VAN DER POEL. «UNA CORSA CHE SOGNAVO»

PROFESSIONISTI | 06/03/2021 | 17:06
di Francesca Monzone

Il sorriso è nascosto dietro la mascherina ma gli occhi raccontano bene tutta la gioia di Mathieu van der Poel protagonista oggi di una impresa straordinaria: «La Strade Bianche è una delle corse che sognavo davvero di conquistare e la vittoria di oggi è stata incredibile. Mi sentivo bene nel finale, così ho deciso di attaccare sull'ultima sezione di sterrato. Siamo rimasti in tre: con Bernal e Alaphilippe abbiamo collaborato fino all’ultimo chilometro. Sentivo di avere ancora buone gambe per provare a staccare tutti sull’ultimo strappo e ci sono riuscito. È fantastico trionfare qui in questo modo!».


Mathieu van der Poel non ha tradito le aspettative, facendo sua Strade Bianche. Una corsa bella che sulle strade intorno a Sien, ha visto scatenarsi una guerra sportiva. L’olandese, al riparo nella prima parte della corsa, appena c’è stata l’occasione si è portato avanti insieme al gruppo dei migliori, per rimanere da solo con Alaphilippe e Bernal. Strade Bianche piace al campione della Alpecin-Fenix e desiderava questa vittoria. Lui è stato il più forte a piazza del Campo, ma adesso è già pronto, per conquistare altre corse.


Lei ha vinto una corsa iconica, dimostrando di avere il forte desiderio di conquistare la vittoria. Per lei pesa di più vincere una Classica Monumento o questa corsa?
«Forse sì, forse questa corsa, anche se è difficile da dire. È una gara complicata da vincere, c’erano anche scalatoti forti come Pogacar e Bernal, sicuramente è stata una delle corse più difficili da vincere per me».

Ha provato ad allungare prima dell’ultima salita: ha fatto questa scelta tattica perché pensava di non riuscire a staccare i suoi avversari nel finale?
«Assolutamente no, mentre con gli altri corridori ci stavamo osservando ho provato ad allungare un po’ ma Bernal è stato molto veloce e ha subito richiuso il buco. Ma non l’ho fatto perché non mi sentivo sicuro».

Non capita spesso di vedere una corsa con tanti campioni che lottano per la vittoria. Che corsa è stata per lei?
«Come ho già detto è stata una corsa più difficile da vincere, se vedete dopo Santa Marie quello che è successo: è scoppiata la corsa. Questa è una corsa particolare non ci sono solo gli uomini che solitamente si incontrano alle Classiche, ma ci sono anche gli scalatori ed è per questo che vincere in questa corsa è più difficile. In gara c’erano i migliori corridori del mondo ed è per questo che per me aveva un valore particolare vincere oggi».

Ha vinto il mondiale di ciclocross poco più di un mese fa, adesso ha vinto Strade Bianche, una corsa sicuramente diversa. Come si è preparato in quest’ultimo mese?
«Ho cercato di prendere un po’ di riposo finito il mondiale e poi sono andato all’UAE Tour, dove purtroppo ci siamo ritirati dopo la prima tappa, poi ho fatto due corse in Belgio e adesso questo grande risultato».

È stato meno aggressivo del solito, ha corso in un modo più tranquillo: è una nuova strategia per affrontare le gare?
«Mi sentivo bene nel gruppo dei migliori prima della selezione finale ma ho voluto conservare le energie per giocarle nell’ultima parte della gara. Sapevo che c’erano dei settori ancora duri che mancavano e ho deciso di aspettare il momento giusto per fare l’attacco decisivo».

Ha 26 anni pensa di poter avere nelle sue gambe e nella sua testa il potenziale per poter vincere tutte le Classiche Monumento?
«Non credo assolutamente, Lombardia e Liegi sono troppo difficili per me. La Liegi è al limite e per poterla vincere dovrebbe essere tutto perfetto. Anche se lo scorso anno non è andata male, penso che queste corse siano le meno adatte a me».

Anche la sua squadra è andata forte, pensa che come team siete tra i migliori?
«Penso che siamo stati il team più forte, i miei compagni mi hanno saputo portare fino al punto cruciale della corsa. Già anche alla Kuurne abbiamo dimostrato di essere i più forti. Ho fiducia nella mia squadra e i miei compagni possono portarmi avanti in corsa e poi io posso giocarmi la vittoria attaccando».

Viviamo in un momento difficile a causa del Covid, pensa che il ciclismo si sia adeguato a questo nuovo modo di correre?
«Sicuramente nel mondo del ciclismo proviamo a fare del nostro meglio anche se non è mai abbastanza. Ci diamo delle regole e cerchiamo di rispettarle».

Quali saranno i suoi piani riguardo alla Tirreno-Adriatico? Vuole puntare alla classifica o userà la corsa per prepararsi alla Milano-Sanremo?
«Non ho ancora guardato nei dettagli le tappe ma non farò classifica, cercherò di vincere una tappa, lavorerò anche per il team e andrò alla Tirreno per prepararmi al meglio per la Sanremo».

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