I VOTI DI STAGI. BINI-SHOW: E' IL MENO VELOCISTA DEI VELOCISTI, MA LA "FRECCIA NERA" E' SEMPRE PIU' VERDE

I VOTI DEL DIRETTORE | 11/07/2024 | 18:12
di Pier Augusto Stagi

Biniam GIRMAY. 10 e lode. Al festival mondiale della velocità il 24enne eritreo conferma di essere il velocista meno velocista del gruppo, ma il più veloce al mondo. Il resto sono solo esercizi di stile, opinioni che non trovano riscontro con la realtà. Philipsen il velocista più forte del mondo? Sì, certo, un anno fa, non quest’anno. Oggi c’è questa “freccia nera”, questo fuscello di velocità e fluidità, così poco velocista a livello morfologico, ma così penetrante che sfugge ad ogni regola e ragionamento. È un piacere vederlo, ammirarlo, applaudirlo: è l’uomo nuovo del velocismo mondiale, che sta attraversando uno stato di forma pazzesco. Vittoria numero 16 in carriera, la 5a in stagione, la 3a in questo Tour, allunga su Philipsen (+ 107 punti): la “freccia nera” è sempre più verde.


Wout VAN AERT. 9. Per il volo pazzesco fatto ieri, per la voglia di restare in corsa è da lode piena. Si butta in volata con lucida follia, perde contro un Biniam che è ispirato come pochi, ma Wout raccoglie un secondo posto che per una volta non gli deve stare stretto. A proposito, anche oggi stretto da Demare, che verrà giustamente declassato.


Arnaud DEMARE. 5. Il 32enne transalpino torna in mischia e fa una volata come ai vecchi tempi, con tanto di irregolarità.

Pascal ACKERMANN. 6,5. Volata generosa, anche se non è sufficiente per uscire dai gorghi.

Mark CAVENDISH. 5. Non fa una volata pulitissima, anzi, tanto è vero che sarà declassato, ma almeno torna a fare una volata.

JASPER PHILIPSEN. 4. Manca MVDP a tirargli la volata, a tirarlo fuori e lui fatica a trovare gli spazi, ma soprattutto non ha l’esplosività giusta per farlo. Davanti a sé ha Girmay, che trova spazi e tempi, ma davanti gli resta. Ha in ogni caso una fortuna, che gli tirano via due corridori e lui limita la giornataccia con un quarto posto anziché un 6°, che in chiave maglia verde vale parecchio.

Arnaud DE LIE. 4. Il giovanotto belga non ha ancora trovato il modo di farsi vedere e apprezzare. Tutto il suo talento è fin qui raccontato, ma non espresso.

Alexander KRISTOFF. 6. Non è un giovincello, ma alla sua età trova ancora il modo di farsi notare.

Primoz ROGLIC. 17. È sempre nei premi, anche se oggi lo prende di mira Lutsenko che lo travolge buttandolo giù. Botta pazzesca, escoriazioni visibili, ma sono quelle meno evidenti che fanno più male.

Fabio JAKOBSEN. 17. «Non sono malato ma c’è qualcosa che non va»: lo dice lui, l’ho pensato e scritto da giorni.

Jonas ABRAHAMSEN. 7. La maglia a pois della Uno-XMobility (in prestito) prende e va con Anthony Turgis (Total Energies), Quentin Pacher e Valentin Madouas (Groupama FDJ). Giornata all’attacco, per raggranellare punti e pareggiare i conti con Pogacar: ora per la maglia a pallini siamo 36 a 36.

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COMMENTI
Arnaud DEMARE
11 luglio 2024 19:55 alfiobluesman
Troppo generoso il 5 per il transalpino. Non si può mettere a rischio l'incolumità dei colleghi per la brama di vincere la tappa ! Giusto il declassamento

@alfioblusman
11 luglio 2024 20:43 Frank46
In pochi anni sono cambiati tantissimo i criteri con cui vengono giudicate eventuali scorrettezza.
Il 99% delle scorrettezze che vengono punite oggi fino a pochi anni fa non erano considerate proprio scorrettezze.
Quindi sarà anche giusto essere più severi e i ciclisti devono uniformarsi però non facciamo passare ogni piccolo cambio di traiettoria come un tentato omicidio.
Se si va indietro di pochi anni si vedrà che molte cose erano concesse e che i velocisti bravi si spostavano con malizia per non concedere lo spazio, se si va indietro fino ai tempi di Cipollini spesso si prendevano a gomitate, spallate e anche testate e non venivano neanche declassati per la singola tappa ansi si elogiavano perché sapevano tenere la posizione, se si torna indietro fino ai tempi di Zandecu invece i treni si mettevano a zigzagare per causare delle cadute alle loro spalle.

L' evoluzione è più che giusta ma non trattiamo ogni piccolo cambio di direzione come un tentato omicidio.

Oggi ad esempio si parla spesso di Philipsen come di un velocista scorretto che mette a rischio la vita degli altri corridori... Ma non esageriamo fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato un velocista super corretto e al limite del moscio.

Benvenute
11 luglio 2024 23:25 Bicio2702
le regole stringenti per le volate.
O vogliamo vedere il sangue come è successo al Tour di Polonia al povero Jakobsen?

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