LUIGI BARRERA, L'ATLETA CHE PREFERI' RESTARE DILETTANTE PER NON PERDERE IL POSTO ALLA FIAT

STORIA | 29/11/2020 | 07:48
di Franco Bocca

A Callianetto, il paese di Gianduja, dove è nato nel 1938 e dove ritorna spesso per respirare l'aria di casa, lo hanno sempre chiamato Gino. Quando correva in bici, invece, era per tutti Gigi. Lui, Luigi Barrera, è stato uno dei più forti dilettanti piemontesi degli anni '60, forse secondo solo a Franco Balduzzi nell'ideale graduatoria dei corridori astigiani più forti del dopoguerra. Anche se per ironia del destino nessuno dei due, pur meritandolo, ha coronato il sogno di gareggiare tra i professionisti.


Le sue squadre. Barrera ha dato le prime pedalate agonistiche nel 1955 tra gli Allievi con i colori della Arata e l'anno dopo è passato alla Gerbi. A Portacomaro qualcuno ancora ricorda la sua vittoria del '56, davanti a tanti compaesani arrivati in massa dalla vicina Callianetto. Passò dilettante nel 1957 nel C.V.A. Melchionni di Alessandria, dove rimase due stagioni prima di approdare al C.S. Fiat di Torino, che gli aveva offerto non solo la possibilità di gareggiare in una squadra ben strutturata ma anche, soprattutto, un posto di lavoro sicuro nella grande azienda torinese. Sotto la guida di un tecnico esperto come Giuseppe Graglia, che aveva già diretto dall'ammiraglia campioni del calibro di Gino Bartali, Giovanni Valetti, Aldredo Martini e Loretto Petrucci, Barrera affinò le sue doti di regolarista e restò fedele alla casacca rossa del Fiat fino al '66, quando decise di attaccare la bicicletta al chiodo e di sposare Vera, la ragazza di Castell'Alfero che da tempo era la sua fidanzata.


Le vittorie principali. Tra i dilettanti conseguì una ventina di successi, di cui alcuni davvero importanti: il Giro dei Tre Laghi e la Corsa della Lana nel 1960, che gli valsero la maglia di campione regionale, una tappa del Trofeo Nice Matin in Francia nel 1962, il Trofeo Camurati del '63 a Torino, che vedeva in gara anche un certo Felice Gimondi. Sue anche due tappe ai Giri della Valle d'Aosta del '63 e '64, vinti rispettivamente da Gianni Motta e Adriano Passuello. E poi una quantità infinita di posti d'onore, spesso dietro a compagni di squadra ai quali aveva generosamente coperto le spalle durante la corsa.

Il ricordo di un big. Franco Balmamion, suo compagno di squadra al Fiat nel '59 e '60, ne ricorda le qualità tecniche: «Gigi - afferma l'ultimo vincitore piemontese del Giro d'Italia - era un corridore completo, che andava forte in salita e se le cavava assai meglio di me in volata. Nel '60 a Cuneo vincemmo insieme, nel terzetto che comprendeva anche Bruno Milesi, l'eliminatoria piemontese della Coppa Italia a cronometro a squadre. E a fine stagione facemmo festa tutti e due a Cafasse: io perchè avevo vinto la corsa, lui perchè aveva conquistato, grazie al punteggio, il titolo di campione regionale».

Eterno dilettante. Perchè allora, alla luce di simili risultati, Gigi non è riuscito a passare professionista? «Perchè - afferma l'interessato - dopo i 18 mesi di servizio militare, negli anni in cui passavano di categoria Balmamion e Zilioli, io ero già giudicato troppo vecchio, anche se avevo solo 23 o 24 anni. In verità qualche offerta di ingaggio l'ho ricevuta anch'io, ma ogni volta, dopo averle valutate, pensavo che un posto di lavoro alla Fiat, dove infatti ho poi lavorato fino alla pensione, fosse più importante e sicuro di un'avventura al buio. E non ho nessun rimpianto». E sorride, circondato dall'affetto della sua Vera, dei figli Silvia e Paolo e dei nipotini Sofia, Matteo e Camilla.

da La Stampa - edizione di Asti

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
130 km di fuga, di cui oltre 60 in solitaria, oggi nella seconda tappa del Giro Next Gen Jonathan Vervenne ha fatto quella che può essere definita una piccola impresa. Il suo obiettivo era quello di vincere la cronometro individuale...


A partire dal 2026, il Critérium du Dauphiné assumerà un nuovo nome e diventerà Tour Auvergne-Rhône-Alpes, riflettendo il sostegno sempre crescente della Regione ospitante. La vibrante tavolozza di paesaggi della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha portato la gara a un livello completamente...


Con il trionfo ottenuto nell’edizione 2025, Tadej Pogacar è diventato il 52° ciclista a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro del Delfinato, il terzo capace di firmare il massimo risultato vestendo la maglia iridata dopo i francesi Louison...


Nella seconda tappa del Giro Next Gen, la Rho Fiera / Cantù di 146 chilometri, fa festa il belga Jonathan Vervenne. Il 22enne della Soudal Quick-Step Devo Team ha tagliato il traguado della cittadina brianzola con 30" di vantaggio su Aubin...


È sembrato quasi (ma è solo una suggestione, certo!) che, lassù tra i cieli, qualcuno seguisse il pedalare di Fabio, ne ascoltasse i battiti cardiaci, si preoccupasse per la sua fatica… E riempisse quindi d’aria i polmoni per soffiare via...


Al termine del Giro del Delfinato Jonas Vingegaard torna a casa con una medaglia d’argento al collo. Non era questo il risultato che voleva, ma al momento, il campione danese si sente soddisfatto. «Non è una cosa di cui essere particolarmente...


E ci frega di brutto, al primo squillo del telefono, noi che volevamo uscirgli di ruota sulla destra per batterlo allo sprint e rimembrare soavi dell'epopea sua e dei radiosi 80 anni da compiere il 17 giugno, Eddy Merckx. «Complimenti...


Remco Evenepoel ha concluso il Delfinato con il quinto posto nell’ultima tappa e il quarto nella classifica finale. Nel suo carniere c’è anche una vittoria nella cronometro individuale, ma questi risultati non possono bastare per salire sul podio finale del...


Appena prima del Tour de France, come di consueto, ci saranno delle maglie Tricolori da assegnare. Quelle maschili (e non solo) saranno messe in palio in Friuli Venezia Giulia, prima con la cronometro del 26 giugno (che vedrà impegnate tutte...


Ad un anno di distanza dal successo dei club trevigiani l’edizione numero Otto del Trofeo Smania Idee Casa, abbinato al 5. Trofeo Franco e Davide Favaretto, è stato vinto dalla varesina appartenente alla categoria Juniores, Erja Giulia Bianchi, portacolori del...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024