anima e gambe a quella corsa, che amò fino al giorno del suo ritiro.

Il 10 aprile 1995, il toscano vinse con una bici Colnago con un telaio in carbonio che avrebbe fatto poi storia del ciclismo moderno. Franco Ballerini vinse anche tre anni più tardi, nel 1998, firmando un altro capolavoro, vincendo con oltre 4 minuti di vantaggio su Andrea Tafi. L’Inferno del Nord, se sei un ciclista, puoi decidere di amarlo oppure odiarlo e Franco Ballerini decise di affidargli il cuore e lo fece per 13 volte, tante sono le sue partecipazioni alla Roubaix. L’ultima cartolina, la più delicata e che ancora oggi ci commuove è quella del 2001, l’ultima corsa, l’ultima recita di uno straordinario protagonista, che partiva per la sua ultima corsa. Franco quel 15 aprile del 2001, è trentaduesimo, con il volto e il corpo pieni di polvere fece il suo ingresso nel velodromo francese, spostò le mani dal manubrio e aprì la sua maglia. Il pubblico incredulo lo applaudì e si alzò in piedi, perché sotto quella maglia c’era il saluto di Franco Ballerini al ciclismo e a quella corsa che aveva tanto amato. “MERCI ROUBAIX”, due semplici parole che contenevano una parte importante di quel mondo a due ruote che era la vita di Franco Ballerini. Quella scritta nera sulla maglia bianca era l’ultima scena di una grande storia, quella scritta da un uomo che nella sua carriera per 13 volte aveva corso la Parigi-Roubaix, arrivando primo due volte nel 1995 e nel 1998 e salendo sul podio nel 1993 e nel 1994.


Copyright © TBW
COMMENTI
Posso dire Io c'èro........
13 aprile 2025 09:32 9colli
In particolare nel 2001 per l'Ultima Roubaix. Fu Festeggiato più Franco che il Vincitore Servais Knaven. Una soddisfazione Immensa, una Giornata Indimenticabile.

Equazione semplice
13 aprile 2025 09:50 Marcuccio
Perché era un vero campione? perché era un grande uomo.

Indimenticabile
13 aprile 2025 10:50 Bullet
Quando la Roubaix era una vera e propria sfida già solo per arrivare in fondo e chi vinceva era considerato come un eroe...anche quella del '93 resterà nella storia ed è come se avesse vinto. Ciclismo che faceva innamorare e Ballerini, non c'è bisogno di dirlo, era veramente il meglio per la Roubaix.

Per me
13 aprile 2025 17:20 9colli
ne ha vinte tre.......Nei giorni successivi èra parecchio abbattuto, s'è sentito tradito, Franco èra un Uomo che aveva solo una parola!! Mi disse che l'avrebbe staccato quando voleva, ma l'altro( mi fà schifo anche solo nominarlo) gli si raccomadò di non staccarlo e che non avrebbe mai fatto la volata.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Aveva firmato la prima tappa e ha conquistato anche la quarta e ultima frazione del Tour de Suisse Women: Marlen Reusser trionfa sul traguardo di Küssnacht con  28” di vantaggio  su Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto) e Demi Vollering (FDJ –...


Usoa Ostolaza ha vinto la quarta edizione del Tour Féminin International des Pyrénées che oggi si concluso in Francia con il successo dell'australiana Brodie Chapman (UAE Team ADQ) nella terza e ultima tappa davanti alla stessa Ostolaza e alla polacca...


Per Remco Evenepoel la tappa di ieri si è conclusa come quella di venerdì. Il belga era partito con sensazioni positive, si sentiva bene, ma  poi la situazione si è fatta più difficile ed ha dovuto cedere ai suoi rivali....


Il Giro Next Gen 2025 scatta con una cronometro individuale, la Rho - Rho di 8, 4 km. È vero, non è particolarmente lunga, ma guai a sottovalutarla. per seguire il racconto in diretta dell'intera tappa  apartire dalle 12.15 CLICCA...


In questi giorni si sta svolgendo la Vuelta a Colombia Femenina, gara di classe 2.2 che si concluderà oggi dopo cinque tappe, e proprio dalla competizione sudamericana arrivano delle immagini che stanno facendo il giro del web. Tutto è  successo...


Quello dovuto alla foratura è un tempo morto che spezza un giro in bici e ridurre al massimo questo intervallo per rimettersi in sella è ancora più semplice oggi grazie ad Air Rush, la pompa elettrica di Trek.  per proseguire nella...


Quest'inverno vi abbiamo raccontato la storia e soprattutto la passione per la pista e le Sei Giorni del ventenne Alessio Salvadeo, che in questa stagione continua nel suo percorso in giro per l'Italia e l'Europa affiancando eventi su pista (in...


Cinquanta e non li dimostra. L’Unione Ciclistica Pessano ha festeggiato il suo cinquantesimo anno di attività a favore del ciclismo giovanile al Centro Sportivo Pasotto, nella zona industriale della cittadina della Provincia di Milano. Il presidente Massimo Sottocorno e...


“’Avete presente le gare in bicicletta?’. Carnera offrì quella metafora al Basco, che non si perdeva una parola. ‘C’è un ciclista che va in fuga e il gruppo, il peloton, che sta indietro e lo insegue. Più veloci siamo, più...


Rino De Candido, ex commissario tecnico italiano degli juniores, sale per la prima volta in ammiraglia per un grande Giro Under 23. Lo farà su quella dell’Uc Trevigiani Energiapura Marchiol che lo ha scelto come nuovo diesse. «Tanti avversari fanno...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024