GIRO D'ITALIA 2021. SARA' BRACCIO DI FERRO TRA ATTACCANTI E VELOCISTI

GIRO D'ITALIA | 17/05/2021 | 08:10
di Giuseppe Figini

Questa frazione si disputa il lunedì, giorno per solito dedicato al “riposo” in un grande giro. In effetti, la tappa odierna, dopo i tanti saliscendi del giorno prima, presenta un’altimetria assai contenuta, così come la distanza, solo 139 chilometri, interessando le regioni dell’Abruzzo, del Lazio e dell’Umbria. Il primo giorno di riposo, peraltro, questa edizione della corsa rosa lo osserverà domani.


Il ritrovo e la partenza sono previsti all’Aquila, il capoluogo d’Abruzzo, alle pendici del Gran Sasso, 70.000 abitanti circa. La fondazione dell’antica città è del 1254 e la sua crescita è stata sovente rallentata e interrotta dalla frequenza di terremoti che l’hanno colpita in anni di diverse epoche - 1315 – 1461 - 1703 e 2009 -, il più recente che ha gravemente ferito l’Aquila e che riferiscono i drammatici numeri di 309 vittime, 1.800 feriti circa e 80.000 sfollati in vasto comprensorio del cratere del sisma. La bella e storica città, come già in simili circostanze nel passato, è impegnata a fondo, con determinazione e orgoglio, nella ricostruzione per riuscire a ripresentare al meglio il suo patrimonio architettonico, monumentale, culturale e abitativo, con molti motivi di grande pregio, proprio in linea con la tenacia e il peculiare modo di vivere degli aquilani.


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In estrema sintesi, per i monumenti e gli edifici di valore aquilani, si possono citare Piazza del Duomo, la Basilica di San Bernardino, il Castello, sede del Museo Nazionale d’Abruzzo, anta Maria di Collemaggio, principale monumento dell’architettura abruzzese, dove è sepolto papa Celestino V^, la Fontana delle 99 Cannelle, amato simbolo cittadino.  L’Aquila è sede di un’antica e importante Università fondata nel 1596. Fra i molti i personaggi nati all’Aquila si può ricordare il popolarissimo giornalista, saggista e personaggio televisivo Bruno Vespa (1944).

E’ città con sviluppato terziario nel settore pubblico e in quello commerciale, con gustose proposte enogastronomiche e specialità varie come la famosa “pasta alla chitarra” per la forma dello strumento di preparazione e, per i dolci, le “ferratelle” (tipiche cialde) e il torrone aquilano.
Il rugby è uno sport molto seguito e praticato.

L’Aquila è stata traguardo di tappe del Giro nel 1914 Luigi Lucotti, 1924 Giuseppe Enrici, nel 1936 e ’37 bis di Gino Bartali, 1950 Giancarlo Astrua, 1954 Carlo Clerici, svizzero che conquistò qui la maglia rosa in una “fuga bidone” con un vantaggio di mezzora, con il compagno di fuga il forlivese Nino Assirelli, primato che difese fino alla conclusione. Nel 1965 Guido Carlesi, 1971 – 1985 – 1989 – 1999, sempre con arrivo al Gran Sasso, i vincitori furono nell’ordine lo spagnolo Vicente Lopez Carril, Franco Chioccioli, il danese John Carlsen e Marco Pantani, 2005 Danilo Di Luca, 2010 il russo Evgenij Petrov con la tappa che voleva rendere omaggio alla città l’anno dopo il terremoto e che “terremotò” - letteralmente - la classifica e nel 2019, l’ultima, lo spagnolo Pello Bilbao.

Subito dopo il via, la corsa supera il bivio di Scoppito con la sua frazione di Sella di Corno, lieve ascesa in incontaminata ambientazione che immette nella regione Lazio, provincia di Rieti, toccando, in discesa, Antrodoco, il cui nome significa ”in mezzo ai monti”, dove la s.s. 17 dell’Appennino Abuzzese ed Appulo-Sanitico lascia il passo alla s.s 4, ossia la Via Salaria. E’ da sempre, per la sua posizione, luogo strategico di struttura medievale con variata agricoltura, attività artigianali e turismo anche termale. Si prosegue per le antiche Terme di Cotilia, con moderni edifici termali, nel comune di Castel Sant’Angelo, nella Piana di San Vittorino attraversata dal fiume Velino, zona di accentuati fenomeni carsici, e con il lago naturale di Paterno. Dopo il bivio di Cittaducale si giunge a Rieti, il capoluogo di provincia, capitale della regione storica della Sabina, in una piacevole conca alle falde del monte Terminillo. L’impianto urbano del centro storico è ancora quello dell’origine romana con le ben conservate, possenti, mura medievali duecentesche. E’ definita come “città ombelico d’Italia” – definizione che si contende con Foligno – e presenta diversi motivi, civili e religiosi, di buon rilievo. E’ pure notevole e variata la locale proposta gastronomica.  Assai seguiti in città sono l’atletica leggera e il basket. E’ sede del primo traguardo volante di giornata.

Il ciclismo, con il Giro che ha posto qui, fra città e il monte Terminillo, venti traguardi di tappa, oltre ad altre manifestazioni. Adolfo Leoni (Gualdo Tadino 1917-Massa 1970), elegante velocista soprannominato “Tyrone Power in bicicletta”, ha vissuto a Rieti. Ha vinto nel 1937 l’iride su strada fra i dilettanti e, da professionista, fra il 1938 e il 1952, 17 tappe al Giro e vestendo pure la maglia rosa, il campionato italiano nel 1941, la Sanremo del 1942 e una tappa al Tour. Era sposato con la nota cantante lirica (soprano) Maria Luisa Cioni.

Si supera il bivio di Poggio Bustone con il centro abitato che sorge su un rilievo noto per un santuario fondato da S. Francesco, paese natale del grande musicista, cantautore Lucio Battisti (1943-Milano 1998) e per la produzione di porchetta.

Si lascia il Lazio e si passa in Umbria, provincia di Terni, toccando Piediluco, frazione di Terni, con il suo suggestivo lago, sede d’arrivo di una tappa del Giro 1976 vinta, in volata ovviamente, dal compianto campione belga Patrick Sercu e dove sorge il centro federale di canottaggio, poi Forca di Arrone, frazione del comune Arrone che segue e che è inserito fra i borghi più belli d’Italia. Fra il verde della “verde Umbria” il tracciato precede nella Valnerina incontrando Montefranco, comune con produzione di olio, la località Cantoniera prima di passare nella provincia di Perugia.

Si sale verso il valico della Somma, GPM di 4^ cat. a m. 655, toccando il territorio di Spoleto e, dopo il bivio, giungere a Campello sul Clitunno, con l’antichissimo monumento del Tempietto del Clitunno. E’ zona di produzione di pregiato olio in un ambiente paesaggistico naturale di dolce bellezza, contrappuntato da borghi, casali e castelli. E’ qui posto il secondo traguardo volante.

Si passa poi per Borgo Trevi, la zona moderna, commerciale e produttiva, dello storico ed elegante comune di Trevi che sorge sul colle soprastante.
La corsa trova infine, passando per la sua frazione di Sant’Eraclio, Foligno, città d’arrivo con probabile e plausibile volata per conquistare la vittoria. Ha un’estesa dimensione territoriale con molteplici frazioni – ben 127 - sia nella parte in piano, sia per quella più ampia disposta sui rilievi circostanti. Con i suoi oltre 55.000 abitanti si colloca al terzo posto in Umbria. Da sempre è uno snodo di primaria importanza delle comunicazioni dell’Italia centrale ed è sede di notevoli e diverse attività commerciali, industriali e turistiche. E’ nota anche perché, già nel medioevo, si è sviluppata qui l’arte della stampa con la prima pubblicazione, nel 1492, di un libro in lingua italiana, la Divina Commedia e, dal 1762, è sempre qui pubblicato, ogni anno, il popolare “lunario-almanacco Barbanera”, tuttora largamente letto e apprezzato per la mole e la natura delle sue informazioni.

Purtroppo, essendo in zona sismica, Foligno ha subito, a varie riprese, i danni dei terremoti. Quello del 29 settembre 1997 ha causato ingentissimi danni al patrimonio architettonico ma ora recuperati. Il Palazzo Comunale con la Torre Civica, simbolo cittadino, il Duomo di San Feliciano, patrono della città, con vari altri motivi, si prospettano e affacciano sulla centralissima Piazza della Repubblica. E’ di specifico interesse l’abbazia di Sassovivo, a sei chilometri dal centro.

La famosissima, medievale, Giostra della Quintana, dal 1448 è la rievocazione cavalleresca che ogni anno, a giugno e settembre, attira l’interesse cittadino e del turismo internazionale. La Giostra premia l’abilità del cavaliere nell’infilare l’anello che tiene nella mano la statua-sagoma, conosciuta come la Quintana.

Foligno suole definirsi centro del mondo per la sua posizione centrale nella nostra Penisola (in costante concorrenza con Rieti) e per conseguenza e riflesso, d’Europa e del mondo. D’indubbio interesse e bontà è la notevole proposta enogastronomica della zona. E’ nato a qui Giuseppe Piermarini (1734-1808), grande architetto neoclassico che ha progettato vari storici edifici fra i quali il Teatro alla Scala di Milano. Originario di Foligno era Rufino Martellini (1943-2020), orgogliosamente folignate, apprezzato commissario internazionale di ciclismo.

Precedenti arrivi del Giro d’Italia qui sono stati nel 1968 con vittoria di Franco Bitossi e nel 2014 la volata vincente del francese Nacer Bouhanni, seguita da quella del tedesco André Greipel nel 2016 e, pure, altre partenze di tappa.

E in Umbria il Giro d’Italia 2021 passerà la prima giornata di riposo per ripartire da Perugia mercoledì 19 maggio.

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