Sella, Mediolanum e il sogno di un altro grande Giro
| 25/06/2008 | 18:40 Arriva a Milano 3 Basiglio, quartier generale della Mediolanum, con u’ora abbondante di ritardo, ma ha la giustificazione del caso. «Mi hanno bussato alla porta questa mattina alle otto gli ispettori dell’Uci. E’ il secondo controllo a sorpresa in quindici giorni. Sono in pratica in viaggio di nozze e loro vegliano su di me…», dice divertito il vicentino che per l’occasione era accompagnato dalla moglie Lara, e dal compagno di squadra Fortunato Balliani.
«Sto vivendo un periodo davvero magico - dice il capitano della CSF Group Navigare -: ho disputato un Giro da protagonista e mi sono sposato. Mi sembra davvero di vivere un bellissimo sogno».
Un incontro targato Mediolanum, sponsor di quella maglia verde che al Giro d’Italia premia il miglior scalatore e che sella ha nettamente meritato e vinto. All’incontro-colazione c’era il grande capo Mediolanum Ennio Doris, colui che ha costruito attorno a molti cittadini una banca e che ama stare attorniato da ciclisti e amanti delle due ruote.
«Il ciclismo è uno sport bellissimo - ha raccontato con passione Doris -. È l’unico grande avvenimento sportivo di una certa portata, nel quale un tifoso può scendere in campo e sfiorare, toccare i propri beniamini. È uno sport vero, estremamente radicato nel nostro Paese e non solo, che avvicina famiglie intere, di ogni ceto sociale e grado di cultura. Io sono felice di essere al fianco del Giro da diversi anni e lo sarò ancora in futuro».
Nelle parole del Presidente di Mediolanum tanto amore per questo sport, tanta voglia di parlare di ciclismo con Francesco Moser, Gianni Motta, Maurizio Fondriest, ospiti e testimonial della maglia verde. Ma a colazione con il numero uno di Mediolanum c’era anche Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica, capitano d’industria apprezzato a livello mondiale, grande innamorato delle due ruote.
«Se torno nel ciclismo? Forse non sono mai uscito - ha detto a tuttobiciweb.it Squinzi -. Sono vicino ai Mondiali di Varese 2008, sponsorizzo con alcuni miei prodotti diverse squadre di dilettanti, ma se mi chiedete una squadra come la vecchia Mapei, al momento la mia risposta è “non è il momento”».
Non è il momento per varare una nuova squadra ma è sempre il momento per pedalare. «Sono uscito anche questa mattina. Ho fatto un bel giro, mi sono scaricato, ho fatto anche il Bissino: che caldo…».
È in gran forma il dottore, che a sua volta era accompagnato da Amedeo Colombo, il signor Shimano per l’Italia, il signor Mondiali per il mondo.
«Stiamo lavorando, sono sicuro che Varese saprà dare il meglio di sé – ci dice Colombo -. La nostra squadra è al lavoro, ora siamo pronti per il rush finale. Vedrete, nonostante siano in tanti ad aspettarci al varco, sapremo sorprendervi».
Sella l’ospite d’onore. Il testimonial trovato sul campo, visto che la maglia verde Mediolanum è stata protagonista assoluta della rassegna rosa. A proposito, c’era anche Angelo Zomegnan, il gran patron del Giro. «È bello trovarsi tra amici per farci un saluto prima delle vecanze, è ancor più bello raccogliere attestati di stima sulla corsa rosa. Per me però il Giro 2008 è solo motivo di riflessioni, io sto già lavorando a quello del 2009: quello del Centenario».
Torniamo a Sella: come stai?
«Bene, molto bene. Tornerò alle competizioni al Matteotti e poi parteciperò al Brixia Tour».
Hai più sentito Riccò?
«Dopo il Giro, no. Ho saputo che farà il Tour de France. Fa bene, se ha deciso lui fa bene a farlo. Per il sottoscritto due grandi corse a tappe nello stesso anno sono troppe».
Tu pensi già al Giro del prossimo anno?
«Quello è il sogno nel cassetto, questo è chiaro. Anche se la stagione non è finita e io spero di poter agguantare una maglia azzurra e arrivare al top per un grande Giro di Lombardia».
Pensi che Riccò possa puntare al Tour?
«Credo che possa fare bene e puntare ad una grande tappa».
Chi è il tuo favorito?
«Cadel Evans».
Offerte da altri team?
«Le ho avute, ma per me la CSF Group è ormai una famiglia e io voglio restare con Bruno e Roberto Reverberi. Non ho ancora firmato, ma siamo in dirittura d’arrivo, manca poco, solo alcuni dettagli. Vedrete, dopo l’italiano sarà tutto a posto».
Adeguamento economico e prolungamento del contratto…
«Esattamente, questo è quello che vogliamo tutti».
Marzio Bruseghin aveva lanciato la proposta di una squadra Regionale. A lei non piacerebbe correre per il Veneto?
«L’idea non è per nulla balzana, e a quanto mi risulta il Consiglio Regionale del Veneto ne ha anche parlato, ma siamo solo ai discorsi. Certo che da una parte il Veneto avrebbe davvero una bella squadra, perché siamo in tanti ad essere buoni corridori, dall’altra ci sarebbero troppi galletti nel pollaio. Ad ogni modo il problema non si pone: io sto bene dove sono. Io voglio restare con i Reverberi e loro vogliono che io resti con loro. Fine dei discorsi».
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