LINEA VERDE. I TOP DI LUCA VARRONI: BUGNO, SAGAN E ROUBAIX

JUNIORES | 26/06/2020 | 07:38
di Danilo Viganò

Nonantola è la città di Luca Varroni, diciasette anni festeggiati martedì scorso. Luca, la prima bici? «Avevo 6 anni. Era piccola, ma da corsa, regalata dalla società Sozzigalli di Sorbara. Ma più di tutto è stato papà, che nel giorno del mio sesto compleanno mi ha portato in quel sodalizio di Sorbara. Quel giorno ho cominciato a correre, a sognare, a innamorarmi della bicicletta».


Varroni di vittorie, l'anno scorso nella stagione ultima tra gli allievi, nè ha conquistate ben quattro: Vignola, Calcara, San Marino di Carpi, Novi di Modena. Ha corso anche dalle parti del Milanese, in pista, vincendo la "Tre Sere" di Busto Garolfo in coppia con Michael Cattani. Nel suo bilancio finale figurano inoltre quattro secondi posti, e due quarti l'ultimo dei quali a San Lazzaro di Savena. «E' stata la mia migliore stagione di sempre, nei muscoli, nella testa. Ho vissuto un buon inverno, perchè ci vuole una buona preparazione per poi essere competitivi in strada, alle gare. Mangiare e bere bene, andare a letto presto fanno la differenza».


Emiliano di Nonantola, comune della provincia di Modena, Varroni risiede assieme al padre Elio, impiegato nella ditta Carpigiani specializzata per la produzione di macchine per gelati ad Anzola, la madre Maura, dipendente per la Cir Food Cooperativa Italiana per la ristorazione sempre ad Anzola nel Bolognese, e la sorella maggiore Alessia, che lavora in un negozio di abbigliamento a Modena ed è la prima tifosa di Luca.

Dall'alto dei suoi 183 centimetri di altezza, per un peso di 70 chili, si evince che il giovane Luca è un passista veloce, un buon inseguitore se dovesse dedicarsi con maggiore dedizione alla pista. Studia chimica all'Istituto Tecnico Industriale Statale "Enrico Fermi" di Modena, e debutta in questa stagione tra gli juniores rimanendo fedele ai colori del Team Ciclistico Paletti, società con sede a Montale, diretta da Michele Paletti e presieduto da Giuliana Tunisi.

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
»E' in grande crescita, e sono certo che negli anni a venire conquisteremo grandi risultati».

A quale età hai cominciato a correre?
«A 6 anni per la Sozzigalli di Sorbara, con una bici della società verde e bianca».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Gianni Bugno, per la sua classe».

Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il calcio, sono tifoso della Juventus, e la pallamano».

I tuoi peggiori difetti?
«Sono permaloso e abbastanza testardo».

Il tuo modello di corridore?
«Peter Sagan per la sua completezza e costanza».

Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il sorriso e la sincerità».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Allungherei di un anno le categorie allievi e juniores, e sposterei a 10 anni l'età per chi vuole iniziare a correre in bicicletta».

Piatto preferito?
«Pizza».

Film che ti ha emozionato?
«Il documentario su Lance Armstrong».

Chi è il tuo collega più simpatico?
«Sono tre: Nicola Rossi, Costa Pellicciari e Michael Cattani».

Il bello del ciclismo?
«Ti permette di scoprire nuovo paesaggi e di essere sempre a contatto con persone nuove».

Paese preferito?
«La Francia per le sue bellezze».

Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono sincero e determinato».

Hobby?
«La Playstation e gli amici».

La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».

Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con nessuno».

Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Cercherò di dare il massimo come sempre e di ottenere qualche buon piazzamento».

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