L'ORA DEL PASTO. ANCHE TADEJ ALZA IL MURO: INSIEME A MERI, INSIEME A TANTI

NEWS | 20/10/2024 | 08:30
di Marco Pastonesi

Lui è Tadej Pogacar. D’accordo. Ma che cosa ci fa con una maglietta di un’altra squadra?, una squadra dedicata non al ciclismo ma alla pallavolo?, una squadra che si chiama Meri Team?


Meri Malucchi. E’ la figlia di Bruno Malucchi, il presidente della Mastromarco che accolse Vincenzo Nibali non solo in squadra, ma anche in quella comunità che viveva per la squadra, da Carlo Franceschi l’allenatore (e Vincenzo, a casa di Carlo e Bruna Franceschi, ha abitato sei anni, due da junior, due da Under 23 e i primi due da professionista) a Claudio Mazzantini l’edicolante. Ed è la sorella di Fausto Malucchi, l’avvocato, l’amico, il tifoso numero 1 di Vincenzo. Meri e Fausto (con quale altro nome poteva battezzarlo un appassionatissimo di ciclismo?), tra i fondatori di quei CanNibali che giravano l’Europa per sostenere lo Squalo dello Stretto, tra grigliate e bicchierate, bandiere e magliette, trasferte impossibili ed emozioni indescrivibili.


Meri, scritto così come si pronuncia. Meri, che nella pallavolo ha fatto di tutto, dall’atleta all’allenatrice e alla dirigente. Meri, pallavolista convertita al ciclismo per sentimento. Meri, che un giorno ha scoperto di avere un tumore al cervello. Meri, che da quel giorno ha lottato non solo contro la malattia, ma anche contro i dubbi, le crisi, i malesseri, gli imprevisti, un braccio che non risponde, i capelli che cadono, le gambe che tremano. Meri, che passa dalla casa alla clinica, dalle chemioterapie alle radioterapie. Meri, che non molla, che non si rassegna, che vive alla giornata. Meri, che ha fondato una nuova squadra, non di ciclismo, ma di pallavolo, perché – è vero – il primo amore non si scorda mai, non si scorda più, e da soli non si va da nessuna parte. Meri, che anche di questa squadra è l’anima pulsante.

Si chiama Meri Team ed è una squadra virtuosa e virtuale, non gioca in nessun campionato, il suo campionato è la vita. “Alziamo il muro!” è quel groviglio di mani e braccia che, a rete, intercettano e rigettano i palloni agli avversari. E’ anche quel groviglio di mani e braccia tese, diritte, solidali, generose, consapevoli. Insieme ci si fa forza, ci si dà forza. Insieme si va avanti, si va in alto. Insieme si ricorda e si progetta.

Lui è Tadej Pogacar. D’accordo. Ma che cosa ci fa con una maglietta di un’altra squadra?, una squadra dedicata non al ciclismo ma alla pallavolo?, una squadra che si chiama Meri Team? Semplice: Meri Team è la squadra di tutti, anche la sua. Sensibile, cosciente, disponibile, campione in bici ma anche giù dalla bici, anche Tadej alza il muro. Grazie.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il trentaseiesimo memorial intitolato a Vincenzo Mantovani laurea vincitore Lorenzo Anniballi. Il portacolori della Solme Olmo si è aggiudicato la corsa svoltasi oggi pomeriggio sulle strade mantovane di Castel d’Ario, precedendo Antonio Bonaldo (Sc Padovani) in seconda posizione. Mentre l'atleta di casa...


Guillaume Martin conquista la vittoria al Tour du Jura e bissa il successo ottenuto ieri nella Classic Grand Besançon. Il 31enne della Groupama – FDJ si è presentato a braccia levate  sul traguardo posto in cima a Mont Poupet dopo aver raggiunto...


Dall'alto del suo cristallino talento Jarno Widar trionfa nella Liegi Bastogne Liegi under 23. Il belga della Lotto Development è il magnifico vincitore della classica delle Ardenne giovanile che si è conclusa a Blegny dopo 174 chilometri. Widar conquista la...


Una condotta di gara perfetta quella dello scatenato e imbattibile Team Hopplà, protagonista fino a poche centinaia di metri dall’arrivo Matteo Regnanti, poi una volta tornato compatto il gruppo, ecco il suo compagno di squadra, la “freccia” Marco Manenti davanti...


Chi va piano va sano e va lontano, ma nel ciclismo, come in tutto lo sport, è la velocità il fine primo e ultimo. Nel ciclismo di oggi si va velocissimo: ragazzi impazienti di affermarsi che si mettono in modalità...


Formula vincente non si cambia. Il Tour of the Alps - ormai da diversi anni - si fa riconoscere per caratteristiche chiare e idee ben precise. Tappe corte, trasferimenti brevi, altimetrie mai banali, nessuna passerella, nessuna volata, nessuna cronometro, attacchi...


Una bella conferma e una “sorpresa” nella gara juniores che ha aperto di buon mattino la due giorni di “Pasqualando” sul pianeggiante circuito della zona industriale di Ponte a Egola per la regìa organizzativa della Ciclistica San Miniato e di...


Dal IX Osservatorio Heliocare condotto da Cantabria Labs Difa Cooper è emerso in modo evidente quanta strada ci sia ancora da percorrere per una consapevolezza adeguata sui rischi causati dal sole. La prevenzione è fondamentale: un terzo della popolazione mondiale...


Jai Hindley è nato guardando l’oceano, a Perth, in Australia, ma è sulle montagne che ha trovato sé stesso. Per uno scalatore che si è rivelato e consacrato sulle cime del Giro d’Italia, con il secondo posto del 2020 e...


Crollò a soli 500 metri dall’arrivo. Quel giorno, l’8 giugno 1956, Giro d’Italia, tappa del Bondone, aveva sopportato 241 chilometri e altri 500 metri con quattro montagne, aveva resistito a pioggia, nebbia, freddo e infine neve, aveva indossato la maglia...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024