
“Degli alberelli punteggiano col loro verde laccato le praterie ubertose”. Wolfgang Goethe nel “Viaggio in Italia”? No.
“La strada si inerpica, cercando di avvolgere Todi imperiosa nel gran silenzio verde”. Luigi Vittorio Bertarelli per il Touring club ciclistico italiano? No.
“I primi gruppi scompaiono più in alto. Gatti insegue solitario, dinoccolandosi come un viandante senza meta”. Ma sì: “La Gazzetta dello Sport” durante il primo Giro d’Italia, quello del 1909.
E miracolosamente poco è cambiato da allora. Gli alberelli che punteggiano, la strada che si inerpica, i gruppi che scompaiono. Ma non saranno viandanti senza meta quelli che domenica 30 aprile si cimenteranno nella Trebbiano Gravel, la prima edizione di una manifestazione che per la bellezza del territorio – da pedalare, da respirare, da godere, anche da mangiare e bere – merita di costruirsi una veloce tradizione.
Partenza e arrivo a Castel Ritaldi (Perugia), tre percorsi da 55, 75 e 95 km, dunque tre dislivelli da 900, 1400 e 1750 metri, il via alle 9, per informazioni e iscrizioni www.trebbianogravel.it, www.instagram.com/la_trebbiano_gravel/, Umbria & Bike tel. 3485784836.
E’, questa, la terra di San Francesco e Santa Rita, ma anche di un regolarista come Carlo Brugnami e di uno scalatore come Fortunato Baliani. E’, questa, la terra delle Fonti del Clitunno e del Duomo di Spoleto, ma anche della ciclostorica La Francescana e della Spoleto-Norcia per mountain bike. E’ questa, la terra della torta al testo e della torta al formaggio, ma anche del Trebbiano.
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