ALESSANDRIA, UNA TERRA DA SCORPIRE IN BICI E UNA SPOON RIVER A PEDALI

NEWS | 25/03/2022 | 08:04
di Luciana Rota

Sei un cicloturista “Fai” da te? Allora pedala. È la proposta curiosa e bellissima che nasce dalla presentazione delle Giornate del FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Primavera, in una bellissima sala della Camera di Commercio di Alessandria ed Asti, in via Vochieri, una rassegna che è giunta alla sua trentesima edizione.


Una occasione che mette in azione volontari, appassionati, turisti e anche curiosi, sulle orme dell’arte, della cultura, delle bellezze – meglio se nascoste – del nostro Belpaese. Una proposta a tutta bici e vi spieghiamo perché, perché da queste parti, ogni scusa è buona per dire si pedala. Ed è bello farlo in questo angolo di Piemonte “basso”, basso solo sulla cartina ma altissimo quando si parla di ciclismo e della sua storia (Gerbi, Girardengo, Cuniolo, Coppi Fausto e Serse, i gregari campioni come Carrea, Milano e tanti altri portacolori della Siof di Cavanna…)


La proposta mette insieme i punti dei luoghi aperti per le Giornate di Primavera del Fai che hanno scatenato una moltitudine di volontari e di giovanissime guide, per un progetto che è di cultura e di formazione allo stesso tempo e che ha molto a che fare con i pedali, soprattutto grazie al Museo Alessandria Città delle Biciclette di via San Lorenzo 21, presso Palazzo Monferrato, dove si narra la storia della prima bicicletta giunta in Italia nel 1867 e da lì una serie di prime volte che sono tutte storie di ciclismo e di cicloturismo che ci appartengono.

La proposta potrà essere sviluppata in concreto nella prossima edizione delle giornate Fai, ma intanto, per chi vuole scaldarsi e cimentarsi in questo giro culturale c’è già un programma fruibile a piedi e ancora più bello se fatto collegando i punti alessandrini con una bicicletta.

Si potrà pedalare e visitare (anche senza bici) Fubine, raggiungendo piazza Colombo da cui parte una visita per raggiungere alcuni dei più belli Infernot del paese, di proprietà privata e ai quali si accede passando attraverso i locali dell'abitazione dei proprietari. Le visite sono previste a piccoli gruppi con una guida accompagnatrice.

Sempre a Fubine val bene una sosta la Cappella Bricherasio, che si raggiunge in una zona nota come “dei Cappuccini” ("Capissìn" in dialetto). Sorge infatti sul sedime del Convento dei frati Cappuccini distrutto nel 1814. L'attuale cappella fu commissionata nel 1864 dal conte cavaliere Luigi di Bricherasio, padre del conte Emanuele e della contessa Sofia.

La cappella Bricherasio è un notevole esempio di edilizia funebre. Per gli appassionati di sport è un luogo della memoria olimpica perché qui è sepolto Federico Caprilli, uno dei grandi personaggi dell’equitazione dell’inizio del XX secolo.

Dal Comune di Fubine, il Gruppo FAI la strada franca apre e racconta il Castello di Bergamasco a Palazzo Marchionale (in via IV Novembre, 15). Il Castello si trova nel punto più elevato del centro storico del paese di Bergamasco, in provincia di Alessandria. Dopo secoli di progressiva decadenza, il Castello di Bergamasco conobbe nuove migliorie a seguito dell'acquisto da parte dello scenografo Carlo Leva, originario di Bergamasco, che utilizzò la propria competenza tecnica per restaurarlo e ristrutturarlo.

Abitazione privata non aperta al pubblico, dopo molti anni grazie al FAI è finalmente possibile di nuovo visitare questo bel palazzo marchionale, dimora ricca di contenuti, dotata di giardino con affaccio sulla valle del fiume Belbo. Da qui ci si dirige a Ovada, per una visita a Villa Gabrieli e il suo parco, ideati e realizzati dall'architetto - ingegnere ovadese Michele Oddini su commissione dell'armatore e industriale genovese Attilio Odero.

La costruzione si attuò tra il 1910 e il 1913 esprimendo il gusto che si stava diffondendo al tempo cioè il Liberty. Lo stile caro a Oddini si ispira al liberty inglese, sobrio ed elegante, perfettamente armonizzato col parco che circonda la costruzione. Il parco ospita 171 soggetti arborei, un esempio di biodiversità mantenuta.

 

A Palazzo Maineri, risalente al 1600, e alla Cappella S.Maria Sedes Sapientiae ci si immerge nella storia dei Fieschi Spinola Qui, nel 1862 aprirono il convitto femminile poi trasferito stabilmente nel palazzo Santa Caterina costruito nel 1882. La Cappella fu aperta nel 1876.

Da Ovada, su invito del Gruppo FAI della Bassa Valle Tanaro con la Delegazione alessandrina, si pedala verso Bassignana. Il paese di Bassignana si trova a circa 8 chilometri da Valenza e circa 20 chilometri da Alessandria. Situato in un terrazzo naturale che si levava a dominare la pianura circostante. Su questo modesto rilievo, presso la confluenza del fiume Tanaro con il Po, si sviluppò un centro abitato che assunse in seguito il nome di Bassignana. Centro di importanza sia commerciale che militare controllando la via che attraversando il Po portava in Lomellina e quindi a Milano.

Una visita a Castellazzo Bormida dove apre la chiesa dei SS. Carlo e Anna costruita per volontà testamentarie di Maddalena Trotti e la prima pietra fu posata nel 1631. E poi via verso Spigno Monferrato per visitare la Chiesa Parrocchiale di Sant’Ambrogio, del sec. XVI, una chiesa che sorge tuttora all’interno dell’antica area cimiteriale delimitata da cinta muraria.

Rotta su Alessandria. Per conoscere la storia della chiesa di San Giacomo della Vittoria, dal 2001 silenziosa ed inaccessibile per quindici anni, è tornata viva ed animata dal 2016 quando con un protocollo di intesa con la Diocesi di Alessandria la piccola associazione di volontariato denominata Spazioidea si è fatta carico tra l’altro di garantirne l’apertura e di assicurare il decoro che le compete.

Da qui un salto nella storia più recente ci porta alla Casa del Mutilato della Provincia di Alessandria, progettata dall’Architetto Venanzio Guerci e commissionata dall’allora presidente dell’associazione Vittorio Nicola. I lavori prendono avvio nel marzo del 1938 e la costruzione fu realizzata su di un terreno offerto dall’amministrazione municipale.

Siamo giunti alla fine del percorso ma potrebbe essere anche l’inizio. E a Palazzo Monferrato, nel cuore del centro storico del capoluogo alessandrino, nel Museo Alessandria Città delle Biciclette si pedala anche con il teatro: una Spoon River a Pedali ci aspetta con un programma serrato nelle due giornate (sabato 26 marzo e domenica 27 marzo 2022 - Ore 10 - 11.30 - 14.30 - 16.00 - 17.30. Durata dello spettacolo 45 minuti). Il Museo AcdB Museo (prenotazioni https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/acdb-museo-della-bicicletta-41964/) propone uno spettacolo di Massimo Brioschi, Luigi Di Carluccio, Roberto Livraghi. Con: Silvia Benzi, Renza Borello, Massimo Brioschi, Gian Franco Cereda, Cecilia De Angelis, Luigi Di Carluccio, Mattia Silvani. Costumi e coordinamento: Monica Lombardi.

AcdB Museo e la Compagnia Gli Illegali – BlogAL mettono in scena uno spettacolo itinerante che si muove nel museo e fa rivivere un patrimonio di storie, eventi, narrazioni, personaggi. Un tesoro del ciclismo proposto nelle sale del museo, con sette protagonisti al centro di sette piece per raccontare la Belle Époque del ciclismo in Italia e che ha visto Alessandria al centro dell’ambiente ciclistico italiano, diventando - ad esempio - sede prima dell’UVI, antenata della Federazione Ciclistica Italiana e successivamente dell’Union Cyclistique Internationale (UCI).

Dalla prima bicicletta di Carlo Michel all’epopea del Circolo Velocipedisti Alessandrino, dalle corse su pista di Médinger al primo incontro tra Bruna Ciampolini e Fausto Coppi, dai primi successi di Costante Girardengo alla rivalità tra Cuniolo e Gerbi, è questo un mondo ed un racconto lontano ma sempre presente, che vive, ci parla e ci appartiene.

Un progetto che si lega al Fai e alle sue giornate di primavera coinvolgendo ACdB cuore pulsante della storia del ciclismo, dell’industria della bicicletta e del giornalismo sportivo. Il Museo vive a Palazzo Monferrato, un luogo interattivo e spettacolare che collega il passato al presente e al futuro di questo mezzo di trasporto fortunatamente sempre più indispensabile e straordinario nella sua ecosostenibile semplicità. AcdB è un museo ed un racconto che parte dalle origini del geniale alessandrino Carlo Michel che si portò da Parigi – come souvenir – il velocipede, antenato della bici costruito dal francese Michaux.

E per chi vuole continuare a pedalare, uscendo da questo museo narrante e artistico, c’è un territorio fatto apposta per raccontare queste e altre storie di biciclette: è la provincia di Alessandria, con il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure e il paese natio di Fausto Coppi, Castellania: Casa Coppi, le piazze e le vie di un intero paese museo a cielo aperto.

 

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