L'ORA DEL PASTO. CICLISMO PADOVANO: IL POLLIVENDOLO, LA TESTA MATTA, IL PIONIERE E...

STORIA | 12/07/2022 | 08:05
di Marco Pastonesi

Antonio Scolaro, padovano di Montagnana (anche se nato nel Vicentino), era un pioniere. Cominciò a correre a diciannove anni, si laureò campione veneto di resistenza fra i dilettanti, da professionista ebbe poca fortuna, partecipò da isolato al primo Giro d’Italia, era il 1909, ma nella seconda tappa cadde si si ritirò. Si rivelò più forte nelle bocce e nel tiro, nel 1936 fu addirittura campione del mondo nel tiro al piccione.


Giuseppe Rizzo, padovano di Stanghella, era un entusiasta. Nel 1924 partecipò al Giro d’Italia, anche lui da isolato, anzi, da diseredato come si diceva quell’anno in cui i professionisti avevano disertato la corsa per problemi di ingaggio e “La Gazzetta dello Sport” aveva aperto le iscrizioni a tutti, anche a una donna, Alfonsina Strada. “El Pampe” (lo chiamavano così, chissà perché), si classificò ventiquattresimo e, tornato in paese, fu festeggiato con la fanfara, fra canti e danze, perfino portato sulle spalle, in trionfo, nella piazza centrale.


Gino Saoncella, padovano di Casale di Scodosia, era un pollivendolo. E arrivò al ciclismo proprio grazie alla sua attività di pollivendolo: caricava fino a duecento chili di volatili, cento davanti e cento dietro, e così senza volerlo allenava la sua potenza. La prima corsa la disputò con una bici avuta in prestito da un cugino meccanico assemblando pezzi d’occasione. Dopo una decina di anni di sacrifici economici, stufo marcio decise di smettere: vendette la bici a un passante e tornò a casa in tram.

Aldo Canazza, padovano di Crosara di Stanghella, era una testa matta. Gareggiava con Binda e Guerra, sprintava con Di Paco e Battesini, ma quante disavventure: durante la guerra, eluse il richiamo alle armi, si nascose, fu individuato e deportato in Germania, qui assegnato in servizio da un graduato nazista, s’innamorò della sua donna e finì male. Tornato in Italia e alle corse, fu arrestato al Vigorelli per contrabbando di sigarette.

“Storia del ciclismo padovano”: un’opera del 1989, scritta da Tarcisio Caron, presentata da Gino Bartali, pubblicata da La Galiverna (e regalatami da Ivan Malfatto), è una miniera di episodi, un patrimonio di competizioni, un’enciclopedia di corridori, un tesoro di vite vissute in bicicletta. Come quella di Giacomo Zampieri, padovano di Agna, soprannominato “bomba”, “bombolo” o “panettone” perché piccolo di statura e rotondo di vita. Come quella di Sante Ferrato (nella foto), padovano di Tribano, che nel 1925 si aggiudicò la Milano-Padova arrivando così in anticipo che i cancelli del velodromo Monti erano ancora chiusi. Come quella di Lino Polone, padovano di Stanghella, che per andare e tornare dalle corse era accopagnato dal fratello Angelo su una bici considerata “un rudere”, “senza accessori e senza freni”, ma “con nel cuore tante belle speranze”, “anche su distanze di 150-200 km”, “con pesanti portapacchi carichi del necessario per far fronte alla fame, alla sete, ai fenomeni atmosferici”. Risultato: “giungono nel luogo di gara spossati fisicamente ma contenti di vivere momenti esaltanti”.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Oggi al Coni Lombardia a Milano si è rinnovato un appuntamento che rende l'Italia del ciclismo un esempio mondiale dal punto di vista della formazione degli atleti: il corso rivolto ai neoprofessionisti, frutto della collaborazione tra Federazione Ciclistica Italiana, Lega...


Importanti novità in arrivo per il team di Bruno e Roberto Reverberi: nella stagione 2026 il primo nome sarà Bardiani ed il secondo CSF ma nei prossimi giorni il team dovrebbe presentare il suo terzo nome. Si tratta, a quanto...


Piacevolissimo "imprevisto" nel bel mezzo della giornata dedicata ai corsi di formazione per corridori neoprofessionisti a Milano, con un collegamento, direttamente dalla Sei Giorni di Gand, del tecnico per eccellenza della pista (per quanto oggi c.t. strada maschile) Marco Villa ed...


Dopo le prove a cronometro disputate ieri, in Kenya continuano i campionati continentali africani. Oggi, la Nazionale di Mauritius ha conquistato la staffetta mista di 28 chilometri grazie al sestetto composto da Aurelie Halbwachs, Lucie Lagesse, Raphaëlle Lamusse, Alexandre Mayer,...


Impegnata a costruire la squadra migliore per affrontare le sfide significative della stagione 2026, Caja Rural-Seguros RGA continua a rafforzare la sua squadra con l'arrivo di un corridore che porta solidità, versatilità e una vasta esperienza nelle gare più importanti,...


Wout van Aert è appena rientrato dagli  Stati Uniti, dove  è stato impegnato per un tour promozionale che lo ha visto impegnato sia per Red Bull che per il produttore di bici Cervélo. Il belga negli USA si è rilassato...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Due coppie separate da un solo punto e altre tre coppie pronte a far saltare il banco: la Sei Giorni di Gand continua a regalare grandi emozioni. Il belga Jules Hesters e l’olandese Yoeri Havik continuano la loro corsa di testa,...


Protagonista, soggetto e voce narrante di questa pubblicazione è un sempre giovane GIOVANNI “NINO” CERONI, nato a Imola l’8 aprile 1927, 99 anni la prossima primavera. E questo sito ha, varie volte, avuto motivo di ricordare “l’highlander Ceroni”, tuttora e...


Era lecito aspettarsi questa mossa e dopo aver creato una delle migliori selle in circolazione, ovvero la Nomad FC, arriva per Repente il momento di proporre la Nomad 3D, la versione con imbottitura stampata in 3D. Il marchio ha la sua strategia...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024