«Non ci sarà un ulteriore rinvio dei Giochi Olimpici, semplicemente non è possibile». Il presidente del Cio Thomas Bach nella sua presa di posizione espressa in una intervista concessa alla BBC.
«Non è possibile impiegare da 3000 a 5.000 persone in un comitato organizzatore, non è ammissibile continuare ad aggiornare i calendari di tutte le principali federazioni mondiali ogni anno, non è concepibile costringere gli atleti a vivere nell'incertezza per così tanto tempo. E poi nel 2022 ci sono in programma i Giochi invernali di Pechino, non possiamo andare in sovrapposizione».
La parola "cancellazione" non viene pmai pronunciata ma evidentemente aleggia sul mondo dello sport e sulla famiglia olimpica come una spada di Damocle con la quale dover fare i conti.
E ancora: «L’obiettivo cui stiamo lavorando è quello dell’inaugurazione dei Giochi il 23 luglio del 2021, vedremo cosa sarà necessario per riuscirci, quali protocolli dovremo seguire, cosa dovrà fare l'organizzazione, quali misure sanitarie saranno necessarie… Esaminiamo tutte le opzioni e le alternative: appena avremo un'idea più chiara di come sarà il mondo il 23 luglio 2021, prenderemo la decisione giusta».
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