ANTONIO LICCIARDELLO: «QUEI FAVOLOSI ANNI IN PIEMONTE, DALLA ROSTESE AL FIAT»

STORIA | 02/04/2021 | 08:00
di Franco Bocca

 


A 17 anni e mezzo Antonio Licciardello, classe 1951, è partito da Misterbianco (Catania) ed è salito in Piemonte per tentare la fortuna in bicicletta. Ma dopo un fulminante avvio tra gli Allievi con la Rostese ed un promettente debutto tra i dilettanti, prima con il Cavallino Rosso e poi con la Barbero, “Antoine”, come lo chiamano gli amici, è approdato alla Fiat di Torino. E qui, complici il posto di lavoro sicuro e un direttore sportivo che i corridori buoni preferiva tenerseli per se’, si sono infranti i suoi sogni di passare professionista.


Partiamo dall’inizio…

«In Sicilia vincevo tutte le gare, ma il ciclismo sull’isola non aveva futuro. Così ho accettato la proposta della Rostese e sono venuto in Piemonte. Abitavo con due amabili vecchietti che mi trattavano come un nipote. E io li ripagavo vincendo: su 24 gare disputate nel ’69, al secondo anno da Allievo, ne ho vinte 18».

E poi?

«Nel 1970 sono passato al Cavallino Rosso, perché nel frattempo ero diventato amico di Franco Peruzzo, che già correva nella squadra astigiana. Ho vinto cinque corse, nonostante uno stop di circa tre mesi nel cuore della stagione a causa di una grave caduta durante una gara in Liguria, provocata da un gatto che mi aveva attraversato la strada».

Poi il Cavallino ha chiuso i battenti…

«…così sono passato alla Barbero, che aveva la sua base logistica a San Damiano, dove abitava il direttore sportivo Toso. In due stagioni ho vinto una decina di corse e ho cominciato a cimentarmi nell’inseguimento su pista. Ai campionati regionali del ’71 ho battuto il mio compagno di squadra Donato Masi e da allora ho poi vinto nove titoli regionali consecutivi. Ho anche battuto, con il tempo di 4’57’’9, il record sui 4000 metri sulla pista del Motovelodromo torinese, che da oltre vent’anni apparteneva al grande Guido Messina».

Riuscì a entrare nel giro della nazionale su pista?

«Sì, ma con i vari C.T. azzurri non ho mai avuto troppo feeling. Mi convocavano, mi tenevano in ritiro per un mese e poi, al momento buono, mi facevano fare la riserva. E’ accaduto per le Olimpiadi di Monaco, per i Giochi del Mediterraneo di Algeri e per i mondiali di Rocourt. Ho gareggiato solo ai mondiali militari del ’72 a Parigi, dove però, dopo due mesi di allenamenti in pista, mi hanno fatto disputare la gara di ciclocross. Lasciamo perdere…».

Intanto era passato al Centro Sportivo Fiat…

«Sì, dove ho gareggiato soprattutto su strada perché al direttore sportivo Graglia, che peraltro era un ottimo tecnico, la pista non interessava molto. Con il sodalizio aziendale ho conseguito una quindicina di vittorie, tra cui tre tappe alla Vuelta del Cile e un G.P. Caduti Medesi, dopo una fuga solitaria di 30 chilometri».

Vinse anche la Milano-Asti del ’74…

«Era una giornataccia, freddo e pioggia per tutta la corsa. Sulla salita di Crea siamo rimasti in venti e nel finale ha allungato il lombardo Dell’Acqua. Sono stato l’unico a replicare al suo attacco e nella volata finale l’ho battuto nettamente, ricorrendo un po’ al mestiere che avevo affinato in pista».

Nessun rimpianto di non essere passato professionista?

«No, perché mentre correvo, studiando di sera, mi sono diplomato ragioniere e dopo aver attaccato la bicicletta al chiodo ho avuto una vita lavorativa molto soddisfacente. Ora vivo con la mia compagna Paola a Reggiolo, in Emilia, dove coltivo i miei   hobby: le moto, le auto d’epoca e l’antiquariato. Certo, se non avessi corso nel Fiat forse al professionismo avrei potuto approdare. Ma è andata così e ormai è inutile recriminare».

da La Stampa – edizione di Asti

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Lorenzo Cataldo ci ha preso gusto e concede la replica al Giro di Serbia. Il toscano del Gragnano Sportng Club bissa infatti il successo di ieri conquistando anche la seconda tappa, la Zrenjanin-Pozarevac di 139 chilometri. Anche in questa circostanza...


Colpaccio di Timo De Jong (VolkerWessels) nella quarta tappa del Tour of Holland, da 158.3 chilometri con partenza da Emmen e arrivo in cima al Col du Vam, alla dodicesima scalata dello stesso strappo degli Europei due anni fa. All'epoca...


Sabato 18 ottobre è il giorno di un nuovo prestigioso traguardo nella storia del Team Technipes #inEmiliaRomagna, che conquista il titolo nazionale cronosquadre Under 23, coronando una stagione già importante dal punto di vista della crescita collettiva. A firmare l'impresa...


“Don’t race, have fun”: non una semplice frase, ma la filosofia che contraddistingue la VENEtoGO, la social ride ideata da Filippo Pozzato e inserito all’interno della “Settimana Veneta” di Ride the Dreamland. Una manifestazione che si distingue per la sua...


Primo podio internazionale per Sara Casasola. La friulana della Crelan Corendon oggi si è classificata al secondo posto nella gara di Essen (Belgio) prova valida per la Challenge Exact Cross per donne elite. La venticinquenne udinese di Maiano seconda anche...


La Top Girls Fassa Bortolo si è laureata campione d'Italia cronosquadre della categoria donne elite a San Biagio di Callalta nel Trevigiano. La regazze Chiara Reghini, Marta Pavesi, Irma Siri e Sara Luccon guidate da Rigato, hanno chiuso il math...


Sono i friulani del Team Tiepolo Udine i nuovi campioni d'Italia della cronosquadra juniores maschile. Il quartetto composto da Simone Granzotto, Tomaz Lover Medeot, Christian Pighin e Davide Frigo ha impiegato 34'35".86 per coprire i 29, 4 chilometri del percorso...


La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024