Davide Cassani torna ad analizzare la situazione attuale del mondo del ciclismo affidando le sue riflessioni ai social. Il Direttore Tecnico azzurro ha postato, ieri sera, al termine di «Due fine settimana all’insegna della rinascita», questo il suo messaggio che vi proponiamo:
«Mi sento più leggero. Ho passato due fine settimana all’insegna della rinascita. Sembra proprio che un po’ di sole sia tornato a risplendere sulle sorti del ciclismo italiano giovanile. Il fine settimana scorso a Imola e questo a Faenza e Sant’Ermete, è andato in scena il ciclismo, quello guerreggiato. È stata una festa bellissima, vorrei dire una manciata di gioia che ha rallegrato il cuore di tutti. Dico la verità: più che del contenuto tecnico mi sono interessato al significato di queste manifestazioni. I nostri giovani hanno dimostrato una grande volontà e un grande spirito di sacrificio. Tutti si sono impegnati nel dare il massimo e mettere in mostra le loro virtù. Sono stati giorni intensi, molto belli. Abbiamo scelto di partire con i giovani perché sono il nostro futuro e noi abbiamo bisogno di futuro, in tutti i sensi.
Ma presto cominceremo a ragionare anche del grande ciclismo con in strada finalmente i campioni più noti e conosciuti. Anche loro stanno mordendo il freno e non vedono l’ora di ripartire.
Sono stati due fine settimana molto intensi che non dimenticherò facilmente. Per questo devo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a fare di questa manifestazione una vera e propria ripartenza.
La Federazione Ciclistica Italiana, Marco Selleri, Marco Pavarini e i loro collaboratori sono stati fantastici. Non era facile ripartire e loro ci sono riusciti.
Ma ora dobbiamo continuare. Annullare e rinviare al prossimo anno è la cosa più semplice da fare ma anche la più dannosa. Dobbiamo fare correre i nostri ragazzi anche in agosto, a settembre e pure ad ottobre. Lo so, ci vuole coraggio e duro lavoro ma organizzare le corse si può. E quello che abbiamo fatto in Emilia Romagna si può fare dappertutto e molti si stanno adoperando per fare correre i nostri giovani corridori.
Da atleta ero scarso ma non mi sono mai arreso neanche di fronte alle difficoltà più difficili. Per vincere bisogna lottare e una delle cose più belle che si possa fare in questo mondo è saper lottare, voler lottare. Si, è dura ma non possiamo mollare alle prime difficoltà. A guadagnarci non saremo noi vecchi (vecchi si fa per dire!) ma i nostri giovani cioè il nostro futuro..»