SANDRIGO BIKE E GREEN PROJECT, UNA COLLABORAZIONE CON VISTA SUL FUTURO. PAROLA A DAL SANTO

JUNIORES | 30/06/2023 | 08:10
di Carlo Malvestio

Allargare sempre più gli orizzonti, con l’obiettivo di allestire un percorso che crei i campioni di domani. È l’obiettivo che si sono posti la Sandrigo Bike e la Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, che hanno lanciato un progetto comune volto alla massima valorizzazione dei giovani, a partire dalla categoria juniores fino ad arrivare al professionismo. Il trait d’union tra le due società è Martino Dal Santo, patron di Faizanè, che è anche una delle colonne portanti della Sandrigo Bike insieme al presidente Pier Davide De Marchi e Luca Calgaro, responsabile di CSZ.


«Abbiamo deciso di potenziare la Sandrigo Bike, di fare un passo in avanti e non essere più solamente una delle tante squadre juniores che serve da transito tra la categoria allievi e quella U23 - ha spiegato Dal Santo -. Saremo il vivaio della Green Project, il che implica una stretta collaborazione tra lo staff dei due team e una maggiore professionalizzazione della formazione juniores. D’altronde ci siamo accorti tutti di quanto questa categoria sia sempre più un lasciapassare per il mondo dei professionisti. Ci piace l’idea di poter prendere un ragazzo appena terminata la categoria allievi, farlo crescere con calma e poi lanciarlo nel mondo dei grandi».


La Sandrigo si sta muovendo - con largo anticipo - per creare una squadra competitiva in vista del 2024. Si è già assicurata il campione regionale veneto, nonché uno dei migliori allievi a livello nazionale, Giacomo Rosato, che il prossimo anno passerà juniores con la formazione vicentina. «In questo momento la categoria juniores è dominata da 2-3 squadre che vincono ovunque - prosegue Dal Santo -. Noi vogliamo inserirci tra queste, forti del nostro progetto che può garantire ai ragazzi qualcosa in più di una semplice sistemazione in un team juniores. Rosato è la prima mossa in questa direzione, e tante altre ne seguiranno».

Il confronto con lo staff della Green Project, coi Reverberi e con Mirko Rossato, che segue il progetto giovani lanciato due anni fa, sarà quotidiano: «Più le squadre lavoreranno a stretto contatto, più i ragazzi ne beneficeranno. Già quest’anno abbiamo introdotto alcune nuove figure all’interno della squadra, come quella del medico che tiene costantemente monitorata la condizione fisica dei ragazzi, ma ci piacerebbe specializzarci ancora di più, inserendo per esempio un nutrizionista. Tra le altre cose vogliamo tirare su una casetta che faccia da quartier generale, così da poter portare anche qualche corridore che arriva da più lontano. Ovviamente il progetto è a lungo termine, tra un paio d’anni vorremmo poter vedere i primi risultati. Anche perché ho promesso ai Reverberi che avrei trovato qualche ragazzo di talento, non posso certo deluderli…».

Infine, un paio di considerazioni sulla categoria juniores in Italia: «Per quello che richiede il ciclismo oggi e per l’importanza che questa categoria ha ormai assunto, ritengo che si debba alzare l’asticella un pochino più in alto - prosegue patron Dal Santo -. I percorsi, in generale, sono veramente troppo facili e i circuiti pianeggianti servono a poco per la crescita di un ragazzo. Anche per questo abbiamo creato la Piccola Liegi delle Bregonze, per dare un’opportunità diversa a questi giovani. Non dico serva il Mortirolo, però qualche difficoltà in più andrebbe messa. Poi tra gli U23 si trovano di fronte lo Stelvio e abbiamo visto quel che è successo. Penso sia anche per questo che all’estero vanno più forte, li preparano già ad alcuni tipi di corse, mentre noi siamo più indietro. Per chi ne ha la possibilità, consiglierei anche di fare qualche corsa all’estero, perché c’è da imparare sotto tanti punti di vista».

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COMMENTI
Come volevasi dimostrare
30 giugno 2023 09:07 Miguelon
Chi ha ragione? Valerio Piva e Ivan Basso nella recente intervista o Dal Santo? Visioni contrapposte. Secondo do me si vuole solo essere iperselettici già da subito. Le cose vanno bene, come in Belgio, quando il bacino di utenza è sterminato (su sei milioni di abitanti, tutti i ragazzini vanno in bici).

corse all'estero
30 giugno 2023 09:10 VERGOGNA
basta... basta... basta con questa favola!! porcaccia miseria fino a 15 anni fa (non 150!!) tutte le nazionali giovanili venivano a imparare da noi... tantissime (inghilterra e australia su tutte) hanno avuto per anni base FISSA in Italia con le nazionali giovanili!! È una vita che si dice che i circuiti non servono a nulla, può anche essere vero, ma è la mentalità dei ds che è contorta!! in belgio non vi preoccupate che anche un semplice circuitino lo fanno diventare una guerra... come era qui fino a pochi anni fa!! ora basta vedere lo squallore che c'è nelle gare esordienti o allievi... tutti i ragazzini a 12 anni con le ruote in carbonio e nessuno che gli insegna a prendere una curva, usare un cambio o soffrire sulla bici... basta con sta storia che bisogna andare all'estero... eravamo i numero uno al mondo su tutto, ci sono passati davanti tutti.

Vergogna
30 giugno 2023 09:28 Miguelon
Al netto della tecnologia, sulla quale concordo con te, gli esordienti vanno tutti fortissimo. Almeno la parte di gruppo preparata e sviluppata. Far selezione in questa categoria è sempre più difficile, nonostante il livello sempre più impegnativo delle competizioni, che prevedono anche salite impensabili per questa categoria fino o a pochi anni fa.

…….
30 giugno 2023 09:35 Luigi Rossignoli
Hai detto bene una volta ……

Dico anch'io
30 giugno 2023 11:09 Bullet
Troppo forte la tentazione di commentare certe visioni che servono più che altro per farsi pubblicità e spremere qualche ragazzo in più. Ormai già tutti gli junior hanno preparatore e nutrizionista, personale o di squadra, con allenamenti da pro e si parla di fare corse ancora più dure...mi viene da ridere...non è quello il problema...si guarda sempre solo il risultato e infatti si prende quello che da allievo vince già anziché seguire un talento e farlo crescere nel modo giusto senza stress ma ci va calma, tempo e conoscenza...cose mai sentite negli ultimi 15 anni

Miguelon
30 giugno 2023 11:23 VERGOGNA
hai detto bene, vanno fortissimo, troppo!!! agli esordienti si insegna solo ad andar forte, e sappiamo tutti che se poi ti trovi per le mani il ragazzino più sviluppato è un attimo farlo viaggiare forte. Ma forte non vuol dire bene.... se gli si insegna solo a spingere, spingere e spingere, appena finisce la magia dell'essere più sviluppato il giochino si rompe e non va più, al pari di quelli che non se li è mai filati nessuno perchè magari a 13 anni non hanno ancora un pelo che uno. A queste età gli si deve trasmettere passione, gusto per la fatica, imparare a prendere vento in faccia dove serve e stare a ruota dove non serve... tutto il resto è fuffa per esaltati e i risultati direi che si vedono ogni giorno, sempre peggio. Gente torniamo con i piedi per terra, a me semtir dire che la Slovenia ci deve insegnare a gestire i ragazzi, con tutto il rispetto per questa nazione che ho visitato e mi è pure piaciuta un sacco. Ma fino all'altro ieri eravamo i numeri uno, per me ci siamo completamente rincoxxioniti.

Per Vergogna.
30 giugno 2023 13:01 Miguelon
Hai ragione. C'è solo fame di risultato e non si insegna più nulla se non, come dici, spingere, spingere e spingere.

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