L'ORA DEL PASTO. L'ESPERANTO DEL CICLISMO

STORIA | 07/01/2020 | 07:20
di Marco Pastonesi

 


Quelli che dicono “step” invece di passo o grado o livello, quelli che preferiscono “gap” a divario o distanza o differenza, quelli che scelgono “top” al posto di meglio o massimo o vertice, quelli che adottano “mission” anziché missione e “testimonial” anziché testimone. E si tratta di italiani, non di britannici. In particolare, nel ciclismo, quelli che pensano che “Viviani brothers” sia più efficace di fratelli Viviani, quelli che hanno lanciato “fight for pink” rinunciando al nostrano “lotta per la rosa”, intesa come maglia, quelli che a tutti i costi impongono “team” ignorando squadra, perfino il nostro Tuttobiciweb che ricorre a “news” per sostituire notizie o novità (però si apprezza lo sforzo nel resistere alla tentazione di eliminare “ultim’ora” a favore di “last minute”). E si tratta sempre di italiani, non di statunitensi.


Il villaggio è globale, anche quello alla partenza delle tappe. Se nel Novecento la lingua ufficiale del ciclismo era il francese, adesso è l’inglese. Ma ci si dimentica che italiano era una buona parte del calendario, che italiani erano molti corridori, che molte squadre erano italiane, e soprattutto che certe parole italiane erano, anzi, sono nel vocabolario di tutto il gruppo. A cominciare proprio da “gruppo” e “gruppetto”. E ancora oggi, se certi francesismi come “grimpeur” o “suiveur” possono suonare datati, per dirla in francese “démodé” e in inglese “vintage”, alcuni italianismi come “gregario” o “ammiraglia” sembrano non solo irrinunciabili, ma anche significativamente storici, ricchi, preziosi, addirittura ammirati e nvidiati.

Da sempre le invasioni economiche hanno aperto alle incursioni linguistiche. “Le truppe americane – scrive Giuseppe Antonelli in “Il museo della lingua italiana” (Mondadori) – avevano portato il chewing gum e il nylon; i bambini italiani si erano messi a fare gli Sciuscià (come recita il titolo del film di Vittorio De Sica, 1946), cioè gli shoe-shines: i lustrascarpe. Dai film western arrivavano parole come cowboy o saloon, nella vita dei giovani cominciavano a entrare il juke-box, il flipper, i blue-jeans, il twist. Anche per descrivere il grande balzo in avanti dell’economia italiana, si usa una parola inglese: il boom”.

Modestamente non auspico il ritorno alle traduzioni italiane dei vocaboli stranieri: meglio computer che computiere o elaboratore elettronico. Ho accettato tranquillamente “mountain bike” e “gravel”, così come ho sempre usato “ciclocrossista” e non “ciclopratista”, non ho mai contestato “miss” né “speaker”, non ho mai fatto una piega davanti a “keirin” e “scratch”, anche se confesso di privilegiare americana a “madison” (che andrebbe scritto con la maiuscola, Madison, poiché si riferisce alle corse disputate nel Madison Square Garden di New York). Ma “sneakers” invece di scarpe da ginnastica mi sembra una forzatura, e continuo a preferire concorrente a “competitor” e cronosquadre a “team time trial”.

E se molti italiani pensano che l’italiano sia diventato “cheap” o “outdated”, inglesi e americani – per dire due popoli che parlano la lingua oggi dominante – almeno nel ciclismo amano, se non gli italiani, certamente l’italiano. Con “gran premio della montagna” si riempiono la bocca, con “traguardo volante” sorridono con complicità, esiste addirittura un’agenzia cicloturistica californiana di Sausalito che si è battezzata “inGamba”, e ci sono espressioni come “fuga” e “volata” che appartengono a tutti. Ma proprio a tutti. Un esperanto (che è l’italiano) a due ruote.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata in cui l’Italia festeggia la Liberazione il cuore della Capitale è stato invaso dalle due ruote. Fedele ad una tradizione che ormai ha spento 77 candeline, è andato in scena il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, storico...


Era atteso ieri in volata, invece spunta a sorpresa oggi in salita: Thibau Nys vince la seconda tappa del Giro di Romandia, la Fribourg - Salvan/Les Marécottes di 171 km. Il ventunenne belga della Lidl Trek ha bruciato Andrea Vendrame...


Tobias Lund Andresen sta vivendo unio straordinario momento di forma e dopo il secondo successo consecutivo al Giro di Turchia spiega: «Di certo non ho vinto per caso perché abbiamo lavorato duro durante tutta la stagione per arrivare ad ottenere...


Francesco Della Lunga ha vinto la classica Coppa Ardigò per dilettanti svoltasi a Pessina Cremonese. Dopo il successo di fine marzo a Ponte a Egola, il toscano della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo concede il bis in Lombardia anticipando in...


Sulla scia dell’Eroica Nation’s Cup a tappe vinta dallo spagnolo Hector Martinez Alvarez, un altro evento importante e di prestigio in Toscana per gli juniores, il 48° G.P. Liberazione Città di Massa con ritrovo e partenza ufficiosa nella splendida Piazza...


Slitta alle 21.50, in questo giovedì di festa, l'appuntamento settimanale con Radiocorsa su Raisport. In collegamento ci sarà Fabio Baldato, direttore sportivo della UAE Team Emirates, per capire meglio il capolavoro messo in piedi da Tadej Pogacar alla Liegi-Bastogne-Liegi di...


Simone Buda si è imposto nella Coppa CadutI Nervianesi. Il 24enne della Solme Olmo, già vincitore in stagione del GP De Nardi, ha regolato in volata Cristian Rocchetta della UC Trevigiani - Energiapura Marchiol e Lorenzo Ursella, 21enne della Zalf...


Tobias Lund Andresen ci ha preso gusto e firma il bis nella quinta tappa del Giro di Turchia, la Bodrum - Kusadasi di 177, 9 km. In una volata lanciata lunghissima da Luca Colnaghi e poi da Danny Van Poppel,...


Ancora una giornata ricca di soddisfazioni per il Team F.lli Giorgi. La squadra del presidente Carlo Giorgi, oggi, 25 aprile, era impegnata su due diversi fronti. Cominciamo dalla splendida vittoria, la seconda personale della stagione, ottenuta dal trentino Elia Andreaus...


Le strade di Camignone regalano il primo storico podio alla formazione juniores del Team ECOTEK. A ‘impacchettare’ questo regalo alla formazione guidata dall’ex professionista Marco Zanotti è stato Paolo Nica, che ha chiuso al terzo posto il 60° Trofeo Caduti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi