L'ORA DEL PASTO. I 100 ANNI DELLA US VICARELLO

STORIA | 11/02/2020 | 07:30
di Marco Pastonesi

 


Angelo Gabrielli, che fu terzo al Giro d’Italia del 1924, l’unica volta in cui gareggiò anche una donna, Alfonsina Strada. Ivo Mancini, che si laureò campione italiano e campione del mondo fra i dilettanti, ma che non sfondò tra i professionisti perché sfondato da una pleurite. Roberto Falaschi, che fu gregario di Astrua e Baldini, Poblet e Carlesi, Bitossi e Adorni. Guido Carlesi, che fu secondo al Tour de France del 1961, dietro soltanto a Jacques Anquetil. E Bruce Biddles, che lasciò la Nuova Zelanda perché s’innamorò del ciclismo, dell’Italia e di una vicarellese.


U.S.Vicarello 1919-2019” celebra i primi cento anni di vita della società livornese: 118 pagine rettangolari per una storia rotonda, curata da Alessandro Marchi, stampata dalla Campano Edizioni di Pisa, ma composta da tutti quelli che hanno contributo, a forza di pedali, a scrivere imprese e miracoli, avventure e disavventure, sogni e illusioni, insomma, da tutti quelli hanno corso gare e qualche inevitabile pericolo. Da Gabrielli a Mancini, da Falaschi a Carlesi, da Biddle ai ragazzi che oggi corrono con la maglia biancoceleste.

Era il novembre 1919 quando fu fondata l’Unione Sportiva Vicarello, due mesi dopo la nascita di Fausto Coppi. Il ciclismo era lo sport più popolare perché apparteneva al popolo nei suoi protagonisti, nella sua semplicità, nei suoi valori, nelle sue visioni, anche nei suoi racconti. La passione era così forte che, negli anni Venti, i vicarellesi costruirono un velodromo interamente in legno. Qui si cimentò Costante Girardengo, il primo Campionissimo della storia del ciclismo, qui la gloria locale Vittorio Fagiolini sfidava in pista Learco Guerra, qui veniva Gino Bartali, anche quando smise di correre, qui emerse il pistard Fulvio Pampana, azzurro nella velocità, qui si illuminò Rolando Picchiotti, che poi sarebbe diventato professionista con la Gazzola e la Filotex. Qui, soprattutto, c’era gente che teneva in vita la società ciclistica: chi forniva le maglie, chi offriva le cene, chi riparava le bici, chi trasformava la propria auto in ammiraglia. Si distribuivano soprannomi: da “Superbone” (Italo Marcacci) a “Ciottolo” (Osvaldo Bini).

La Vicarellese era una famiglia allargata, eppure creò rivalità intestine. Come per quel Circuito di Collinaia a Livorno il 1° aprile 1962: una squadra di cinque corridori che “fanno” la corsa, in testa rimangono Dino Rossi e Franco Giovannetti, “su quel percorso Giovannetti è il più forte, però mai scaltro quanto Rossi. L’arrivo è rocambolesco. Giovannetti tira sempre a tutta; ai cento metri Rossi lo affianca e in tutte le maniere lo ostacola. Vince Rossi. La giuria emette il suo verdetto: retrocessione di Rossi al secondo posto e vittoria di Giovannetti. Ma la tifoseria si divide dando luogo a un brutto parapiglia. Fu necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Fino alla fine dell’annata i due correranno con destinazioni diverse, vincendo lo stesso, anche se i due ragazzi fecero subito la pace”.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La serata di mercoledì 10 dicembre 2025 ha salutato il ritorno del Giro d’Italia con una tappa domenicale, quella che chiude la seconda settimana di gara con il via da Voghera, che prevede il traguardo nel capoluogo lombardo. Tappa per...


Remco Evenepoel ha parlato nel dettaglio del suo programma e delle sue intenzioni durante la conferenza stampa che la Red Bull – Bora Hansgrohe ha tenuto in Spagna. Una sorta di esordio con i nuovi colori per il belga che...


Le onde s’infrangono sul litorale della Costa Blanca. Sulla carreggiata adiacente transita il treno SD Worx-Protime, lo squadrone World Tour femminile multinazionale. A fare l’andatura è la lecchese Barbara Guarischi. “I miei anni d’attività sono numerosi – afferma poi a...


La UAE è un'eccellenza planetaria a larga trazione tecnica italiana. Tra i numerosi direttori sportivi del nostro Paese nel team di Pogacar, di quelli magari che si sentono meno ai microfoni e si leggono meno sui giornali, c'è Marco Marzano....


Dici Zoccorinese e subito pensi a Giovanni Villa. Quel burbero e generoso brianzolo che a modo suo ha fatto la storia del ciclismo dilettantistico nella piccola frazione di Vergo Zoccorino una realtà immersa nella natura, con splendide dimore storiche, antiche chiese...


E’ tutto pronto per la tradizionale Festa del Ciclismo Veneto in programma per sabato 13 dicembre, con inizio alle ore 15, presso il Teatro del Centro Civico “Aldo Rossi” del Comune di Borgoricco, in provincia di Padova, situato in Viale...


Il Galà di fine stagione legato al Premio Ferro di Cavallo, che si tiene annualmente a Porto Sant'Elpidio, sta per bussare alle porte. L'appuntamento con “In Fuga verso il 2026”, ideato da Vincenzo Santoni, è pronto ad andare in scena...


Si sono conosciute, Raffaella Carrà e Alessandra De Stefano, a Roma, in un supermercato. “Mentre stavo facendo la spesa – ricorda Alessandra -, qualcuno mi ha telefonato, io ho risposto e poi ho chiuso. Con la coda dell’occhio intravedo una...


Nelle recenti trasferte messe agli archivi tra Sicilia e Calabria, disputata in concomitanza con il ponte dell’Immacolata, il Team MMBIke Andria – Resto al Sud sta raccogliendo risultati a dir poco prolifici e significativi grazie a Mattia Muraglia. Il figlio...


Il Veloce Club Tombolo  Tombolo in questi giorni ha presentato con grande soddisfazione il bilancio della seconda edizione della Social Ride “La Bestiale’, che si è svolta la domenica 30 novembre con raduno e partenza mattutina e rientro nel Parco...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024