FISCO, COSI' PER SPORT. IL LAVORO SPORTIVO DILETTANTISTICO E LA POSIZIONE DELLA GIURISPRUDENZA

SOCIETA' | 20/09/2021 | 08:03
di Umberto Ceriani

Gli enti sportivi dilettantistici operano nel mercato del lavoro come un qualunque datore di lavoro privato potendo applicare le ordinarie forme contrattuali previste dall’ordinamento; gli importi erogati ex art. 67, comma 1, lett. M e art. 69 TUIR a titolo di compensi sportivi, rimborsi per trasferte e premi sportivi non costituiscono una forma reddituale, ed infatti sono considerati fiscalmente quali Redditi Diversi.


Il corretto inquadramento dei rapporti di lavoro nello sport dilettantistico rappresenta una problematica che ad oggi non ha ancora ottenuto una soluzione legislativa; questa incertezza dovrebbe essere colmata dalla normativa prevista dalla Riforma dello Sport che però entrerà in vigore a fine 2022, mentre nel frattempo le posizioni della giurisprudenza si susseguono anche al fine di assicurare ai lavoratori dello sport il corretto inquadramento ed i versamenti contributivi e retributivi previsti per i lavoratori.


Al fine di definire l’ambito di corretta applicabilità dei c.d. compensi sportivi possiamo prendere a riferimento tre recenti sentenze che ci aiutano a definire il perimetro di applicabilità. L’Ordinanza n. 11375/2020 della Sezione Lavoro della Cassazione Civile stabilisce che i compensi sportivi versati agli sportivi per la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza sportiva dilettantistica, sono considerati “redditi diversi” a condizione che essi non siano stati “conseguiti nell’esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali, né in relazione alla qualità di lavoro dipendente” dovendosi intendere per esercizio di arti e professioni la disposizione dell’art. 53 TUIR che stabilisce “l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo.”

Come previsto dalla Circolare n. 13/2006 Enpals i compensi ex art. 67 possono essere erogati solo da enti che siano in possesso dell’affiliazione CONI ed a condizione che non configurino un reddito professionale come poc’anzi ribadito dalla Cassazione. In particolare l’attività viene considerata professionale, anche se non esercitata in via esclusiva o prevalente, nel caso si sviluppi con caratteristiche di abitualità (intesa come ripetitività, regolarità e stabilità), se è riscontrabile pluricommittenza e se le somme complessivamente percepite superino l’indice di marginalità pari a 4.500€.

Su questo solco si inseriscono le sentenze della Corte d’Appello di Genova n. 248 del 9 febbraio 2021 e della Corte d’Appello di Roma del 23 agosto 2021 affermando che “la mera iscrizione al registro CONI non è sufficiente a qualificare come redditi diversi i compensi erogati agli istruttori sportivi; ciò che rileva ai fini dell’esonero contributivo è che l’attività svolta dall’atleta e/o dall’istruttore non abbia carattere professionale. Dunque anche qualora il soggetto in favore del quale l’attività è resa non persegua fine di lucro, se l’atleta o l’istruttore esercitano professionalmente la loro attività, con inserimento stabile nella struttura organizzativa dell’associazione sportiva, prevale l’esigenza costituzionale di tutela del lavoro con conseguente persistenza dell’obbligo assicurativo.”

La semplice iscrizione al Registro CONI viene considerata insufficiente dalla giurisprudenza in numerose sentenze quale elemento per poter applicare questa forma di compensi esente da versamenti previdenziali, retributivi ed assicurativi. Anche la Corte d’Appello di Genova conferma questa posizione, ma nelle motivazioni compie un iter logico di rilevante importanza per poter distinguere le situazioni di corretta applicazione da quelle di abuso partendo dal presupposto che grava dall’ente sportivo che applica l’agevolazione in commento l’onere di dimostrare la natura dilettantistica e non professionistica dell’attività prestata dal collaboratore sportivo e precisando che occorre verificare caso per caso il tipo di rapporto instaurato tra collaboratore e ASD, considerando il dilettantismo non come forma ludica dei fruitori dei corsi sportivi ma come indice o meno della prestazione sportiva svolta dall’istruttore a nulla rilevando l’aspetto agonistico o amatoriale dei partecipanti ai corsi. Non è quindi la natura dilettantistica dell’ente a configurare la prestazione come tale, ma “la collaborazione è dilettantistica quando non è lavoro; deve trattarsi di attività non rientrante nel concetto di mestiere.”

La linea giurisprudenziale sembra ormai essere consolidata verso una circoscrizione degli ambiti di applicabilità della normativa prevista dall’art. 67, auspicando che la prossima entrata in vigore della Riforma del lavoro sportivo e la conseguente abrogazione dei compensi sportivi possa risolvere ogni criticità.

www.consulenza-associazioni.com

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il quinto nuovo innesto per la futura stagione del Team F.lli Giorgi, è il bergamasco Francesco Colosio, atleta di Villongo quest’anno in forza alla V Cycling Academy nella quale milita nella categoria Allievi.  Francesco, che è fratello minore di Michele,...


La copiosa pioggia che sta cadendo su Parigi non ha rovinato la festa della prima cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici fuori da uno stadio. La sfilata delle Nazionali partecipanti a Paris 2024 è ancora in corso con i classici bateau-mouche...


Matteo Trentin ha vinto la 45sima edizione del Tour de Wallonie che oggi si è concluso a Thuin dove Samuel Watson, inglese della Groupama FDJ, festeggia la prima vittoria nella quinta e ultima tappa. Il britannico s'improvvisa attaccante nella parte...


Joshua Tarling sogna l’oro olimpico e se vincerà andrà a festeggiare da McDonald's. Potrebbe suonare strana come ricompensa: un panino in un fast-food in premio per un oro olimpico, ma se ti chiami Tarling e sei gallese, allora questa è...


Colpo doppio per il norvegese Jorgen Nordhagen, portacolori del Team Visma-Lease a Bike Development, nella terza tappa del Tour Alsace, la Vesoul - la Planche des Belles Filles di 132, 6 km. Sulla salita famosa per essere stata teatro di...


La legge della UAE Emirates si abbatte anche sulla seconda tappa del Czech Tour, la Zlin-Pustevny di 172, 7 km. L'attacco di Marc Hirschi in salita, proprio sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, non ha lasciato scampo agli avversari: lo svizzero...


Bellissima Parigi, ma durante i Giochi non ci vivrei. È quello che hanno pensato tanti parigini che da una città in festa ma blindata hanno preferito levare le tende. Siamo arrivati ieri nella capitale francese in cui oggi con la...


Alle 14, 30 di domani, 27 luglio, prenderà il via la prima prova dedicata al ciclismo del programma dei Giochi Olimpici di Paris2024, la cronometro femminile. Partenza dall'Invalides e arrivo sul ponte Alexander III. Percorso sia per gli uomini che...


L’obiettivo non cambia, l’intenzione di salire di categoria approdando tra le formazioni Professional rimane, a modificarsi per il Team MBH Bank Colpack Ballan Csb sono solo i tempi di realizzazione del progetto. I dirigenti della storica formazione bergamasca, che da...


Anche se il percorso della crono olimpica non è fatto su misura per Remco Evenepoel, il belga non ha dubbi ed è certo che la vittoria sarà la sua. «Ho già battuto tutti, perché non dovrei farlo anche questa volta»?...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi