LA GIUSTIZIA INDEGNA DI UN PAESE CHE SI DEFINISCE CIVILE

LETTERA APERTA | 04/11/2019 | 07:44
di Fiorenzo Alessi

Caro Direttore,


quando si affrontano temi come quello che giusto il Giorno dei Defunti ha posto il Delegato alla Sicurezza dell' A.C.C.P.I. all'attenzione di chi abbia un minimo di sensibilità, e di cuore per il ciclismo, sono dell'avviso che - prima di esprimersi - occorra attentamente interrogarsi e, se possibile, non lasciare che le parole sfuggano al controllo di una riflessione raziocinante. Nel caso di giovani vite stroncate da un'improvvida superficialità organizzativa, che spalanca le porte al dramma o addirittura, e peggio, di familiari e amici "morti ammazzati" sulla strada, ormai una sorta di quotidiano luogo del delitto, l'emotività avrebbe infatti... sconfinate praterie per dare sfogo al risentimento e alla rabbia, inevitabili compagne del dolore in siffatte drammatiche circostanze.


E' del tutto condivisibile quanto ha scritto, accoratamente, Marco Cavorso, sia nella funzione istituzionale (uso volutamente questo termine, emblematico per simili fattispecie) che riveste in seno all'A.C.C.P.I., che soprattutto come padre e vittima - vivente e permanente - di  una condotta che, a livello normativo,  attualmente ha preso nome di omicidio stradale. Dovrebbe riporsi fiducia nei Tribunali e nei Magistrati che, a vario titolo, esercitano funzioni giurisdizionali, sia in fase d'indagini e di formulazione dell'accusa, che nell'ancora più delicata fase del Giudizio, allorchè si è chiamati a valutare la fondatezza della pretesa punitiva dello Stato. Questa, e non altro, è infatti la funzione del processo penale. 

Una volta accertato e statuito che un figlio, un fratello, un padre, sia stato ammazzato, colposamente, e dunque per negligenza - imperizia - imprudenza, ovvero per una sconsiderata condotta di guida o per quant'altro valga a connotare un soggetto come delinquente stradale, questa "razza" criminosa dovrebbe risponderne senza se e senza ma.

L'ordinamento processual-penalistico, e prima ancora il buon senso dico io, prevedono che ad un precetto violato, corrisponda una sanzione-pena da eseguirsi ed espiarsi. Appare tutto così semplice, da risultare quasi banale: quando, poi, hai letteralmente sbattuta in faccia una frase come "la Legge è uguale per tutti", oltre al disposto Costituzionale per cui "... è amministrata in nome del popolo Italiano", che altro si puo' andare cercando? Nessuno, mai, a fronte di un simile "apparato" normativo e procedimentale , dovrebbe... invocare giustizia. Per il Matteo, per il  Marco, per il Giovanni, per i tanti, troppi, nomi che ora i loro cari, e noi tutti, vediamo ormai troppo frequentemente scritti solo su di una Tomba o di una Croce.

Sconsolatamente, e rabbiosamente, dico che non può e non deve essere così! Semmai esista, è una rabbia razionale e avvalorata dalla professione che da decenni esercito. Mi sento di affermare, senza tema di smentite che non siano meri e patetici esercizi di stile, o ancora più deprimenti difese corporative e di casta, che nel processo penale la parte offesa, ciclista accoppato (o menomato, ipotesi a volte ancora peggiore) o anziano rapinato e malmenato, minore o donna oggetto di maltrattamenti o violenze, e via dicendo di simili nefandezze, sia un soggetto processuale figlio di un dio minore. Si corre forse il rischio di essere irriguardosi  nel dire che è umiliante  ed inammissibile, oltre che indegno di un Paese che voglia continuare a dirsi civile? Se così fosse, francamente me ne frego. Cio' che conta, alla fin fine, è dire senza remore cio' che si pensa. Per una migliore quotidianità di vita, anche nel Ciclismo.

Copyright © TBW
COMMENTI
Condivido, ma questa e' l'Italia
4 novembre 2019 13:08 andy48
Caro Alessi, prima di tutto ai nostri tempi "dire senza remore cio' che si pensa" , tra PC e commissioni Segre, si rischiano sanzioni se non la galera. In secondo luogo, come Lei accenna, con un sistema giustizia che fa acqua da tutte la parti, che si accanisce contro il comune cittadino, ma fa orecchie da mercante nei casi in cui siano coinvolte le categorie "protette", che cosa ci attendiamo quando anche lo sport e' chiamato a rispondere di negligenza? Sentenze senza comune senso del pudore o al massimo pilatesche. Lamentarsi e' giusto e necessario, ma temo che in assenza di un terremoto istituzionale alla fine della festa le cose continueranno ad andare cosi', alla caxxo di cane.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Colpaccio di Timo De Jong (VolkerWessels) nella quarta tappa del Tour of Holland, da 158.3 chilometri con partenza da Emmen e arrivo in cima al Col du Vam, alla dodicesima scalata dello stesso strappo degli Europei due anni fa. All'epoca...


Con Tommaso Alunni, Alessandro Cattani, Leonardo Meccia e Marco Martini la Technipes #inEmiliaRomagna firma il tricolore a cronometro a squadre per under 23. Grande soddisfazione per la squadra romagnola del dinamico presidente Gianni Carapia che esulta in quel di San...


“Don’t race, have fun”: non una semplice frase, ma la filosofia che contraddistingue la VENEtoGO, la social ride ideata da Filippo Pozzato e inserito all’interno della “Settimana Veneta” di Ride the Dreamland. Una manifestazione che si distingue per la sua...


Primo podio internazionale per Sara Casasola. La friulana della Crelan Corendon oggi si è classificata al secondo posto nella gara di Essen (Belgio) prova valida per la Challenge Exact Cross per donne elite. La venticinquenne udinese di Maiano seconda anche...


La Top Girls Fassa Bortolo si è laureata campione d'Italia cronosquadre della categoria donne elite a San Biagio di Callalta nel Trevigiano. La regazze Chiara Reghini, Marta Pavesi, Irma Siri e Sara Luccon guidate da Rigato, hanno chiuso il math...


Sono i friulani del Team Tiepolo Udine i nuovi campioni d'Italia della cronosquadra juniores maschile. Il quartetto composto da Simone Granzotto, Tomaz Lover Medeot, Christian Pighin e Davide Frigo ha impiegato 34'35".86 per coprire i 29, 4 chilometri del percorso...


La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


Paul Seixas è il nuovo simbolo del ciclismo francese. A 19 anni è arrivato settimo al Giro di Lombardia, un evento straordinario perché è il più giovane corridore nella storia, ad essere entrato nei primi 10 alla sua prima Classica...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024