
Bradley Wiggins si prepara ad aprire un nuovo capitolo della sua vita: l’ex campione si è infatti iscritto ad un corso di laurea per diventare assistente sociale.
In una intervista concessa alla rivista Big Issue, Wiggins spiega: «Non mi interessa un bel niente della mia carriera ciclistica adesso, non voglio vivere di ricordi. Mi ci è voluto un po’ di tempo per ritrovarmi, ridefinirmi e tornare al ciclismo con tranquillità. Mi è piaciuta l’esperienza vissuta al Tour come opinionista e voglio continuare, ma ora studio per ottenere un diploma universitario in assistenza sociale. Voglio aiutare le persone. In vita mia ne ho viste di tutti i colori (chiaro il riferimento ai problemi di alcolismo del padre, ndr) e niente può scioccarmi: voglio usare la forza mentale che mi ha dato il ciclismo lavorando come assistente sociale. E quando la gente oggi dice “Oh, sei quel ciclista”, io dico: "No, è stato qualche anno fa. Ora sono un assistente sociale ora”. Anche alle corse vado con l’entusiasmo di un fan, non mi aspetto di essere riconosciuto o altro».
Sir Bradley non si è sottratto nemmeno ad una domanda sul misterioso pacchetto che gli era stato spedito dalla sede di British Cycling e Sky a Manchester nell'ultimo giorno del Critérium du Dauphiné del 2011.
«È stata una caccia alle streghe ed il fatto che io sia tornato a lavorare nel ciclismo è testimonianza del fatto che non ho fatto nulla di male e non ho nulla da nascondere».
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