Marco Pantani, per esempio. La maglia rosa e i pantaloncini gialli e rosa. La testa pelata e la bocca spalancata. La mano destra alla tempia e la sinistra – si intuisce - al manubrio. La spugna strizzata e l’acqua schizzata. Quelle gocce appese e sospese.
Il particolare per il generale, il dettaglio per l’insieme, l’attimo per l’infinito. Cogliere l’attimo e allungarlo all’infinito. Se la fotografia – lo sosteneva Henri Cartier-Bresson - è porre sulla stessa linea mente, occhi e cuore, quel giorno Alessandro Trovati colse l’attimo in Marco Pantani e lo allungò all’infinito.
E’, questa, una delle opere destinate al patrimonio dello Sport Photography Museum, a Milano (e in Europa), il primo spazio esclusivamente dedicato alla fotografia sportiva d’autore, aperto da giovedì 21 ottobre, alle 19, nello Spazio Tadini, via Niccolò Jommelli 24. La prima iniziativa sarà la “Permanent Collection” di Alessandro Trovati (fino al 22 novembre): un viaggio olimpico e mondiale, fra piste e piscine, ma anche un viaggio stradale e popolare, fra corse e spettatori, e sempre un viaggio fra luci e ombre, colori e bianco e nero, scie e traiettorie, angoli e sfumature. Chiamarla arte è un dovere.
Da Usain Bolt a Simone Biles, da Sofia Goggia alle sincronette, c’è anche molto ciclismo. Trovati è un testimone appassionato e affezionato al Giro e al Tour, alla Sanremo e al Lombardia, al Fiandre e alla Roubaix. Dentro e fuori la corsa. Come quel prete in abito talare, ritratto mentre, al passaggio del gruppo, con la mano sinistra regge una bici da passeggio e con la destra sventola una bandiera tricolore. E intanto urla. Per un attimo rapito dalla sua missione quotidiana e proiettato in un vortice agonistico, in un frenetico circo, in un ricordo eterno. Anche lui colto in un attimo, allungato all’infinito.
Lo Sport Photography Museum, ideato, fondato e diretto dallo stesso Trovati con Federicapaola Capecchi, ospiterà poi le mostre dello statunitense Robert Riger (“Unseen”, dal 25 novembre al 14 febbraio 2022), dello sloveno Samo Vidic (dal 26 febbraio al 23 marzo 2022) e del tedesco Alexander Hassenstein (dal 7 aprile all’8 maggio 2022), un progetto multidisciplinare legato al Giro d’Italia (maggio 2022), una Hall of Fame con opere di Cesare Galimberti, Armando Trovati, Carlo Borlenghi, Giancarlo Colombo e Ercole Colombo. E ancora presentazioni di libri, spettacoli di ispirazione sportiva, laboratori, corsi e contest fotografici, serate ed eventi speciali anche aziendali, nonché la possibilità di consultare un archivio mondiale della forografia sportiva. Orari: mercoledì dalle 15.30 alle 19.30, venerdì dalle 16.30 alle 21, sabato 15.30 alle 19.30, oppure su appuntamento. Per informazioni, https://www.sportphotographymuseum.com.
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