MORENO MOSER. «NON VEDO L'ORA DI ACCENDERE I MICROFONI... LA SORPRESA? SARA' ROGLIC»

INTERVISTA | 16/01/2024 | 08:22
di Francesca Cazzaniga

Il ciclismo è stato una pagina fondamentale della vita per Moreno Moser e oggi, grazie ad Eurosport, continua ad esserlo anche se - come dice lui - “indirettamente”. Tre anni fa poi la scelta di trasferirsi a Milano per seguire un’altra sua passione, quella legata al mondo del design. Rampollo di una delle famiglie ciclistiche più famose d’Italia, More si è iscritto allo IED, l’Istituto Europeo del Design - indirizzo design della comunicazione - e quest’estate arriverà alla laurea.


Come stai Moreno? Come sono andate le vacanze natalizie?
«Molto bene, le ho trascorse a casa mia in Trentino e ne ho approfittato per andare a sciare. Quest’anno sono in fissa con lo sci, mi sono comprato tutta l’attrezzatura nuova con la speranza di poter andare a sciare con il Magro (Riccardo Magrini ndr)».


La prima corsa in Italia sarà il Trofeo Laigueglia, che tu hai vinto due volte, nel 2012 e 2018. Da chi dei nostri ragazzi quest’anno ti aspetti un salto di qualità? Con chi, secondo te, possiamo essere protagonisti e dove?
«Io sono un grande fan di Filippo Baroncini, è un bel corridore e un ragazzo molto intelligente. Nei suoi primi anni da prof è stato sfortunato, ma spero che il 2024 per lui possa essere l'anno del riscatto. Ha dimostrato nelle categorie giovanili di avere un grande talento e confido che possa rifarsi. Spero poi in Giulio Ciccone e in Filippo Ganna: il secondo posto di Pippo alla Milano-Sanremo ha creato davvero tanta aspettativa e che sicuramente gli peserà un po’, ma lo scorso anno ha dimostrato di poter stare con i migliori su uno strappo come il Poggio. Spero quindi che Pippo possa confermarsi soprattutto su strada, perchè lato cronometro e pista sappiamo tutti il suo immenso potenziale».

Il percorso del Giro d’Italia si prospetta scoppiettante, con il secondo arrivo di tappa ad Oropa che darà subito i primi segnali. E poi la partecipazione di Tadej Pogacar che è il valore aggiunto di questa edizione…
«Avere Pogacar è sicuramente la ciliegina sulla torta e questo fa bene a tutti. Sono d'accordo con lui sulla scelta di venire alla Corsa Rosa, di Tour de France ne ha già vinti due e il suo obiettivo è vincere tutto ciò che è possibile: è una visione di ciclismo nuova, perchè una volta i corridori avevano l’obiettivo di vincere su terreni favorevoli a loro, adesso c’è la tendenza di voler vincere tutto e su tante corse diverse. Non vedo l’ora di commentare Tadej al Giro, con la speranza che però non ammazzi la corsa per la sua superiorità rispetto agli altri».

Pensi che Pogacar possa essere l’uomo giusto per tentare l’accoppiata Giro-Tour?
«Ce l’ha sicuramente nella gambe, anche se con Vingegaard che ha dimostrato in questi due anni di essere leggermente superiore, arrivarci dopo il Giro la vedo dura. Non mi verrebbe da dire che quest’anno possa fare la doppietta, ma è il corridore che può riuscirci».

Chi sarà quest’anno il corridore rivelazione secondo te?
«Bella domanda. Non sarà il corridore rivelazione ma penso possa essere l’anno di Roglic, a cui manca solo il Tour de France. Quest’anno ha stimoli nuovi con la Bora Hansgrohe che ha un bellissimo progetto insieme a Redbull».

A proposito di Redbull, cosa ne pensi del loro ingresso nel ciclismo su strada?
«E’ un progetto molto interessante. e sono felice di questa scelta. Ricordo che quando correvo con Sagan lui era sponsorizzato Redbull fino a quando era in mtb e poi una volta passato su strada non hanno più voluto seguirlo, probabilmente perchè il ciclismo su strada era distante dalla filosofia Redbull. Negli anni poi Redbull è rientrata nel ciclismo con altri corridori, tra cui Van Aert, e probabilmente per l’azienda il ciclismo è una buona strada. Credo non ci sia un’altra azienda come Redbull che possa spingere così sul nostro ciclismo».

Hai vinto una Classica come le Strade Bianche nel 2013: pensi che oggi ci siano dei cambiamenti in termini di preparazione della corsa e di gestione di questa rispetto a quando correvi tu?
«Sicuramente sì. Quando parlo con i miei ex colleghi mi raccontano di un ciclismo diverso dal post Covid in poi. Oggi non si va più alle corse per allenarsi, cosa che un tempo si faceva soprattutto ad inizio stagione. Oggi i corridori vanno forte sin da subito e quelli che devono vincere, lo fanno fin da gennaio. Io sono cresciuto andando in bici con Gibo Simoni, e ho il ricordo che lui anche la Tirreno la faceva in preparazione del Giro e neanche i primi giorni della Corsa Rosa era al 100% della condizione. Adesso questa cosa è impensabile, se adesso al primo giorno del Giro non sei in forma, sei già fuori, E poi se non hai raccolto niente sino a maggio, la squadra inizia già a farti della grandi pressioni. Oggi i corridori devono dimostrare tutto subito».

C’è qualche corridore con cui hai mantenuto un rapporto più stretto?
«L’anno scorso sono stato al compleanno di Bettiol e lì è stata un’occasione per vedere molti miei ex colleghi, tra cui Marangoni, Sbaragli e Caruso. Ho mantenuto i rapporti anche se magari non strettissimi ma per forza di cose, visto che conduciamo vite diverse». 

In veste di commentatore invece qual è la tua corsa preferita?
«Quest’anno è stata la Roubaix, che è stata una delle corse più belle dell’anno. E’ sempre una tensione costante, è una corsa molto lunga ma ti passa velocemente».

Che rapporto si è instaurato con Magrini, Gregorio e Belli?
«Siamo come fratelli, non ci sentiamo tutti i giorni ma quando ci rivediamo è come se il tempo non fosse mai passato».

Da dove comincerà la tua stagione ai microfoni di Eurosport?
«Non ho nulla di ufficiale al momento, ma dovrei cominciare dalla Sanremo per poi fare un calendario simile a quello dell’anno scorso e quindi con le Classiche, Giro e Tour».

Qual è la corsa che invece sognavi da bambino?
«La Liegi, perchè la vedevo come una corsa adatta alle mie caratteristiche».

Con il senno di poi, a distanza di un paio di anni, cosa pensi ti sia mancato nella tua carriera?
«Per la direzione in cui sta andando il ciclismo adesso credo che il mio grande errore sia stato l’alimentazione: ero sempre vuoto e senza forze. E’ sempre facile parlare poi a posteriori, però sicuramente ho sbagliato lì, ho sempre mangiato poco in gara perchè c'era l'abitudine di mangiare tanto la sera della vigilia e meno in corsa».

Copyright © TBW
COMMENTI
Del Toro
17 gennaio 2024 17:01 Andrella73
...la sorpresa sarà Del Toro....

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un anno e un mese fa, qui su Tuttobiciweb, abbiamo affrontato il delicato tema dell'abbassamento dell'età agonistica nel ciclismo, con conseguente obbligo di certificato medico sotto sforzo e non con un semplice elettrocardiogramma a riposo. Come facevano notare Maurizio Canzi...


Circa 40 milioni di euro di impatto economico generati con soli 6, 7 milioni di investimento pubblico: si condensa in questi ed altri dati significativi la ricaduta generata in Piemonte dalla Vuelta Espana 2025. Lo studio riguardante l’impatto economico in...


La Bahrain Victorious è lieta di confermare di aver stretto una partnership con Bianchi a partire dalla stagione 2026. Uno dei marchi di biciclette più leggendari a livello italiano e internazionale, con una storia di successo e innovazione iniziata nel...


Brugherio (MB) è pronta ad accogliere il 10 e 11 gennaio 2026 i Campionati italiani di ciclocross presso il parco Increa. L'evento è stato presentato oggi a palazzo Lombardia, alla presenza di Stefano Pedrinazzi, presidente comitato regionale Lombardia FCI, del...


Che Giro d’Italia sarà quello 2026? Verrà Jonas Vingegaard? Giulio Pellizzari sarà capitano della Red Bull Bora Hansgrohe? E poi le gare di Flamanville, Francia, seconda tappa di Coppa del Mondo di ciclocross, con Filippo Grigolini, vincitore della prova Juniores,...


La fiamma olimpica torna in Italia. Venti anni dopo Torino 2006, il simbolo a cinque cerchi illumina il nostro Paese con il significato universale che lo ammanta, segnando un passaggio fondamentale nel countdown verso Milano Cortina 2026. La cerimonia di...


La Red Bull – BORA – hansgrohe ha completato la pianificazione della formazione per il 2026 e inizierà la nuova stagione con 30 corridori. A completare l'organico è Arne Marit, che rafforza il gruppo di velocisti e specialisti delle corse...


La VF Group Bardiani-CSF Faizanè si riunirà il 5 e 6 dicembre presso i Poliambulatori San Gaetano per le visite mediche di inizio stagione. La struttura sanitaria con sedi a Thiene e Schio accompagna il team per il terzo...


Nel 2026,  la UAE Team Emirates XRG correrà nuovamente con due modelli Colnago da strada: la V5R e la Y1R. La livrea della V5R per la stagione 2026 cambierà: si abbandonerà la classica colorazione a strisce bianche e nere del 2025 per...


Paul Seixas va veloce ed è praticamente il primo corridore ad annunciare i suoi programmi per la prima parte della stagione 2026. Programmi ambiziosi... «Abbiamo costruito il mio inizio di stagione attorno a gare in cui posso davvero esprimermi e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024