L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 24

STORIA | 05/04/2020 | 07:53
di Marco Pastonesi

 


Immaginate di essere in un bar dello sport, fra vecchi della “parrocchia”, a raccontare storie di ciclismo. Qui, ritrovate nei miei cassetti, ce ne sono di meravigliose.


“Quando trovava Eddy Merckx, Gino Bartali gli diceva: ‘Vieni qui, che ti frego le mie gambe sulle tue’” (Lino Ciocchetta).

“Gastone Nencini si svegliava di notte per mangiare il pollo” (Walter Serena).

“La mattina partivamo con le tasche gonfie di roba da mangiare” (Walter Serena).

“Nel 1952 si andò al Giro dell’Argentina. Erano venuti gli organizzatori, c’erano anche degli italiani conosciuti, in buona fede. A ciascuno offrivano mezzo milione di ingaggio, una cifra enorme, come quella per un’intera squadra al Giro d’Italia. Ci andai con Oreste Conte, Toni Bevilacqua, Adolfo Grosso... c’era anche Enzo Sacchi, il pistard, ingaggiato per le riunioni in attesa dell’arrivo delle tappe, e Luigi Casola ci raggiunse dagli Stati Uniti in aereo. Il viaggio durò 16 giorni, via mare, fermandoci a Barcellona, Dakar, Rio de Janeiro, Santos e Montevideo e sbarcando a Buenos Aires. Si arrivò una settimana prima per sgambare, sul piroscafo si facevano i rulli e un po’ di ginnastica. In programma una ventina di tappe. Vinse Rik Van Steenbergen davanti a Stan Ockers, ma c’era anche Raymond Impanis, i francesi e gli argentini. Io mi aggiudicai una cronosquadre e l’ultima tappa, l’arrivo nell’autodromo di Buenos Aires, in volata. Il dramma, mio e degli altri 50 corridori, fu che dopo 30-40 chilometri dalla partenza della prima tappa finimmo dentro un mare di bitume. Stavano rifacendo la strada, ma nessuno ci aveva avvertito. Ma chi in quel momento si trovava in fondo al gruppo riuscì a frenare, superarci attraverso la campagna, rimettersi sulla strada e fare classifica. Ci vollero trequarti d’ora per togliermi il catrame di dosso. Comunque, di tutto quello che mi era stato promesso, mi arrivarono 100 mila lire. Alla fine avevo il dubbio se rimanere là, perché il biglietto del piroscafo era di sola andata. Poi tornai, e sul piroscafo si fece una gran festa – luci, suoni e giochi - per il passaggio dell’Equatore e per il Capodanno” (Nedo Logli).

“A un Giro dell’Emilia presi una cotta terribile. Si andava su per l’Abetone, andai a prendere un gruppo di sette-otto corridori, rimasi da solo davanti, poi scoppiai, mi ritrovai su un muricciolo, non so neanch’io come, forse per una crisi di fame o forse per la malaria, e arrivai a mezz’ora” (Nedo Logli).

“Dicevano che fossi un velocista, ma sulle salite dure li staccavo tutti” (Nedo Logli).

“Allora non c’erano i rifornimenti come ora, ma si doveva pur campare e quindi ci si arrangiava. Al Giro d’Italia, nella tappa di Napoli, sul Macerone s’incontrò un camion di gelati e bibite, e lo si assalì. ‘Chi paga?’, gridò il camionista. ‘Pagano, pagano’, si rispose. Nessuno pagò e lui ci inseguì fino all’Arenaccia, lì i gruppi sportivi fecero una colletta e lo risarcirono” (Nedo Logli).

“Nel 1953, dopo l’Argentina, non trovai ingaggi, e se ne approfittarono. Feci solo due corse, da indipendente. La prima a Forlì, ma forai due volte. Poi la Milano-Sanremo. Arrivai a un minuto dai primi. Prima della volata, Bartali mi chiese di lasciarlo vincere, per ribadire che la vittoria in volata nel 1950 non era stato un caso. Io gli obbedii, gli altri no” (Nedo Logli).

“Fausto Coppi, a Parigi, era trattato come se fosse il presidente della Repubblica italiana. I francesi facevano follie per lui. Fu perfino invitato al tavolo di Brigitte Bardot” (Armando Castelli).

“Con Coppi, nel 1959, a Milano, al ristorante Tirreno vicino alla Stazione Centrale, a studiare i colori della nuova maglia della San Pellegrino: arancione, con la fascia bianca e la scritta in nero perché fosse leggibile alla tv” (Armando Castelli).

“Coppi, nel 1959, quando era alla Tricofilina, un po’ corridore e un po’ manager, mi telefonava alle sette di mattina” (Armando Castelli).

“Facevo provare i body in seta naturale pura alle ballerine del Teatro alla Scala. Se andavano bene a loro, potevano andare bene anche ai corridori” (Armando Castelli).

“Le esigenze dei corridori le mettevo immediatamente in produzione” (Armando Castelli).

“Sono stato io a scoprire l’Andreola vicino alla Stazione Centrale di Milano, e poi l’Andreola è diventato l’hotel dei corridori. Coppi diceva: ‘Dove va Cottur si sta bene e si spende poco’” (Giordano Cottur).

“Fu Coppi a lanciare Giannetto Cimurri. Nessuno lo conosceva, eppure Cimurri si dimostrò il migliore, perché faceva un po’ di tutto: massaggiava, aiutava, teneva su il morale senza spinterogeni, senza ingredienti” (Giordano Cottur).

“Due uova fresche in corsa. Si dava un colpo al guscio sul manubrio, si saltava via il bianco e si mangiava solo il rosso. Dicevano che il bianco dell’uovo facesse male” (Giordano Cottur).

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Trionfo veneto al campionato italiano su strada esordienti di secondo anno. A Gorizia è sfrecciato vittorioso Pietro Foffano, 14enne veneziano di Martellago del GS Mosole, che al fotofinish ha superato il corregionale Carlo Ceccarello della Asd Monselice (tricolore lo scorso...


Alessandro Bellettini, 13enne romagnolo di Pisignano, in provincia di Ravenna, portacolori del Pedale Azzurro Rinascita, è il nuovo campione italiano della categoria Esordienti 1° anno. Bellissimo lo sprint con il quale ha regolato un gruppo folto di una ventina di...


La Cina è evidentemente una terra che deve portar bene a Manuel Peñalver, a segno oggi per la seconda volta in carriera (la prima da professionista) nella tappa inaugurale del Tour of Magnificient Qinghai sette anni dopo il suo...


Si apre nel segno di Manuel Peñalver il Tour of Magnificent Qinghai 2025. Sul traguardo del circuito cittadino di Xining, lo spagnolo della Polti-VisitMalta ha fatto valere tutta la propria potenza e al termine di uno sprint molto tirato...


Il recente campionato italiano élite sembra essere stata l’occasione per accorgersi che il nostro ciclismo nazionale è “nudo”. Ma la cosa ancora più grave è che se avesse vinto Ganna o Milan tutto questo putiferio di recriminazioni e denunce non...


È Marlen Reusser la favorita per la vittoria del Giro d’Italia? Il nome dell’elvetica è quello che sta rimbalzando maggiormente tra gli addetti ai lavori, ce lo aveva detto ieri Elisa Longo Borghini e molte altre ragazze del gruppo ci...


Ci sono tutti i presupposti perché la maglia gialla cambi già oggi di proprietario. La seconda tappa della corsa, infatti, promette scintille: la Lauwin-Planque - Boulogne-sur-Mer misura 209, 1 km e sarà vissuta sul filo dei nervi. per seguire il...


Patrick Lefevere conosce bene il Tour de France e conosce alla perfezione anche la Soudal-Quick Step: lui immaginava che in corsa ci sarebbero stati dei problemi. «Sono preoccupato per i primi giorni del Tour – ha detto Lefevere nella sua rubrica...


Scatta con una cronometro individuale interamente cittadina il Giro d'Italia Women 2025. È Bergamo ad ospitare la prima tappa della corsa rosa: partenza da Chorus Life per una prima parte su strade larghe e rettilinee intervallate da inversioni di marcia...


È stata una tappa d'apertura da dimenticare per la Soudal-Quick Step, che a Lille non ha visto i suoi corridori nel gruppo dei migliori. Merlier doveva essere in testa per la volata e non si fatto vedere e Remco Evenepoel,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024