Il Duomo di Milano e la piazza più famosa della città hanno accolto Giorgio Squinzi per l’ultimo saluto. Rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, della politica e dello sport si sono riuniti per rendere omaggio all’imprenditore milanese che si è spento, dopo una lunga malattia, all’età di 76 anni.
La cerimonia funebre, in una cattedrale gremita, è stata celebrata da monsignor Erminio Descalzi, vescovo ausiliare di Milano, mentre l’omelia è stata pronunciata dall’Arciprete del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo, che ha ricordato i mandati di Giorgio Squinzi nel Cda della Veneranda Fabbrica del Duomo e ha riservato un pensiero ai famigliari, in particolare alla moglie Adriana e ai due figli Marco e Veronica. «Siamo qui raccolti per sciogliere il debito di riconoscenza nei confronti di Giorgio Squinzi, dare un estremo saluto, con affetto, a chi si è distinto per pietà cristiana», ha detto monsignor Descalzi.
Tante le personalità che sono intervenute per salutare il presidente della Mapei e del sassuolo Calcio a cominciare dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, dalla ex numero uno dell’assoindustriali Emma Marcegaglia e da Fedele Confalonieri. E poi il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi, Marco Tronchetti Provera, Diana Bracco, il dg di Federchimica Claudio Benedetti, l’ex presidente dell’Inter Ernesto Pellegrin, il presidente di Confimprese Mario Resca.
Dal mondo della politica erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’ex premier Romano Prodi, l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, l’ex ministro Maurizio Lupi e il sindaco di Sassuolo, Francesco Menani.
Moltissimi gli sportivi, a partire dalla squadra del Sassuolo con l’amministratore delegato Giovanni Carnevali, il tecnico Roberto De Zerbi, i tecnici Eusebio Di Francesco e Massimiliano Allegri che hanno allenato il Sassuolo, rappresentanti delle squadre di serie A e di B, gli ex calciatori del Sassuolo Alessandro Matri e Francesco Acerbi, quest’ultimo evidentemente commosso («Dovevo esserci perché è una persona di valore riconosciuta anche all’estero. Un grande uomo, ho pianto quando ho appreso la notizia, è il minimo essere qui per ricordare la sua persona, non potevo mancare. Lui mi è stato vicino, non ha mai alzato la voce, quelle poche parole che diceva erano ben chiare»), il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, tanti ex ciclisti a cominciare da Paolo Bettini e Ivan Basso, Andrea Tafi e Davide Bramati, Alessandro Tegner e Adriano Baffi, Luca Guercilena e Stefano Zanini, con Dario David Cioni e Domenico De Lillo. Il CT Davide Cassani, Ivano Fanini e Cordiano e Christian Dagnoni, oltre ai grandi dell’imprenditoria delle due ruote, come Amedeo Colombo, Pietro Rosino Santini e Ernesto Colnago. Confuso tra la folla anche Cadel Evans.
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