LINEA VERDE. AIMONETTO, DALLA PLAYSTATION AL LOMBARDIA

JUNIORES | 14/12/2019 | 07:21
di Danilo Viganò

La stagione di Pietro Aimonetto si concentra tutto da marzo a luglio, meglio sarebbe dire fino al 28 luglio a La Stella di Vinci, fuori Firenze: è in quella corsa che Aimonetto chiude la sua stagione per una brutta caduta. E' finito con la faccia su un paletto di ghisa procurandosi delle fratture e ferite facciali in ben nove punti. Fino a quel momento il 18enne cuneese di Bra, portacolori della Bustese Olonia Bike Tartaggia, si era assicurato le vittorie sui traguardi di Massa e quello nazionale di Offida nelle Marche. Non ha lasciato il segno, ma c’è andato vicinissimo a Caraglio dove è giunto secondo e in cima al Brinzio (terzo), mentre in maglia azzurra ha corso da protagonista il Trofeo Centro del Morbihan, prova della Nations Cup, classificandosi in nona posizione nella classifica generale.


E’ grazie al nonno materno Carlo Corino che Pietro scopre il ciclismo, spinto inoltre dalla passione del padre Andrea, titolare assieme alla madre Alessandra e alla sorella maggiore di 22 anni Clara de “Il Melograno Catering”, e dello zio Mauro che hanno avuto trascorsi ciclistici rispettivamente tra gli juniores e i dilettanti. L’idea di essere sempre protagonista è nel Dna del passista scalatore Aimonetto, studente al Liceo Scientifico delle Scienze Applicate “Giolitti-Gandino” di Bra che il prossimo anno, al debutto tra gli Under 23 con il Cycling Team Friuli di Roberto Bressan, vuole riprendersi ciò che gli è stato tolto da una estate sfortunata e dolorosa. Ha l’età giusta e notevoli margini di miglioramento per riuscirci.


Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Sta crescendo molto sia a livello degli juniores che in tutte le altre categorie».

A quale età hai cominciato a correre?
«Con la categoria G1 nella società Alba Bra Langhe Roero. Avevo una Vicini Katana gialla e rossa».

Il più forte corridore di tutti i tempi?«"Eddy Merckx perchè vinceva tutto e aveva un grande carattere».

Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Con la stessa passione nulla, però seguo quasi tutti gli altri sport».

I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».

Altruista o egoista?
«Altruista».

Cosa leggi preferibilmente?
«Qualcosa che mi faccia ridere».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«Gli occhi e i capelli».

Sei social?
«Dipendo soprattutto da Instagram».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«La mentalità di alcuni direttori sportivi delle categorie minori. A volte esagerano e rischiano di bruciare i giovani talenti».

Piatto preferito?
«Pasta in bianco».

Hobby?
«Play Station».

La gara che vorresti vincere?
«Giro di Lombardia»

Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, i film d'azione».

I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi sono più connessi con il mondo, ed è più facile avere rapporti e confronti con gente lontana. Una volta non poteva accadere».

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