IL MIO RUANDA. APPUNTI DI VIAGGIO (E DI CORSA) DI DAVIDE GABBURO - 3

PROFESSIONISTI | 21/02/2023 | 09:40
di Davide Gabburo con Marco Pastonesi

Si fa presto a dire: la corsa. La verità è che: c’è corsa e corsa. Le corse africane, per esempio, sono molto diverse da quelle europee.


L’orario: il Tour of Rwanda si corre la mattina, il Giro d’Italia o il Tour de France ormai il pomeriggio. Quando si dice mattina, significa alba. Stamattina, sveglia alle cinque e quarantacinque, colazione alle sei, trasferimento alle sette, il via alle otto e mezzo. Un po’ per il caldo, che in questa stagione non scende mai sotto i trenta gradi, con un tasso di umidità che a volte richiede l’uso dell’ombrello. Un po’ per i trasferimenti dagli alberghi alla partenza, comunque molto meglio farli all’alba quando il traffico è limitato, piuttosto che più tardi quando si scatena il caos.


La partenza: sei-sette chilometri dal via ufficioso al via ufficiale, cioè dal centro delle città dove è impossibile avere delle regole al chilometro zero fissato fuori dalle città, qui è il giudice di gara che alza e abbassa la bandierina e libera le prime fughe.

La strategia: non esiste strategia. Quando il gruppo concede finalmente la fuga, i fuggitivi non sanno regolarsi, disciplinarsi, risparmiarsi, ma si sfiniscono correndo a tutta, alla morte. Risultato: non è il gruppo che riprende i fuggitivi, ma i fuggitivi che rimbalzano dentro il gruppo. Come è successo ieri, dei quattro fuggitivi ne sono rimasti tre, poi due, poi uno solo, perché invece di collaborare, i quattro, poi i tre, infine i due si facevano la guerra. Ma anche dietro c’è scarsa organizzazione: le squadre non si alleano, non si aiutano, qui si lascia tutto sulle spalle della Quick Step-Soudal, la più forte, tanto forte da aver conquistato le prime due tappe.

I rifornimenti: non solo non esiste la strategia, ma non esistono neanche i rifornimenti. Le sacchette a metà percorso te le sogni. E’ l’ammiraglia l’unica fonte dei rifornimenti. Basta saperlo e ci si arrangia.

Il pubblico: esuberante, esagitato, travolgente, traboccante, incalcolabile, incredibile. Se in Italia o in Francia gli spettatori si trovano nei centri abitati, qui stanno dovunque. Ieri, a un certo punto, mi scappava la pipì. Dovevo fermarmi in un punto senza spettatori, altrimenti avrei potuto prendere una multa per atti osceni o irriguardosi. Impossibile. Non riuscivo a trovare dieci metri liberi, c’era sempre qualcuno, così mi sono dovuto fermare in un campo e addentrarmi fino a trovare un minimo di privacy.

Le miss: non ho avuto ancora il piacere, ma posso garantire che si tratta di belle ragazze locali, che fanno parte dell’organizzazione.

Le maglie: neanche in questo caso ho avuto ancora il piacere, ma anche in questo caso posso garantire che si tratta di maglia gialla per il leader della generale, maglia bianca per il leader fra i giovani, maglia arancione per i gran premi della montagna, maglia blu per gli sprint, maglia bianca e verde per il migliore africano...

Il lavagnista: come al Giro d’Italia sessant’anni fa e come al Tour de France anche adesso, c’è una moto su cui il passeggero, dietro, esibisce una lavagna con il tempo che separa i fuggitivi dal gruppo.

La carovana: è quella sequenza di camion e macchine che precedono la corsa, lanciano gadget e caricano a molla il pubblico. Come se ce ne fosse bisogno.

I bambini: impazziscono di ciclismo. Ci inseguono, ci circondano, ci corteggiano. Finita la tappa, seduto sul pullmino, ho aperto il finestrino e regalato le mie due borracce a una schiera di bambini. Avevo ancora una lattina con una bibita gassata, mezza piena, l’ho allungata fuori dal finestrino, e la lattina è sparita all’istante.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si decide al photofinish la prima tappa del Tour du Poitou Charentes che ha portato il gruppo da Sauzé-entre-Bois a La Genétouze per 193, 3 km. A vincere è stato Jason Tesson della TotalEnergies, che nell'autodromo della Haute Saintonge ha...


Ben Turner mette a segno il colpaccio nella quarta tappa della Vuelta España, la Susa-Voiron di 206, 7 km. Il britannico della Ineos Grenadiers, al terzo successo in carriera (poche settimane fa aveva vinto la terza tappa del Tour...


Bel colpo del danese Carl-Frederik Bévort che vince per distacco la terza tappa del Tour de l'Avenir dopo una fuga solitaria di 30 chilometri. Entrato nella fuga di giornatache ha caratterizzato la Etang-sur-Arroux - Châtillon-sur-Chalaronne di 158, 6 km, il...


Célia Gery concede il bis al Tour de l’Avenir Femmes. La 19enne transalpina, che nella prima tappa in linea aveva battuto la nostra Eleonora Ciabocco, oggi si è ripetuta conquistando il successo nella frazione con arrivo a Lugny, disputata sulla...


Prova di forza del Team Hopplà a Gambassi Terme (Fi) dove si è svolta la 56sima edizione del Gran Premio Chianti Colline D'Elsa per dilettanti. Ha vinto Andrea Alfio Bruno davanti ai compagni di squadra Riccardo Lorello e Matteo Regnanti.


Aveva detto che non sarebbe volata in Ruanda per disputare i Mondiali ma la vincitrice del Tour de France Femmes Pauline Ferrand-Prévot in realtà sarà una delle protagoniste della sfida iridata di Kigali. La Federazione ciclistica francese ha infatti ufficializzato...


Il team MBH Bank Ballan CSB Colpack si avvicina al finale di stagione con  ambizione. Un 2025 già ricco di soddisfazioni, con 17 vittorie firmate da 11 corridori diversi, ma che guarda anche al futuro con grande progettualità.  Nell’immediato, gli...


Il Team Tudor Pro Cycling si prepara alla sua quarta stagione nel gruppo professionistico con una grande ambizione importanti novità. Il team svizzero annuncia oggi l'ingaggio dell'elvetico Stefan Küng, del versatile italiano Luca Mozzato e del giovane svizzero Robin Donzé,...


Ve lo avevaìmo anticipato e ora la notizia è ufficiale: Filippo Fiorelli debutterà nel WorldTour con il Team Visma | Lease a Bike. Il corridore siciliano ha firmato un contratto con la formazione olandese che lo considera un prezioso elemento...


Quindici anni fa Tommaso Cavorso perdeva la vita investito da un'auto mentre si allenava. In questa ricorrenza suo papà Marco, che nel frattempo ha trasformato la sicurezza dei ciclisti nella sua ragione di impegno primario, gli ha scritto una lettera....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024