Quando sono i corridori a fare tutto da soli

| 13/05/2008 | 16:47
Per uno che sorride ce ne sono tanti con la faccia un po’ così. Nella scia di Daniele Bennati, che festeggia il ritorno al Giro dopo quattro anni rispettando il ruolo di padrone dello sprint lasciato libero dall’assenza di Petacchi, c’è un lungo elenco di feriti, ritirati o semplicemente arrabbiati: succede quando le tappe si trasformano in una spietata liturgia di incidenti e cadute. Inevitabile che, in giornate così, ci finisca dentro anche il nome di rango: tocca ancora a Riccardo Riccò, purtroppo. Sarà per il colore viola della maglia a punti, sarà perché la sfortuna che lo flagella da inizio stagione non l’ha gettata del tutto nel cassonetto come credeva di aver fatto vincendo ad Agrigento, fatto è che il modenese va gambe all’aria a tre quarti di viaggio: oltre al solito sedere, picchia anche la mano sinistra, sentendo il dito indice fare crac. «Credo di essermelo rotto», dice sbarcando sul traguardo: gli accertamenti fortunatamente lo smentiscono, tenendogli acceso il Giro. Che, invece, è diventato più complicato per Soler: stoicamente al traguardo, anche il colombiano prosegue per il pronto soccorso per un polso picchiato domenica. Dolore Riccò. Ma anche rabbia: al primo microfono che gli sventola sotto il naso dopo l’arrivo, lo scalatore dai capelli rossi si consegna in tutta la sua schiettezza. «Meglio che non parli: direi cose pesantissime. Non è stata una tappa, ma un inferno: fra asfalto, rotaie, tombini, non ci si è fatti mancare nulla. Non si scelgono a caso i percorsi», il pensiero del ragazzo di Formigine. Comprensibile che lo dica chi teme di rimetterci il Giro, ma il film di questo doloroso rosario chiama più in causa la malasorte che non gli scenari. A cominciare dalla caduta stessa di Riccò: non è colpa del tracciato se in uno stradone che sembra una pista d‘aeroporto in mezzo al gruppo c’è chi scivola da solo, provocando una catasta. E non è colpa del percorso se, più avanti, c’è chi prende larga una curva e si sdraia in terra, trasformando la sua bici in una falce per chi arriva: tra quelli che si ritrovano sdraiati, paga dazio McGee, che ci rimette la clavicola. Infine, non c’entra chi organizza se, in uno sprint giocato a colpi di spillo e soprattutto di spalla, c’è chi striscia sulle transenne, buttando giù chi gli sta a ruota: che non ci siano danni vale più un sospirone che una polemica. A tirare un sospirone è Daniele Bennati, aretino di 27 anni al quale Cipollini qualche anno fa ha pubblicamente consegnato la sua eredità. Fiducia ripagata fin qui da una trentina di vittorie, alla quale ancora mancava quella al Giro: adesso il lungagnone che corre con un verso della Bibbia inciso sul telaio ha completato l’opera, dopo aver già centrato le tappe conclusive a Tour e Vuelta. «E’ un sogno: per un italiano vincere al Giro resta una cosa fantastica», esulta Bennati. L’unico che, in un giorno così, riesce a sorridere. da «Il Resto del Carlino» del 13 maggio a firma Angelo Costa
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ed ecco il gigante di Buja! Jonathan Milan si prende la rivincita, esalta il lavoro della sua Lidl Trek e anticipa Groves,   Bauhaus, Kooij,  Merlier e Ballerini sul traguardo della quarta tappa del giro d'Italia, la Acqui Terme-Andora di 190...


Continua la caccia a difetti e punti deboli di Tadej Pogacar: alla partenza di Acqui Terme c’è chi ha visto lo sloveno rosa sbadigliare senza mettersi la mano davanti alla bocca. Curiosità per le sale stampa del Giro: in quella...


Il Giro d'Italia di Biniam Girmay è finito ad una sessantina chilometri dal traguardo di Andora, nella lunga discesa che portava a Savona. L'eritreo della Intermarché Wanty è stato coinvolto prima in una caduta che ha visto finire a terra...


A distanza di oltre un mese dal grave incidente subito nella quarta tappa dell'Itzulia Basque Country - era il 4 di aprile -, Jonas Vingegaard è tornato in sella e ha potuto effettuare il suo primo allenamento all'aperto. Occasione celebrata...


È già diventata un'abitudine: tutti attorno al pullman della UAE Emirates, tutti in attesa della maglia rosa, tutti ad applaudire Tadej Pogacar. Che risponde sempre al saluto con il sorriso che abbiamo imparato a conoscere...


Fiocco azzurro in casa Cavazzuti: questa mattina è nato Enrico, secondogenito di Matteo, attuale Head of Marketing di KTM SportMotorcyclie Italia e volto noto nella carovana del ciclismo soprattutto per la sua militanza in Astana come responsabile della comunicazione, e...


La notizia più bella, in alcuni casi, più che essere contenuta nell'intervista… è l'intervista stessa! Il nostro direttore Pier Augusto Stagi, tra i bus e i fogli firma del Giro d'Italia, ha infatti intercettato pure Luca Guercilena, a cui siamo...


È giovane, talentuoso e al centro di voci di ciclomercato. Stiamo parlando di Giulio Pellizzari, marchigiano che, impegnato al Giro d’Italia con la VF Group - Bardiani CSF – Faizanè, sta dimostrando di avere tanta grinta e voglia di raggiungere...


Nelle precedenti quattro edizioni, la BERGHEM#molamia, l’innovativa Granfondo ciclistica che si svolge a Gazzaniga (Bergamo), ha fatto registrare un costante trend di crescita sia nel numero di iscrizione che nel tasso di gradimento da parte dei suoi partecipanti. La tendenza...


Finiscono per una volta ancora, gli anni 60, gli anni dei cuori e delle scritture non placcate, con la morte l’altra notte di Imerio Massignan, l’impervio scalatore vicentino, scomparso ad 87 anni. Finiscono, e le proviamo infine rideste, di un...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi