L'ORA DEL PASTO. GLI 80 ANNI DELL'UOMO CHE FACEVA TUTTO

COMPLEANNO | 16/04/2021 | 07:54
di Marco Pastonesi

Non è mai arrivato primo al Giro d’Italia, eppure ne ha vinti due con Gimondi. Non è mai arrivato primo neanche alla Vuelta, eppure ne ha vinta una sempre con Gimondi. Non ha mai conquistato medaglie ai Mondiali, eppure è salito sul podio per l’oro di Gimondi, gli argenti di Gimondi e Moser e il bronzo di Conti. Non ha cariche istituzionali nel ciclismo, ma se esistesse un parlamento dei corridori, sarebbe un senatore a vita. E non ha mai scritto un libro sul ciclismo, ma potrebbe correggerli tutti.


Oggi Roberto Poggiali compie ottant’anni. Uno di quei rari campioni (campione italiano dilettanti nel 1962) che ha scelto di esserlo fra i gregari. E se il gregario è un soldato semplice, lui si è guadagnato sulla strada i gradi di caporale e sergente, luogotenente e infine colonnello. E’ proprio la strada a rivelare la gerarchia: i fanti entrano immediatamente in azione per le prime scaramucce, i geni solo quando il gioco si fa duro. Così lui, con il tempo, veniva risparmiato nelle prime battaglie campali per essere pronto ad agire nel grande finale strategico. Le corse erano mari in cui pedalare a vista, soggetti a improvvise burrasche, onde gigantesche, squali assassini, corsari spietati, tradimenti imprevedibili. Me lo immagino, Poggiali, come un nocchiere in livrea dotato di cannocchiale, mappe e megafono, eventualmente anche stiletto e archibugio.


Professionista dal 1963 al 1978: una vita. Una vita dall’incandescente Taccone all’esuberante Zandegù, dal folle Venturelli al galantuomo Zilioli, dal gambasecca Massignan al talentuoso Motta, ma anche dal sanguigno Partesotti al silenzioso Minieri, dal poderoso Gualazzini al sorridente Gatta, dall’inesauribile Mugnaini all’umano Guadrini, tra una borraccia a Balmamion e una spinta a Basso, uno scherzo con Altig e una chiacchierata con Ferretti, un occhiolino a Bitossi e un caffettino con Laghi. Poggiali faceva tutto: attore e comparsa, sceneggiatore e regista, specialista delle luci e addetto al catering. Cominciava a lavorare ben prima della partenza e finiva ben dopo l’arrivo. Si era perfezionato in quell’indispensabile corsa fatta di intese e favori, alleanze e complicità, equilibri ed equilibrismi, anticipi e riconoscimenti, che spesso spianavano anche certe salite dure da morire. Gimondi (dal 1967 al 1972) e Moser (dal 1974 al 1977) sapevano di avere, con lui, un conto in banca. E in giornate di libertà “Robertino”, fiorentino di Bellariva, elegante e diplomatico, ma anche tosto e ispirato, pedalava rotondo e si guadagnava perfino vittorie. Una decina. Con tanto di classiche autentiche (Freccia Vallone 1965) e classifiche generali (Giro di Svizzera 1970).

Ma se dovessi citare un episodio, allora questo, che dipinge un’intera epoca. Me lo ha raccontato lui per un mio libro, “Elogio del gregario” (Battaglia Edizioni, in uscita ai primi di maggio), che ho dedicato alla bassa e alta manovalanza del ciclismo. Premessa: Poggiali ha i suoi diari di corsa. Un diario l’anno. Lì c’è tutto: data, corsa, risultato e qualche nota di colore. Da quella data (4 agosto 1975), da quella corsa (Grand Prix Chistr'Per-Souvenir Daniel Le Breton), da quelle note (partenza: Clégueréc; arrivo: Clégueréc; chilometri: 130), ecco la storia (i soldi – sia chiaro – in lire). “Dopo il Tour, le riunioni. Moser, due vittorie, sei giorni in maglia gialla e maglia bianca finale, venne ingaggiato per una dozzina di kermesse. Lui, un milione a corsa, Ole Ritter, primatista dell’ora, a mezzo milione. E io a casa, al mare, in Versilia. Telefonata di Francesco: dove sei?, a Forte dei Marmi, che fai?, prendo il sole, vieni qui, no grazie, Ole deve tornare a casa. Accettai, ma a malincuiore, tanto più che avrei preso la metà di Ritter e le spese – auto dal mare a Firenze, aereo da Firenze a Parigi, taxi dal Charles de Gaulle alla Gare de Lyon, treno fino a Tours – erano a mio carico. Tutto bene finché il treno investì una mietitrice e deragliò. Risultato: arrivai così in ritardo che Jean-Pierre Danguillaume, da cui sarei stato ospite a Tours, era già ripartito. E la bici era rimasta sul vagone-merci. A casa di Danguillaume recuperai una bici da turismo con le leve doppie dei freni, tolsi i parafanghi, cambiai il manubrio e mi presentai a questi circuiti degli assi. Una sera mi lamentai: non guadagnavo un franco, tanto più che dividevo le spese con Moser che prendeva quattro volte più di me, e faceva un caldo boia. Moser s’illuminò: e tu di’ che sei Ritter. Assomigliarci, no, non ci si assomigliavamo, però non eravamo neanche così diversi. A Clégueréc, in Bretagna, mi presentai con la stessa maglia della Filotex, il cappellino calcato sulla fronte e gli occhiali da sole. Pronti, via, corsa. Tutto bene finché ai bordi della strada un ragazzino, che teneva in mano un album con le foto dei corridori, urlò che non ero Ritter. Per zittire il ragazzino, il giro successivo gli allungai il cappellino. Ma lui insisteva: non è Ritter! Per comprarlo, il giro successivo gli lanciai la borraccia. Niente da fare, lui ripeteva: non è Ritter! All’arrivo gli organizzatori mi bloccarono, mi portarono in una stanza e mi smascherarono. Inventai difese, scuse, giustificazioni. Rischiai multa, denuncia, forse anche prigione. Invece fui perdonato. Ma con l’ingaggio dimezzato: non alla Ritter, ma alla Poggiali”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Era assente più che giustificato ai Mondiali su pista del Cile il commissario tecnico della Nazionale femminile: accudendo insieme alla compagna Sara la piccola Azzurra (mai nome fu più azzeccato per la figlia un c.t. italiano!) Diego Bragato ha assistito...


Si è tenuta nei giorni scorsi a Dalmine, presso l’Hotel One, la prima riunione di lavoro ufficiale che ha coinvolto l’intero gruppo della MBH Bank Ballan CSB Colpack, in preparazione alla stagione ciclistica 2026. I corridori hanno partecipato a una serie di incontri tecnici,...


Dopo l'annuncio, giunto a metà anno, dell'intenzione di acquisire una quota di maggioranza del team UCI WorldTour Lidl-Trek, Lidl e Trek Bicycle annunciano ora la conclusione positiva del contratto. L'espansione di questa partnership congiunta, in cui Trek Bicycle manterrà una...


Un'intera comunità si mobilita per la sicurezza dei ciclisti. 15 Comuni del Pinerolese hanno aderito a un'importante iniziativa che porterà all'installazione di 29 cartelli “Io Rispetto il Ciclista” su tutto il territorio, ricordando agli automobilisti la distanza minima di sicurezza...


È giunta notizia della scomparsa di Damiano Capodivento, buon professionista e poi, per lunghi anni, cicloamatore appassionato e assiduo, mancato improvvisamente sabato 25 ottobre. Pugliese di Trinitapoli, dove era nato il 10 marzo 1943, si era poi stabilito in Lombardia...


Poche parole per un annuncio dolce e importante: Andrea Bagioli e la compagna Letizia diventeranno presto genitori. Il 26enne valtellinese della Lidl Trek, sesto alla Liegi di quest’anno e diciassettesimo al mondiale di Kigali, ha postato domenica mattina la foto...


Ancora una volta tocca a voi, amici lettori: vi affidiamo il compito di scegliere il miglior tecnico italiano della stagione. Sappiamo bene che il ruolo del direttore sportivo si è evoluto, è cambiato, è stato se vogliamo anche stravolto negli...


È scattato ieri il 46° Trofeo Triveneto di Ciclocross. Lo storico circuito, promosso dai comitati triveneti della Federciclismo, ha preso il via dalla provincia di Treviso. A Motta di Livenza si è corso infatti il 5° Cx De La Motha...


Organizzare un matrimonio non è mai facile, lo sanno bene i dirigenti di Lotto e Intermarché Wanty che da mesi lavorano a una fusione annunciata ma non ancora perfezionata. Tra burocrazia e rallentamenti vari ora sembra che le ultime tessere...


La prima iniziativa ciclistica al convento dei Padri Carmelitani a Santa Lucia alla Castellina, è stato l’annuale ritrovo dei giudici e dei direttori di gara della Toscana grazie all’ammirevole impegno organizzativo dal giudice pratese Maurizio Colligiani e dalla Commissione Regionale...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024