I VOTI DI STAGI. WOUT VAN AERT COLOSSO TRA GIGANTI, COL VENTO S'INVENTA

I VOTI DEL DIRETTORE | 04/09/2020 | 19:13
di Pier Augusto Stagi

TAPPA. 10 e lode. È il Tour e voi non ci potete fare niente. Altro che storie. Mettetevi il cuore in pace, qui c’è un'altra competizione, un altro (e un alto) cast e lo si vede ad occhio nudo. A Sagan interessa la maglia verde (che riprende) e forse anche una tappa: pronti via, lui e i suoi compagni mettono nel sacco tutti, con una condotta di gara pazzesca, fin dal chilometro zero. Via col vento sul filo dei 50 all’ora, con il gruppo che va in frantumi, con corridori che saltano in aria come birilli. Tappa pazzesca, di rara bellezza, che regala emozioni e distacchi, meglio di una tappa montana. Qui siamo al Tour, e anche un traguardo volante ha un valore: piaccia o no, è così.


Wout VAN AERT. 10. In una tappa caratterizzata e condizionata dal vento, lui va come il vento. Coglie il bis, che per i suoi calabroni è il terzo successo in sette tappe. In un contesto di altissimo livello, dove c’è il meglio del ciclismo mondiale, lui sembra giocare con gli avversari: è davvero un gigante.


Edvald BOASSON HAGEN. 8. La squadra perde subito l’uomo veloce Giacomo Nizzolo, allora prova a fare lui la volata, e non ci va molto lontano. Purtroppo viene passato da un Jumbo che sembra un tornado.

Brian COQUARD. 7. Prova a prendere la ruota giusta e a farla girare nel verso giusto, ma non gli va come sperava.

Christophe LAPORTE. 6,5. Come Boasson Hagen perde il suo uomo di riferimento (Elia Viviani) e alla fine si getta nella mischia, raccogliendo comunque un buon 4° posto.

Egan BERNAL. 7. Avrà anche il mal di schiena, ma la testa gli funziona benissimo, e in una giornata così complicata non si fa trovare mai in fallo. Alla fine, in volata, è lì e finisce persino 8°. Insomma, va come il vento fino alla fine.

Adam YATES. 7. La maglia gialla gioca a nascondersi, ma si espone per difendersi. Poi si appiccica a Bernal e non lo molla. Gli finisce appena dietro.

Julian ALAPHILIPPE. 6. Si dà un gran daffare, nel finale si getta anche generosamente nella volata, dando anche l’impressione di poter fare qualcosa di buono, ma è solo un’impressione…

Peter SAGAN. 7. Sarebbe da dieci, perché lui suona la carica e se questa tappa è bella un grazie bisogna pur dirlo anche allo slovacco. Poi però nella volata finale rimane imbottigliato, prima di incartarsi. Insomma, dopo tanto vento, anche lui sbanda.

Daniel OSS. 10. Sul palco ci va lui, che per tutto il giorno si prende il vento in faccia e mena la danza come pochi. Il suo è un ritmo incalzante, indiavolato, un rock da pietre rotolanti. È il primo italiano a salire sul podio per il premio della combattività. Domani avrà il numero rosso, dopo aver fatto tutti viola.

Alberto BETTIOL. 7. È tra i pochi italiani che si fanno vedere e apprezzare là nel finale, con trenate pazzesche, a scandire il ritmo. Lavora per il team (al momento la EF  guida la classifica a squadre), ma che lavoro…

Tadej POGACAR. 5. Il bimbo perde. Perde 1’21”. Non è la morte di nessuno, ma chiaramente non è una bella cosa. Il vento scompagina le carte, ma non i suoi piani. Da domani si torna a salire, anche se oggi si deve accontentare del premio “malchance jaune”.  

Mikel LANDA. 5. Sono in tanti a lasciarci le penne, ma lui generalmente nei premi c’è sempre. Calmo, tranquillo, serafico come pochi, pure troppo.

Richie PORTE. 5. Resta dietro, ma dov’è la notizia?

Matteo TRENTIN. 5,5. Non solo si fa trovare al posto giusto al momento giusto: va via col vento. Va talmente forte che vince anche il traguardo volante davanti a Sagan. Poi gli gira il vento e alla fine però gli gira anche qualcos’altro…

Thomas DE GENDT. 6,5. Vanno come delle ventole, e lui prova ad accendere il ventilatore. Ci prova, come è solito fare, ma non è facile oggi trovare il varco.

BORA Hansgrohe. 10. Cappe per cucine che aspirano, ma la Bora è anche un vento catabatico proveniente da nord/nord-est. I ragazzi di Peter Sagan decidono di scatenare l’inferno, in una tappa che sembrava sulla carta una via di mezzo, un purgatorio in attesa di uno sprint che vale solo a uno il paradiso del Tour. Via col vento e la Bora è vento e aspiratore, con aspirazioni di vittoria di tappa e di raccolta punti per la maglia verde, che torna sulle spalle di Sagan. Applausi.

INEOS Grenadier. 10. Se la Bora fa la bora, la Ineos fa il Mistral. A tutta nel vento e anche loro fanno male, molto male. A Pogacar, a Trentin, a Landa e Richie Porte in particolare. Kwiatowski è il primo a suonare la carica, e li suona tutti. 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
bora: voto 0
4 settembre 2020 22:32 alerossi
La differenza la si fa negli ultimi 40Km non nei primi 120. cosa hanno ottenuto? niente, una misera maglia verde con soli 9 punti di vantaggio quando avrebbero potuto essere più di 50. quando kwiatkowski ha aperto il gas sono scomparsi tutti, lasciando soli buchmann e sagan. sagan con i velocisti puri ha fatto top5, oggi nemmeno top10. quindi staccare bennett, ewan & co di 15' non serviva a nulla.

A Stagi é sfuggito un particolare
4 settembre 2020 23:35 pickett
La Ineos "ha fatto male,molto male" a uno dei suoi due capitani,in modo addirittura comico;i suoi compagni tiravano come pazzi e Carapaz si staccava!Zero alla Ineos e sottozero a quel distrattone di Stagi.

siamo italiani
5 settembre 2020 07:58 kristi
siamo italiani e adoriamo la maglia del vincitore ( rosa , gialla , amarillo ) e quella dei gpm , chissà come mai quella della classifica a punti non ci hai mai convinto pienamente ...ma in francia ... facciamocene una ragione è seconda SOLO alla maglia gialla , e non di molto . in effetti grazie alla maglia verde vediamo ravvivarsi tappe , km , traguardi che altrimenti passerebbero inosservati . Sol chi non ne capisce il valore può pensare quello di ieri sia stato un lavoro inutile . Per non parlare dell acido lattico riversatosi nelle gambe di molti , che oggi nei pirenei potrebbe indurire ben più di una gamba , io mi aspetterei anche qualche sorpresa ....dietro....

kristi
5 settembre 2020 11:04 alerossi
sagan ha vinto 7 maglie verdi, record. ora è più di un anno che non vince e per sagan questo non va bene. sagan o vince o perde, il piazzamento dal 2° in giù non conta nulla. ieri alla bora, lasciandolo solo senza un uomo d'appoggio, hanno fatto la figura dei pesci lessi (forti forti all'inizio, poi sono evaporati quando gli altri hanno deciso di attaccare). un'azione simile sagan la fece con la cannondale al tour 2013 (ad albi), esito: vittoria di tappa e tanti punti per la maglia verde, ieri solo 9 miseri punti di vantaggio.

pickett
5 settembre 2020 11:06 alerossi
carapaz era già a 40''. ineos ha lasciato a casa thomas e froome proprio per puntare sul capitano unico bernal, a ineos di carapaz non gli interessa nulla (in termini di GC), basta che tirerà in salita quando lo dovrà fare

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Con una splendida azione nelle battute conclusive Isaac Del Toro ha vinto la prima tappa della Vuelta Asturias Julio Alvarez Mendo, da Cangas del Narcea a Pola de Lena di 179 chilometri. Il talento messicano della UAE Team Emirates ha...


Non è esagerato definire la Toscana in cima al mondo, non per i risultati degli atleti quanto in campo organizzativo. Non solo per la partenza del Tour de France da Firenze del 29 giugno, ma anche per le tante altre...


Il 23enne  Frank van den Broek è il nuovo padrone del Presidential Cycling Tour of Türkiye, arriva dai Paesi Bassi e vincendo la tappa regina della corsa si è portato al comando della classifica generale con soli 4” di vantaggio...


Con tanto di arrivo spettacolare e inchino di ringraziamento al pubblico, Alexis Guérin (Philippe Wagner-Bazin) ha vinto per distacco la seconda tappa del Tour de Bretagne, la Milizac-Guipronvel - Pontivy di 206, 2 km. Alle sue spalle nell'ordine Tibor Del...


La DSM firmenich PostNL continua a dominare il Presidential Cycling Tour of Türkiye e arriva a quota quattro vittorie in questa edizione: la sesta tappa, la tappa regina da Kuşadası a Manisa (Spil Dağı) di 160.1 km, ha visto il successo...


L’ufficialità è arrivata poco fa: la Laboral Kutxa - Fundación Euskadi da domenica affronterà la Vuelta España Femenina con una formazione a “trazione italiana”. A guidare il quartetto di nostre connazionali nelle otto tappe in programma sarà Nadia Quagliotto che,...


  La trentina Giada Borghesi è una delle italiane più in forma di questo scorcio di stagione. La legge dei numeri lo dimostra: è  costantemente nelle posizioni nobili degli ordini d’arrivo in corse internazionali. Al difficile Grand Prix di Chambery,...


La 785 Huez rappresenta tutto quello che serve se siete alla ricerca di una bicicletta altamente performante, un prodotto destinato ai ciclisti più sportivi ed esigenti, quelli che puntano ai passi e alle salite più dure. In questo modello LOOK inserisce alta tecnologia...


Più che una riflessione vuole essere una storia, che riguarda il sottoscritto e un amico mio e del ciclismo come Moreno Moser, ex professionista e oggi più che apprezzato opinionista di Eurosport con Luca Gregorio e il "papi” Riccardo Magrini....


"Buongiorno da Luca Gregorio... e Riccardo Magrini!" Una frase che per un giorno non è stata trasmessa da Eurosport, ma da noi. Subito dopo aver condotto la conferenza stampa sotto la neve di Livigno, infatti, sabato scorso la premiata ditta...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi