JOEY PIDCOCK DALLA DIAGNOSI DI IPERATTIVITÀ AL SALTO TRA I PRO' CON IL FRATELLO TOM

PROFESSIONISTI | 13/01/2025 | 15:15
di Giulia De Maio
É il Pidcock meno famoso, ma questa volta si merita tutta la ribalta. Joseph, per tutti Joey, ha 22 anni ed è il fratello minore di Tom, due volte campione olimpico del cross country mountain bike ma anche predestinato della strada.

In vista del grande salto nella massima categoria dalla Trinity Racing al Q36.5 Pro Cycling Team, al fianco del fratello maggiore di 3 anni, ha affidato ai social un sentito messaggio rivolto a chi lo ha sostenuto per arrivare fino a questo punto. Un post in cui a cuore aperto racconta di quanto la sua vita sia cambiata quando ha scoperto di soffrire del disturbo da deficit di attenzione, iperattività/impulsività (Attention Deficit and Hyperactivity Disorder - ADHD) e di come la sua famiglia sia stata fondamentale per non perdersi strada facendo.

Nel novembre 2023 ho iniziato a prendere i farmaci per l'ADHD, subito dopo la diagnosi, e questo ha cambiato completamente la mia vita. È stato come se all'improvviso avessi smesso di camminare in acque profonde un metro e mezzo come avevo fatto fino a quel momento.

Nel giro di 4 mesi ho vinto la mia prima gara dopo oltre 3 anni. Un mese dopo ancora ho vinto la mia prima gara UCI. Non è che i farmaci siano magici, non sono riusciti a risolvere la mia commozione cerebrale o a curare il Covid che mi hanno rovinato il resto della stagione, ho ancora bisogno di vedere un fisiatra ogni settimana e non sto dicendo che non devo lavorare per ottenere ciò che voglio. Ma prima mi sentivo sempre depresso e demotivato. Avevo difficoltà a socializzare, a fare e soprattutto a mantenere amicizie. E non si tratta solo della motivazione per il ciclismo, ma di tutto. Come vedere gli amici, cucinare la cena, mandare messaggi a mia madre, andare a dormire, alzarmi dal letto.

Credo che la parte più difficile sia stata l'incapacità di farmi aiutarmi. Non mi rendevo nemmeno conto che non era normale e che non avrei potuto risolvere nulla di tutto questo senza aiuto. È stato come dover imparare tutto nella vita a 21 anni. Ho fatto molta strada, ma credo sia giusto dire che ho ancora del lavoro da sbrigare. È molto probabile che io abbia l'Asperger e l'ADHD, ma non credo che l'etichetta sia importante. Non voglio compassione, ma far notare che l'ADHD non comporta solo che non riesci a stare fermo a scuola come il mondo ritiene, per la mia esperienza soffrirne è molto più sinistro di così. Fondamentalmente devo tutto alla mia famiglia per avermi portato dove dovevo essere. Sinceramente sarei un po' fottuto senza di voi. Grazie mamma.

Quello che voglio dire è che se vi trovate in una situazione simile o se siete vicini a qualcuno che lo è, iniziate a fare un po' di ricerca, potrebbe cambiare completamente la vostra vita. Ora con il Team Q36.5 credo di aver trovato la mia nuova casa, sono davvero grato ed entusiasta per gli anni a venire. Non avrei accettato un posto nel ciclismo professionistico se non avessi pensato di esserne capace. Farò in modo che valga la pena di dedicare a tutti il proprio tempo a questa missione. Grazie a chi mi ha permesso di arrivare fin qui e a tutti coloro che mi aiuteranno ad andare avanti.

Il messaggio di Joey ha ricevuto pubblicamente due cuori dal fratellone Tom (nella foto sotto scattata da Alex Duffill al Tour of Britain, prima occasione in cui hanno gareggiato insieme, seppur ancora in team diversi, ndr), i commenti di colleghi come Tao Geoghegan Hart (Bravo, la mamma va sempre ringraziata!) e i complimenti di numerosi appassionati perchè le sue parole possono essere d'incoraggimento per i tanti ragazzi e ragazze di ogni età che convivono con lo stesso disturbo.


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