| 15/05/2008 | 13:38 Si è confermato un gladiatore al Nord. Il big italiano della classiche di primavera è salito sul gradino più basso del podio alla Roubaix, appena sotto al Fiandre che aveva conquistato l’anno prima nel giorno di Pasqua. Si è pure concesso il lusso di fare il regista alla vittoria all’Amstel di Damiano Cunego che il veronese ha vinto al debutto nella corsa dei birrai.
Anche se non è arrivato il colpaccio Alessandro Ballan è reduce da una primavera esaltante.
“Purtroppo mi è mancata solo la vittoria – dice il 29enne campione di S.Giorgio -. La condizione c’era, con un pizzico di fortuna in più poteva anche arrivare. Comunque sono più che soddisfatto. Mi merito un sette e mezzo. Alla Roubaix mi sono ritrovato con due campioni del mondo, un ex rinato come Boonen, il migliore, e quello in carica della crono come Cancellara che mi aveva battuto all’Eroica. Al Fiandre Devolder à andato veramente forte”.
Al véldrome di Roubaix sei entrato in testa. Un ingresso trionfale. Anche “Tornado” Boonen ti ha fatto i complimenti per la tua costanza e rivolto l’investitura per il futuro: “Primo o poi toccherà anche a te” ha dichiarato il fuoriclasse belga di Mol che nel palmares ha infilato due Roubaix, altrettanti Fiandre, una Gand Wevelgem ed il mondiale 2005 .
“Si, è stato veramente emozionante, incredibile. Il boato che ci ha accolto difficilmente lo dimenticherò. Quest’anno, nonostante i crampi accusati a 15 km dal traguardo, mi è piaciuta molto. L’esperienza me l’ha fatta correre con un’altra mentalità. Mi è entrata questa Roubaix e oltre al Fiandre sarà uno degli obiettivi del prossimo anno”.
Intanto Alessandro è spettatore illustre del Giro d’Italia. Anche quest’anno lo vedrà dalla tivù.
“Con un calendario intenso in primavera e le Olimpiadi, era inevitabile saltarlo. Ma il prossimo anno ci sarò. Ad essere sincero quel palcoscenico mi manca. Dopo sei anni, anche per i miei tifosi, penso sia arrivato il momento di debuttare al Giro. Forse è anche per questo che sono più popolare in Belgio che in Italia. Significa che dopo la Roubaix metterò in calendario una corsa a tappe per riprendere confidenza con la salita. Ovviamente al Giro ci sarà per puntare a qualche tappa. La classifica la lascio volentieri agli altri”.
Dal tuo privilegiato osservatorio come vedi questa edizione?
“Mah, la partenza è stata un po’ complicata e sfortunata. Segnata dalle cadute e dai trasferimenti impossibili. I miei compagni di squadra mi hanno riferito che ogni sera prima delle 21,30 in Sicilia non erano in albergo. Lunedì l’hanno raggiunto alle 22,45 circa. Un disastro. E’ impensabile questo. Comunque nell’ultima settimana ci sarà da divertirsi perché non vedo un vero leader in grado di dominare la corsa”.
Passiamo ai tuoi favorirti.
“Di Luca ha una squadra forte. E’ il mio favorito per la vittoria finale. Poi metto Leipheimer e Kloden dell’Astana. Sul podio ci vedo anche Simoni”.
E i pesi piuma come Rujano, già salito sul piodio che nessuno considera e Sella?
“Saranno protagonisti di qualche tappa, ma non li vedo favoriti per il successo finale”.
Intanto Franco Pellizotti è andato subito in rosa.
“Anche se è troppo presto fa sempre morale. Mi fa piacere per Franco. Farà in tempo a perderla e riconquistarla in vista di Milano. Ma per lui vedo un buon piazzamento, non la vittoria. Come per il mio compagno di squadra Marzio Bruseghin per cui faccio un gran tifo”.
Disputata l’Amstel, Ballan ha staccato per quasi una settimana. Sta ora preparando il rientro che avverrà da lunedì prossimo al Giro di Catalogna. Quindi il prossimo 23 maggio non potrà essere presente al traguardo di Cittadella del Giro, quello più vicino a casa.
“Successivamente mi aspettano due settimane in altura, quindi correrò il Giro di Svizzera (14-22 giugno). Seguirà il tricolore di Bergamo (29 giugno) e poi il Tour in vista delle Olimpiadi. Sono nella “rosa” dei 15 probabili olimpici e spero di esserci a Pechino come al mondiale di Varese”.
Massimo Bolognini
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