IL CASO ALGARVE E LA STORIA. QUANDO SERPELLINI ARRIVO' IN SENSO CONTRARIO MENTRE FAGNINI...

STORIA | 19/02/2025 | 20:03
di Alessandro Brambilla

Ciò che è accaduto alla Volta ao Algarve è grottesco e rischioso: almeno l’80% dei corridori ha percorso un viale parallelo a quello d’arrivo. Nell’occasione Filippo Ganna ha dimostrato notevole lucidità anche se il suo sforzo si è rivelato inutile, alla luce dell'annullamento della tappa.


Non è la prima volta e forse nemmeno l’ultima che nelle vicinanze dell’arrivo arrivo i principali protagonisti sbagliano strada. Fiorenzo Magni perse un Giro di Lombardia causa un vigile urbano che lo fece deviare dalla parte sbagliata anziché nel tratto collegato alla porta carraia del Velodromo Vigorelli.


Ci sono stati casi clamorosi nelle gare per dilettanti. E’ l’anno 1992, a Cinisello Balsamo si corre la classica Coppa Negrini per dilettanti di prima e seconda serie, gli attuali elite e under 23. Chi redige questo testo è la voce ufficiale dell’evento. Nel finale s’invola il bergamasco Marco Serpellini della Mecair. L’atleta è in forma smagliante e anche grazie al perfetto gioco di squadra di Ferrario e altri suoi compagni di team, acquisisce notevole vantaggio. A circa un chilometro dalla conclusione un vigile urbano fa delle indicazioni a Serpellini e ai mezzi che lo precedono. In pratica per malinteso anziché andare direttamente in rettilineo d’arrivo, auto, moto e corridore iniziano uno tragitto non previsto. Invece quando nel medesimo punto arriva il gruppo, con maglia della Mecair e Coalca nelle prime posizioni, tutto si svolge regolarmente. Al traguardo tutto è pronto, tutti guardano in fondo al rettilineo quando un suono di clacson scuote i presenti. E’ l’auto che anticipa Serpellini, seguita dal corridore che taglia il traguardo a braccia alzate. Il problema è che il senso di marcia dell’alfiere Mecair è contrario. Il bergamasco che due anni prima si era aggiudicato il Mondiale juniores varca l’arrivo in senso opposto (!?) tra imbarazzo e stupore dei presenti. Poco dopo arriva il gruppo nel corretto senso di marcia e Ferrario, anch’egli della Mecair si aggiudica lo sprint pensando di essere secondo sull’ordine d’arrivo. Invece è il vincitore. Come tutti sanno, successivamente Serpellini si è preso belle soddisfazioni tra i professionisti.

In un’altra occasione a Rho è in corso la Coppa Molteni, classico appuntamento per dilettanti di prima e seconda serie. L’autore di questo testo ne è commentatore. Nella fase centrale della gara i numerosi protagonisti della corsa organizzata dal Velo Sport Rho percorrono più volte un circuito comprendente il Cucciago, l’Asnago e altri strappi nella zona di Cantù. Poi tornano a Rho. Purtroppo nei pressi di Lainate si verifica un incidente stradale che blocca la strada. I direttori di organizzazione abilmente fanno deviare i protagonisti su altre strade, e il gruppone compatto di avvicina a compatto a Rho. L’auto che trasporta il giudice d’arrivo normalmente si avvantaggia a pochi chilometri dalla conclusione e raggiunge il traguardo. Nella circostanza, dato il bailame attorno a Lainate, il giudice d’arrivo non riesce a raggiungere la linea del traguardo. I corridori grazie al taglio cel percorso si presentano in rettilineo d’arrivo in largo anticipo; il collaboratore di Gianfranco Soncini sta ancora montando il fotofinish.

C’è il grande sprint di Gianmatteo Fagnini che alza le braccia vittorioso, e tra i primi si piazza pure Learco Filippini. Il guaio è che nessun giudice rileva l’ordine d’arrivo. Non ci sono foto, nemmeno immagini. E neanche il fotofinish funzionante. Il risultato non può essere omologato ( in primis per l’assenza della giuria), la corsa viene annullata. Il Velo Sport Rho dimostrando signorilità organizza nuovamente la Coppa Molteni nel medesimo anno. Fagnini in seguito è diventato bravo velocista professionista e formidabile apripista per Re Leone Cipollini ed Erik Zabel.

“Gli ultimi saranno i primi”, dice un vecchio adagio. Già, purchè i primi sbaglino strada. Sempre in tema di “prima e seconda serie”, succede che in nel 1977 al Trofeo Tameni, a Gavardo (Brescia) il concorrente Giorgio Rossetti perde contatto dal gruppo a pochi chilometri dall’arrivo. Il gruppo tuttavia sbaglia strada e il bresciano Rossetti che, forse per incidente meccanico o altro aveva evidenziato difficoltà, azzecca il percorso corretto. Il (“non”) ritardatario Rossetti varca l’arrivo per primo e viene dichiarato vincitore. Tutto il gruppo è squalificato per cambio di percorso. In realtà la gara verrà poi annullata.  Nel recupero del Trofeo Tameni s’impone il velocista Sigurotti.


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