BRUYNEEL. «DA PROFESSIONISTA C'E' UN BIVIO: O TI ADATTI AL SISTEMA O SPARISCI»

DOPING | 12/11/2021 | 17:54
di tuttobiciweb

Non è la prima volta che Johan Bruyneel torna a parlare del suo percorso al fianco di Lance Armstrong. Ogni volta, però, le sue parole lasciano un segno profondo: accade anche con la lunga intervista che il manager belga ha concesso al magazine Eddy.


Bruyneel, che oggi ha 57 anni e vive in Spagna, torna a parlare del periodo della US Postal e spiega: «Il doping, all'epoca, era una delle regole del gioco, solo che non era una regola scritta. Tutti noi correvamo il rischio che un giorno qualcuno infrangesse la legge del silenzio, ma non avrei mai pensato che avrebbe portato a un tale linciaggio contro Lance e me. A un certo punto era necessario colpire qualcuno di celebre per dare l'esempio, per essere sacrificato, e Armstrong era il bersaglio perfetto».


L’affondo continua: «Quando arrivi al professionismo, ti trovi in un mondo che molto presto ti mette di fronte a un bivio: o ti adatti e ti dopi, o sparisci. Il primo anno è difficile, ma tieni duro, poi ti rendi conto durante il tuo secondo anno che quelli che erano dietro di te tra i dilettanti, ora ti staccano. Improvvisamente vedi dei ragazzi intorno a te che diventano macchine al Tour de France. Potresti dici di no, mase lo fai sai che stai fallendo, che rinunci al tuo lavoro, alla tua passione, che butti via lunghi anni di sofferenza e difficoltà affrontati per realizzare il tuo sogno».

E ancora: «Quando ero un corridore, c'erano le iniezioni di recupero, il cortisone, il testosterone. Poi, quando sono diventato direttore sportivo, è arrivata l'EPO. Io ho smesso di correre nel 1998, sono diventato direttore sportivo nel 1999: c'erano direttori sportivi che sapevano benissimo cosa stava succedendo, ma preferivano fare come se nulla fosse, per non farsi prendere, ma io sapevo benissimo che - con o senza il consenso della squadra - i miei corridori si sarebbero comunque doprati. Quindi ho suggerito di mettere tutto sotto controllo.  Dovevamo solo rispettare il limite del 50% di ematocrito».

Nel mirino c’è sempre l'Unione Ciclistica Internazionale: «I vertici dell’Uci lo sapevano. Ma hanno fatto tutto ciò che era in loro potere: non esisteva allora un metodo clinico per rilevare l'EPO, quindi hanno applicato la regola dell'ematocrito del 50%, il che dimostra che erano consapevoli che il prodotto dopante stava circolando. C’erano le trasfusioni di sangue e non erano rilevabili».

Anche la stampa, al corrente di tutto, ha la sua parte di responsabilità secondo Bruyneel: «Tutti i giornalisti sapevano. Alcuni si sono lasciati andare, ma tutti gli altri sono rimasti in silenzio. Non volevano infangare lo sport che stavano raccontando, avevano troppa paura di perdere pubblico».

Infine un segnale di cambiamento: «Sto osservando un cambiamento di mentalità. I ​​giovani, oggi, non parlano nemmeno di doping, non entra nei loro ragionamenti, è del tutto estraneo alla loro cultura».

Potete leggere l'intervista completa sulla rivista Eddy.

Copyright © TBW
COMMENTI
Basterebbe
12 novembre 2021 20:55 daminao90
Basterebbe guardare i direttori sportivi che ci sono ancora in giro. Non credo sia svanito tutto cosi all'improvviso il fenomeno.....

Giusto Daminao90
12 novembre 2021 21:10 Arrivo1991
Concordo con Damiano90. Johan Bruyneel , esce ogni tot con dichiarazioni ad orologeria. Sapeva e non sapeva, poi dice e non dice. A mio avviso, finche' certa gente dal passato oscuro girerà ancora alla partenza, l'ambiente non sarà mai credibile al 100 %

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Volata a tre a Terralba nella manche italiana della Coppa del Mondo elite di Ciclocross e successo di Michael Vanthourenhout. Il belga vince nel il duello con l'olandese Joris Nieuwenhuis (secondo) e il connazionale Laurens Sweeck. Nel fango sardo in...


Si può definire un matrimonio ciclistico quello celebrato questa mattina nella Chiesa di S.Agnese in Pescaiola. Hanno coronato il sogno d’amore, infatti, Federica Occhini giudice di gara nazionale e componente la Commissione Regionale Giudici della Toscana, e Manuel Baccanelli, direttore...


Sarà un luogo di memoria nel ricordo di Giovanni Iannelli il tratto pratese della ciclovia che collega Prato a Firenze lunga 12 chilometri. È stato il vicecommissario prefettizio Lo Castro, in rappresentanza del Comune di Prato, presenti numerose autorità civili...


Lucinda Brand vince la prova della Coppa del Mondo in Sardegna è consolida il primato in classificato. Grande prestazione della olandese a Terralba nella manche italiana di Coppa in cui anticipa le connazionali Van Alphen e Van Anrooij. Buona la...


Prestazione di rilievo per il campione europeo Filippo Grigolini, Tommaso e Filippo Cingolani che si sono cimentati nel Ciclocross Internazionale Ciutat de Xativa settima manche della Coppa di Spagna per la categoria juniores. Ma il più forte è stato il...


C'è stato anche uno spicchio d'Italia sul palco delle premiazioni del Velo d'Or, il premio assegnato da Velo Magazine. A salire sul palco è stato Matteo Trentin al quale è stato attribuito il Premio Gino Mäder, giunto alla sua seconda...


Tutto sul filo di pochi punti, due per la precisione. Fabio Van den Bossche e Lindsay De Vylder hanno conquistato il comando della classifica al termine della quinta giornata della Sei Giorni di Rotterdam scavalcando di due lunghezze la coppia...


Nelle ultime settimane sono stati due i grandi temi di discussione: la proposta di Pogacar di un cambio nel calendario tra Giro e Vuelta, con la corsa rosa spostata ad agosto, e la questione del ciclismo a pagamento con un...


“Sono Bruna Coppi, moglie e vedova di quell’uomo che il mondo intero conosceva come il Campionissimo. Per me era Fausto, l’unico uomo della mia vita, il padre di Marina”. Cominciava così il diario di Bruna Ciampolini, che fin dall’inizio, nelle...


Riuscita, anzi riuscitissima, presentazione per il libro che rievoca diversi episodi legati alla lunga, lunghissima, proteiforme, eccellente attività nel ciclismo di Nino Ceroni di anni 98, portati con peculiare orgoglio abbinato a vigoria discreta ed esercitata in diversi ambiti d’interesse....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024