IL GIRO SUBLIME A NAPOLI

TUTTOBICI | 26/06/2022 | 08:08
di Gian Paolo Porreca

Il Giro a Napoli, nel 2022, è stato l’elogio mirabile del sublime. Assoluto, e relativo. Solo Napoli, ma non ditelo ad altri supporter che non sia­no i garbati intenditori di ciclismo, solo la Napoli magica, e non obbligatoriamente schiava degli scu­detti maradoniani, di Gomorra e del nonplusultra ad ogni costo, poteva offrire al Giro d’Italia del 2022 un campione come Thomas De Gendt. Solo Na­poli, e non ditelo a vo­ce troppo alta, altrimenti invocheranno cantori ed esegeti a dettarvi un panegirico di comodo e a usurparvi l’originalità, solo Na­poli poteva iscrivere nel­la storia del Giro d’Italia, 105a edizione, un vin­citore come Thomas De Gendt.


Un fiammingo, De Gendt, senza essere annoverato fra i paesaggisti in evidenza al Museo di Capodimonte, in grado di vincere a Na­poli, il 14 maggio, dopo avere trionfato un giorno già al Giro sullo Stelvio, e un altro giorno, al Tour sul Ventoux.


Solo Napoli, al Giro del 2022, poteva suscitare la suggestione verticale - non ditelo a voce alta, perché altrimenti Napoli, già ebbra di cantanti e registi e coristi e cuoristi, andrà fuori di testa - di un ciclista, uomo di terra, unico capace di siglare un siffatto miracolo. Coniugare le vette e il mare.

Solo Napoli, che pure del Giro e del ciclismo il giorno dopo si è già scordata, e di De Gendt pure, poteva tessere l’arcana sottile tela per cui un ciclista pri­mo nel 2016 sul Monte “Ven­toso” caro a Fran­ce­sco Petrarca, potesse an­dare a vincere uno sprint a via Caracciolo planando sul lungomare in discesa, da una raffinata strada col­linare dedicata - hai vi­sto mai... - giusto a Fran­ce­sco Petrarca.

Solo la Napoli sibillina ed esoterica ap­plicata al ciclismo, che pure neanche nel 2022 è stata in grado di affiggere di buon grado una targa al Ve­lo­dromo Albricci, in me­moria della gloria lì incisa di Fausto Coppi, poteva realizzare una siffatta alchimia, elevando Tho­mas De Gendt ad imperatore di Napoli, per una non effimera giornata.

E quanto di sublime relativo, ancora, per noi, a Napoli, al Giro del 2022. In punta di piedi e in punta di pen­na, scrivendoci pure ad­dosso, o più propriamente nell’intimo, a ritrovare in sala stampa l’amico Gian­fran­co Josti, che non ve­de­vamo da un quarto di se­colo e più, da una va­can­za a Ischia e dalla Rou­baix del 1987. Primo Van­deraerden...

Un abbraccio forte, quante stagioni di ruote e ciclismo, «mi ricordo, Giampi, di tua figlia Benedetta, ma quanti anni ha ora?». E nel mio sublime relativo, emozionato, gli indicavo Benedetta madre nella Vil­la Comunale con il primo bimbo, il mio nipotino Giorgio, di solo un mese.
Era il sublime relativo e commosso, «come passa bene il tempo, quando è così bello, Giampi, anche da nonni, ritrovarsi uguali».

Come sorrideva meglio, dentro e fuori di noi, fra Thomas e Gianfranco, e il primo Giro di un piccolino, la vertigine di un Giro senza fine.

da tuttoBICI di giugno

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COMMENTI
Napoli tappa bellissima
26 giugno 2022 09:47 marco1970
Quella di Napoli è stata una delle tappe più avvincenti del Giro.Percorso bellissimo,ce ne vorrebbero tante disegnate così.Pubblico straripante,meraviglioso.Il Giro,nonostante gli immancabili detrattori,ha avuto un grande successo di pubblico sulle strade e anche successo di ascolti in TV. Mi dispiace fare raffronti,ma i mondiali di nuoto enfatizzati sulla stampa e sui telegiornali non hanno fatot nemmeno un terzo degli ascolti delle tappe del Giro (500/600mila nuoto contro i 2 milioni delle tappe del Giro)nonostante l'ostracismo della stampa e dei telegiornali .(Per questi ultimi il ciclismo proprio non esiste)

La famosa frase di Beppe Viola sul nuoto
26 giugno 2022 15:39 pickett
Olimpiadi di Monaco 1972,Beppe Viola inviato RAI.Confessione all'amico Bruno Pizzul,alla fine del programma natatorio:"é più spettacolare una rimessa laterale di Biasiolo di tutte le finali olimpiche di nuoto messe assieme".

Napoli
7 luglio 2022 23:21 Salb75
La corsa comunque si è corsa in gran parte nei Campi Flegrei. A Napoli forse si dimenticheranno del giro. Le grandi città non hanno memoria. Ma in provincia ci ricorderemo. Ho ancora vivido il ricordo di Gimondi nel '77. Per rispondere ad altri, il ciclismo ci ha scottato troppe volte negli ultimi anni a causa del doping, per questo si è abbassata l'attenzione mediatica.

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