
Schizza, disegna, illustra. Con le punte delle dita, con i palmi delle mani. Né matite né pennelli né pennarelli, ma sabbia. Granelli di sabbia su uno schermo luminoso. E magicamente appare un contadino, una scolara, una bicicletta.
Elena Leonardelli ha imparato da sola. Lo aveva visto fare durante un concerto: mentre una band (Andrea Satta e i Tetes de Bois) cantava e suonava un pezzo, un illustratore (Licio Esposito) disegnava sulla sabbia. Elena ci ha provato e ci è riuscita. Allora si è dedicata ai bambini, e così si è migliorata e perfezionata. Alla sabbia ha abbinato le parole, anzi, alle parole ha abbinato la sabbia. Ed ecco fiabe raccontate a voce e disegnate sulla sabbia. A regola d’arte.
Trentina di Pergine Valsugana, moglie di Marcello Osler, con cui ha vissuto la gloria del ciclismo e poi anche le avversità della vita (è lei che ha scritto “La fuga più lunga”, un tratto di strada con Marcello Osler, nel 2016), Leonardelli è l’autrice delle illustrazioni per “L’ABCletta”, un progetto dell’associazione Ti con Zero per l’edizione numero 74 del Gran Premio Liberazione: non solo la corsa del 25 aprile a Roma, ma anche incontri con gli studenti, collaborazioni con le scuole e una serie di fiabe di Gianni Rodari, lette da Benedetto Patruno e disegnate sulla sabbia da lei, in collaborazione con la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza, il Team Bike Terenzi e l’Asd Romano Scotti.
La filastrocca “Il mese di giugno” comincia con un sospiro e finisce con un sorriso:
Filastrocca del mese di giugno,
il contadino ha la falce in pugno:
mentre falcia l’erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola:
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle…
“Signor maestro, per cortesia,
non scriva quel quattro sulla mia.
Quel cinque, poi, non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta.
Se non mi boccia, glielo prometto,
le lascio fare qualche giretto”.
Guardate le mani di Elena. Guardate che cosa riescono a creare con i granelli. Guardate quale miracolo riescono a inventare da un 5 e da un 6. Guardate e ascoltate. “Il mese di giugno” dura un minuto. Uno solo, ma – è la poesia – per sempre.
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