GATTI&MISFATTI. IL NUOVO MERCKX HA IL SUO NUOVO GIMONDI

GATTI&MISFATTI | 13/07/2022 | 20:08
di Cristiano Gatti

Non lo dico per finta, lo dico convinto e contento: a me Pogacar piace ancora di più. Anche adesso, tumefatto da una botta supersonica, sconfitto nel modo più impietoso, senza se e senza ma.


Viva Pogacar ancora e più di prima, perchè il tappone andato di traverso nulla aggiunge e nulla toglie al più grande talento comparso nella galassia del ciclismo in un arco di tempo molto lungo, continuo a dire dai tempi di Merckx.


Già sento il coro: se lui è un fenomeno di queste dimensioni, cosa è allora Vingegaard che l'ha ridotto a brandelli. Sia quel che sia, sarà quel che sarà, ben venga Vingegaard a rendere ancora più incredibile la nuova era di Pogacar. Si sentiva il bisogno di un vero antagonismo e di un vero antagonista, trovarcelo sulle strade del Tour non può che rendere grandioso il momento. E fortunatissimi noialtri, che assistiamo di nuovo a un duello titanico, persino più affascinante di quello con Roglic, comunque limitato dall'età troppo diversa.

Adesso il nuovo Merckx ha il suo nuovo Gimondi, e magari andando avanti scopriremo che le parti vanno invertite. Magari, forse, chissà.

Resta il fatto che me ne sto zitto davanti alla smaccata soddisfazione di chi non ha mai creduto in Pogacar, o solo in parte, coltivando un sacco di scetticismi e di diffidenze. Quanto meno, lo spero vivamente, da qui in avanti si limiteranno a scetticismi e diffidenze, buttando a mare però i sospetti, quella brutta zavorra delle maldicenze senza prove che tanti mediocri tirano subito fuori per far male ai migliori. Almeno i sospetti e le maldicenze non hanno più ragione di esistere, davanti a un Pogacar così umano, a meno che non mi vengano ora a raccontare che Pogacar vinceva quando si concedeva gli aiutini e che improvvisamente ha smesso di aiutarsi, con i risultati sotto gli occhi del mondo. A questi, comunque, rivolgo la mia più sentita compassione, perchè da qui in avanti, come minimo, dovranno allora spiegare come faccia Vingegaard ad andare così forte. Sempre che siano capaci di coerenza, giusto la dose omeopatica.

Per tutto il resto, rinvio a quanto si diceva in tema di estetica pura, mettendo a confronto il Giro dell'equilibrio e il Tour del fenomeno. Resto della mia idea: che vinca o che perda, il fenomeno vale sempre il prezzo del biglietto.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Concordo
13 luglio 2022 21:22 Enrico 81
Una tappa come quella di oggi a mio avviso rappresenta la vera bellezza del ciclismo, che non è nei watt o nella telemetria, ma nelle azioni che si trasformano in emozioni e nelle sorprese dell'ultima salita. E comunque un plauso alla sportività, al sorriso di Pogacar e alla determinazione di Vingegaard.

Condivido
13 luglio 2022 22:54 apprendista passista
Si, due fenomeni, condivisibile anche l'accostamento ai due fuoriclasse del passato, nonché la bellezza e le emozioni, sin qui, di una gara bellissima e combattutissima.

Confronti
13 luglio 2022 23:08 Pietro Acquilino
Gentile Gatti,
A chi, per il momento, venisse in mente di paventare una superiorità ciclistica a favore di Vingegaard, si potrebbe chiedere dov'era il danese quando pogacar spianava l'asfalto delle strade bianche, dominava la Tirreno, scattava a ripetizione sul Poggio, metteva in fila sui muri gli specialisti del pavé, si metteva in gioco sul muro di huy, eccetera eccetera eccetera...poi ogni tanto il ciclismo che mette nel mirino un solo obbiettivo all'anno vince...ma quale si preferisce?

Pietro Acquilino
13 luglio 2022 23:57 fransoli
Concordo con Lei, ma sono convinto che dal prossimo anno Pogacar e la UAE rivedranno sicuramenti i loro programmi. Un avversario come Vingegaard che si è dimostrato fortissimo e che corre in una squadra fortissima e che per di più incentra la preparazione in funzione del Tour lo potrà battere solo rinunciando a qualcosa. Non mi stupirei che lasciassero perdero UAE Tour, Sanremo, Tirreno e strade bianche per concentrarsi solo su Fiandre e Liegi per la prima parte di stagione e sul Tour per il secondo picco di forma

L'errore di pogacar dal mio punto di vista
14 luglio 2022 06:37 michele79
credo sia stato non capire il bluff di Roglic e quindi correre marcando pure lui. Certo con un Almeyda al fianco anziché al giro forse sarebbe stato meglio. Per il resto la "fame" mostrata i giorni scorsi, vedi volata per il 20 posto o sprint di gruppo, già allora mi pareva una mossa psicologica per irretire l'avversario. Che immagino avesse bene in mente chi fosse già dal ventoux dello scorso anno.

fenomeni a ripetizione
14 luglio 2022 09:14 maxlrose
praticamente negli ultimi 3/4 anni sono esplosi quasi una decina di fenomeni ,dal piu forte (nonostante la batosta di ieri) Pogacar all'astro nascente Vingegard,dai due fuoriclasse della mtb (van der poel e van Eart) all'ancora acerbo Evaneapoel,fino allo sfortunato Bernal. Tutti fenomeno e non bluff,tutti già vincenti e tutti futuri trionfatori. Mai vista una nidiata cosi variegata di fenomeni che renderanno questo decennio pieno di spettacolo e di pagini indelebili del nostro amato sport

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il tema del potere economico dei team e della sostenibilità del sistema ciclismo è sempre un tema molto dibattuto: ne ha scritto il direttore Stagi nel suo editoriale pubblicato su tuttoBICI di ottobre, e sulle pagine di tuttobiciweb avete potuto...


Al Giro d’Italia le sale-stampa – primi anni Duemila – erano scuole elementari e medie, municipi e misericordie, palazzetti dello sport evacuati dalle abituali attività e trasformati in accampamenti per giornalisti e bivacchi per fotografi, attrezzati con stampanti e fotocopie,...


I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Umido o asciutto? Eccoli qui, i due estremi che vi fanno tremare quando pianificate la vostra uscita quotidiana e non sapete come vestirvi. Castelli nel giro di poche settimane ha presentato due giacche che hanno tutto quello che serve per rivoluzionare il...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024