L'ORA DEL PASTO. CASSANI, QUELLO CHE NON LE MANDA A DIRE

LIBRI | 13/06/2022 | 08:05
di Marco Pastonesi

Bugno? “Era uno che tendeva a mollare. Io non avevo il suo talento, in compenso non mollavo mai”. Amadori? “Nell’unica volata che aveva vinto fra i professionisti, alla Coppa Placci del 1983, aveva battuto proprio me”. Fondriest? “Sognai il soffitto che ci crollava addosso. D’istinto, ancora addormentato, afferrai il braccio di Maurizio e lo tirai giù dal letto”. Moscon? “E’ il contrario di come viene raccontato”. Colbrelli? “E’ buono, umile, è uno che si affeziona alle persone, che dà valore alle cose”. Aru? “Io credo che a un certo punto non si sia più divertito con la bicicletta”.


Con Davide Cassani si può cominciare a raccontare il ciclismo dal Mondiale di Vittorio Adorni, anno 1968, circuito Tre Monti sopra Imola, anche se lui era andato là per Felice Gimondi, “ci avevo messo tre giri prima di vederlo, e da quel momento era stato per sempre il mio campione. Alto, le gambe lunghissime, i capelli tutti tirati all’indietro, la faccia seria, sembrava arrabbiato”. E si può continuare all’infinito, passando da Alfredo Martini a Tadej Pogacar, pedalando dallo scatto fisso alle gravel, volando dalle maratone a piedi alle Olimpiadi in ammiraglia. Ne ha viste, ne ha fatte, ne ha pensate. Sa di quello che si tratta. “Ho voluto la bicicletta” (con Giorgio Burreddu e Alessandra Giardini, Rizzoli, 219 pagine, 18 euro) è una lunga chiacchierata, un ricco racconto, una sincera tappa della sua vita a due ruote. L’ha proprio voluta la bicicletta. Da bambino, come un sogno. Da ragazzino, come un’ispirazione. Da corridore, come una vocazione, un lavoro, e sempre un’avventura. Da opinionista, come una curiosità. Da commissario tecnico, come una missione. Perché “la bicicletta non mi ha mai deluso”.


E’ un libro di molte confessioni. Nibali? “Ci sono rimasto male quando, dopo i Giochi, ho sentito Vincenzo parlare alla radio e dire che non ha mai capito se ero un commissario tecnico o un giornalista. E che a Tokyo non c’era stata chiarezza prima della corsa. Non era vero. Tutti sapevano perfettamente come stavano le cose: il nostro capitano era Bettiol, l’alternativa era Moscon. Nibali e Caruso avrebbero dovuto eventualmente cercare di giocare d’anticipo. Non mi aspettavo quelle sue parole, mi è sembrato che Vincenzo cercasse una scusante. Ma ha dimostrato poca riconoscenza nei miei confronti, umanamente mi ha deluso”.

E’ un libro di molti retroscena. Nizzolo? “Più metteva in discussione le mie parole”, fuori dagli Europei ma dentro ai Mondiali“ più tra noi si alzava una barriera. Ma avevamo un patto e volevo che Giacomo lo rispettasse. ‘Se si arriva in volata, quest’anno c’è Colbrelli. Giacomo, sarò chiaro: non credi in quello che faccio? Nessun problema, posso lasciarti a casa anche dal Mondiale’”. Nizzolo ci avrebbe ripensato.

E’ un libro di molte confidenze. Suo fratello Fabio? “Mi aveva chiesto un prestito: gli servivano cinquantamila euro. Sapevo che il settore edilizio era in crisi, e non mi era sembrato strano che Fabio avesse bisogno di liquidità”, “un mese più tardi mi ero reso conto che il debito era molto più grande di quanto avessi immaginato. Le banche volevano indietro un milione, e lo volevano da me”, “avrei acceso un mutuo di quattrocentomila euro per ripagare i debiti”. A costo di chiudere la propria storia d’amore.

E’ un libro di molte ammissioni. Il mancato accredito alle Olimpiadi 2021? “Adesso so perché mi hanno impedito di rimanere a Tokyo: non volevano che mettessi la faccia su questa vittoria”, il quartetto dell’inseguimento su pista, “mi è stato tolto qualcosa, qualcosa di grande. Non so se potrò mai perdonare questo gesto”.

E quella volta che Giancarlo Ferretti, suo direttore sportivo, gli disse che “ci sono i vincenti e i perdenti. Tu, Cassani, fai parte della seconda categoria”. E quella volta che in una tappa del Tour giunse ultimo lottando contro il tempo massimo “ma ce l’avevo fatta”, “solamente tu sai quanto ti è costato stringere i denti, non mollare, resistere alla tentazione di abbandonare”. E quella volta che Adriano De Zan gli insegnò che “di cose magari ne dirai dieci, ma devi saperne cento”. E quella volta che, da corridore, chiese un passaggio alla Parigi-Roubaix. E quella volta, quella volta, quella volta.

E’ un libro di molte verità e anche di qualche omissione. Forse la prossima volta ne sapremo altre. Cassani è uno che vive a tutta. E non le manda a dire.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Come di consueto, una volta conclusi gli impegni ufficiali e messe a tutti gli effetti alle spalle le fatiche di un’annata lunga e dispendiosa, a novembre arriva il momento, oltre che dei primi ritiri conoscitivi in seno alle varie...


Non si conosce ancora la data della presentazione ufficiale, ma si susseguono le indiscrezioni sul percorso del prossimo Giro d’Italia. E ad affascinare, come è naturale che sia, sono soprattutto le tappe di montagna. Una delle frazioni più attese sarà...


Tutti dal “toro di Scandicci”, per una piccola grande rimpatriata. Un'improvvisata così tanto per fare e la promessa di ritrovarsi, magari tra un po', con tutti gli ex Saeco, con tutti quei fantastici ragazzi che hanno attraversato il mondo in...


La Cofidis annovera per le prossime due stagioni il ventiduenne scalatore italiano Edoardo Zamperini. Campione italiano Under 23 nel 2024, Zamperini ha militato in questa stagione nella formnazione Devo della Arkea B&B Hotels disputando anche diverse corse con il team...


Le 36 corse World Tour disputate in stagione hanno prodotto, complessivamente, 175 vittorie individuali, considerando gli ordini d’arrivo delle prove in linea (21), i risultati delle singole frazioni (139) e le classifiche finali delle gare a tappe (15). Sono stati...


Dopo aver annunciato 8 ingaggi nelle scorse settimane e 5 rinnovi l’altroieri,  il Team Polti VisitMalta comunica oggi il prolungamento contrattuale di 4 esperti corridori italiani: si completa così un roster da 24 atleti. Firma fino al 2027 per Mirco Maestri, che festeggia i...


Quest’anno ha segnato il ritorno alle corse su strada di Pauline Ferrand-Prévot e, conclusa la stagione, la regina del ciclismo francese ha tracciato il bilancio del suo 2025 concedendo un’intervista ai colleghi di Marca. Qui di seguito i temi principali...


Dopo qualche anno di pausa, Colnago è pronta tornare in pista. Al Lee Valley Velodrome di Londra l’azienda milanese ha presentato la sua nuova creatura, la T1Rs, in configurazione Endurance/Sprint oppure da Inseguimento-TT, pronta a sfrecciare in ogni velodromo, a...


Un vero e proprio restyling, per affrontare nuove sfide, sempre più stimolanti, come da DNA di Federico Zecchetto, uomo schietto e diretto, poco incline a parlare, ma a fare. Quindi, si continua a fare, ma con una squadra nuova, profondamente...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024