DUMOULIN. «NON ERO IN GIORNATA E HO FATICATO MOLTO»

PROFESSIONISTI | 01/09/2020 | 20:10
di Francesca Monzone

Primo arrivo in salita e prime difficoltà per Tom Dumoulin, uno dei favoriti per la vittoria finale. Sul traguardo di Orcières-Merlette, arrivo della quarta tappa, il campione di Maastricht ha dovuto stringere i denti per chiudere in undicesima posizione con il gruppo dei migliori.


L’olandese, inizialmente rimasto attardato, è riuscito a rientrare nel gruppo di testa, dove stava il compagno di squadra Primoz Roglic che ha vinto la tappa. "Non ho avuto una buona giornata, ma sono contento che Primoz stia di nuovo bene e abbia vinto".


Mentre il compagno Van Aert guidava il gruppo dei migliori sulla salita finale di Orcières-Merlette, l'olandese non è stato subito pronto a prendere il treno di Jumbo-Visma, rimanendo attardato.

“È difficile tenere il passo in un finale così frenetico. Avevo detto in anticipo che preferivo un’altra andatura quando siamo nel finale. Sono dovuto rientrare da solo ed è stato più difficile. Non c’è stato un vero e proprio buco tra me e il gruppo ma devo riconoscere che non sono stato bravo”.

Analizzando la squadra, la Jumbo-Visma si è presentata con due capitani, Roglic e Dumoulin, ma sappiamo anche che è sempre la strada a decidere le gerarchie interne ad una squadr. “In questo momento  Primoz è fantastico e  ha ancora le gambe forti del Delfinato. Non ho paura di questo, ha passato un periodo difficile dopo la sua caduta, ma adesso è tornato ed è forte”.

Alla Jumbo-Visma piace attaccare senza nascondersi e oggi hanno dimostrato di essere uno dei team più forti alla Grand e Boucle 
“Non doveva essere una tappa per noi, oggi, ma siamo rimasti insieme e c’era la possibilità  di vincere e non abbiamo voluto perdere questa opportunità. Abbiamo vinto e Alaphilippe è rimasto in giallo, penso che questa tutto sommato sia stata una fortuna per noi”.

Tom Dumoulin riconosce che il compagno di squadra Primoz Roglic è attualmente il più forte nel Tour. Si è comportato da vero capitano e nella salita finale è andato da Dumoulin, perché aveva capito che qualcosa non andava.
“A due chilometri dal traguardo,  Primoz aveva detto alla radio, di andare a tutto gas dopo l’ultimo tornante. È stato bravo, è venuto anche da me, voleva vedere come stavo e gli ho detto che non era la mia giornata. Dobbiamo ricordarci però che siamo qui per vincere il Tour, non per essere amici di tutti. È stato un bel gesto il suo. Devo riconoscere che nel finale ho avuto un po’ di paura, ma fortunatamente sono riuscito a resistere e ad arrivare con il primo gruppo”.

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