Il sogno tricolore di Kevin Pezzo Rosola si è infranto a pochi centimetri dal traguardo in località "Il Ciocco", a Barga nei pressi di Lucca, dove si sono svolti i Campionati Italiano di Mountain Bike 2020. Un secondo posto importante quello ottenuto dal figlio d'arte veronese (mamma Paola due volte olimpionica, papà Paolo ex professionista e grande velocista bresciano, oggi diesse nella Gazprom RusVelo), che fa onore al giovane rampante di casa Pezzo Rosola che spazia con grande abilità nelle competizioni su strada, ciclocross e mountain bike.
"C'è mancato davvero poco che Kevin diventasse campione italiano, e per noi sarebbe stata una gran bella soddisfazione- spiega il padre Paolo-. Ha corso da protagonista, ha dato il massimo e il secondo posto è un risultato che lo premia fino in fondo. E' stato all'altezza della situazione, se consideriamo che Kevin era soltanto alla sua terza gara in questa specialità. Ci ha fatto emozionare fino agli ultimi centimetri, ed è stata una bella sorpresa vederlo sprintare sul rettilineo di arrivo assieme a Siffredi. Io e mia moglie Paola sappiano che nostro figlio si è impegnato al massimo, correndo la prova tricolore da protagonista, e riteniamo davvero un ottimo risultato il suo secondo posto".
Una bella e meritata medaglia d'argento per Kevin Pezzo Rosola battuto soltanto dal ligure Mattia Siffredi, 17 anni di Pontedassio vicino a Imperia, portacolori del team Scott Italia Libarna. Studente al Liceo Sportivo di Castelletto di Brenzone (Verona), il giovane Kevin 17 anni della società Ausonia CSI Pescantina dell'ex professionista Nicola Chesini, è un atleta che possiede ampi margini di miglioramento, un passistone di quelli tosti che non si nasconde quando c'è da prendere il vento in faccia. Forte nelle gare su strada (in questi mesi si è più volte piazzato nelle crono di Roveredo e Imola, quinto a Sant'Ermete, 29simo al tricolore di Montegrotto Terme), nel ciclocross (3° al Giro d'Italia, 7° al campionato italiano di Schio) e in quelle di mountain bike, Pezzo Rosola guarda con fiducia al suo avvenire: niente più ciclocross, ma molta strada e qualche apparizione nel cross country come ci dice ancora papà Paolo.
"Non vuole più saperne di fare ciclocross. Per una volta farò la figura del presuntuoso, ma Kevin avrebbe meritato di essere convocato ai mondiali di Dubendorf (Svizzera) lo scorso febbraio. Per lui è stata una delusione profonda, non c'è stato per colpa del cittì Fausto Scotti che ha deciso di non convocarlo. Sapeva che sarebbe stato convocato quasi sicuramente, per questo ha fatto ancora più male. Se tornerà a disputare qualche gara di ciclocross, lo farà solo in chiave di allenamento".
Provare a fare lo stradista a tempo pieno sarà quindi uno degli obiettivi di Pezzo Rosola che il prossimo anno esordirà tra gli Under 23. Dopo questo secondo posto tricolore, ha messo assieme i tasselli con il padre Paolo, con l'obiettivo di arrivare in forma agli appuntamenti più importanti. Nuove motivazioni albergano dunque nell'animo del corridore veronese di Garda, grazie anche al sostegno di genitori esperti che ogni volta lo invitano sempre a non mollare.