TAPENTADOLO, UN NUOVO FARMACO È IN GRUPPO: L'UCI CHIEDE ALLA WADA DI BANDIRLO

DOPING | 15/06/2024 | 09:21
di Guido La Marca

Mai abbassare la guardia, questa è la missione primaria dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) in materia di doping. La situazione è chiaramente migliore a quella di quale anno fa, ma la lotta al doping non può essere ritenuta né conclusa né tantomeno sottovalutata. Lo si sa, non diciamo nulla di nuovo, il doping è da sempre un passo se non due avanti a chi la combatte e il massimo organismo mondiale della bicicletta ha già chiesto alla Wada (organismo mondiale dell'antidoping) il permesso di inserire il tapentadolo tra quelli monitorati, con l'obiettivo di vietarlo completamente al più presto.


Ma cosa è il tapentadolo. Si tratta di un antidolorifico che agisce sul sistema nervoso centrale in due modi diversi. Da un lato inibisce la ricaptazione della norepinefrina (un neurotrasmettitore e ormone presente nell’organismo) e dall’altro agisce come un oppioide. Una sorta di tramadolo 2.0, un antidolorifico ritenuto dall'Uci dieci volte più potente del suo predecessore, che è stato per molti anni al centro dell'attenzione nel mondo del ciclismo, prima che venisse definitivamente bandito dalla WADA nel 2024. È bene ricordaere che secondo diversi medici e scienziati, l'utilizzo del tramadolo comportava numerosi rischi e sarebbe stato la causa di molte cadute avvenute proprio in quegli anni.


Gli appassionati del nostro sport si ricorderanno anche che in caso di positività non scattava la squalifica, ma venivano semplicemente annullati i risultati ottenuti nella corsa in cui era stato effettuato il controllo, come accaduto a Nairo Quintana, trovato positivo al tramadolo nel Tour de France del 2022.

Contro l'utilizzo del tapentadolo si sta adoperando fattivamente al fianco dell'Uci anche l'MPCC, il Movimento per un Ciclismo Credibile. «Ci sono voluti dodici anni per inserire il tramadolo nell'elenco delle sostanze vietate. Ci auguriamo che questa volta le autorità agiscano più rapidamente - ha commentato qualche giorno fa Roger Legeay, presidente dell'MPCC -. Gli atleti sani non hanno bisogno di questi farmaci. Inoltre, è importante sottolineare che gli antidolorifici riducono o addirittura eliminano il dolore. Questo è un altro fattore che migliora le prestazioni».

 

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COMMENTI
Da verificare
15 giugno 2024 10:59 Miguelon
Il nesso tra cadute e queste sostanze. Se vengono assunte.

@ bullet
15 giugno 2024 11:53 Cicorececconi
Hai ragione. Ma il ciclismo e' anche fatto dagli stessi, che hanno ( a convenienza ) le fette di salame sugli occhi. Soni gli stessi che prima esaltavano chi scalava le montagne come un motorino, salvo poi, gettar fango alla prima squalifica/inchiesta. Basta aver memoria del passato e guardare cosa e' successo. Ma purtroppo non e' cosi.

C'é troppa gente
15 giugno 2024 15:19 JeanRobic
Che passa il tempo ad allenarsi e poi alla prima gara utile vince, anzi stravince, a me sta cosa puzza, una volta c'erano le corse di preparazione, c'era l'abituarsi al ritmo gara, il "fare la gamba", ora non c'è più nulla di tutto questo. Gente che è sempre in forma e arriva al traguardo senza una goccia di sudore.

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