L'ORA DEL PASTO. QUEL MATRIMONIO SUL GAVIA

GIRO D'ITALIA | 29/05/2019 | 07:16
di Marco Pastonesi

 


Ieri, sul Gavia, c’era un matrimonio. Quello fra il Cielo e la Terra. Succede sempre così quando le montagne sono avvolte dalla nebbia e le cime custodite dalle nuvole. In alto, in segreto, in silenzio, Cielo e Terra si sono incontrati e si sono uniti. Un antico amore. Il Giro d’Italia non era fra gli invitati.


Il Gavia è un passo che il ciclismo ha conosciuto soltanto nel 1960. Era accompagnato da una storia crudele: 18 alpini, tra i 21 e i 23 anni, precipitati su un camion militare, il 20 luglio 1954. In quella curva, spaventosa, su quella strada, sterrata, contro quelle rocce, ostili, una targa di marmo ne ricorda la tragedia. Fu Vincenzo Torriani a convertire il Gavia alle biciclette, fu Imerio Massignan il primo ad arrampicarsi, fu Charly Gaul a conquistare la prima tappa. Le montagne sono divinità, a volte spietate, a volte vendicative. Così, per quell’affronto a forza di pedali, il Gavia sembrò voler punire Massignan infliggendogli tre forature in discesa che lo fecero disperare e piangere e sembrò voler castigare Gaul contagiandolo di fantasmi che per anni lo avrebbero tormentato e ossessionato.

Il Gavia è fatto così: poco vegetale e molto minerale, una cattedrale gotica di rocce stanche friabili, un lago nero e un lago bianco che archiviano storie e tramandano leggende, una galleria dove i corridori – di qualsiasi livello, categoria, classe – hanno la sensazione di tornare indietro nel tempo, fin nel grembo materno. Le montagne sono grandi madri. Il Gavia – il Passo della testa del morto, uno dei suoi vecchi e temibili soprannomi – conserva una micro tundra artica, effetto di primordiali rivoluzioni telluriche e glaciali. E’ per questa ragione che su quei tornanti, infine in quell’anfiteatro di vette alpine, ci si sente sempre ospiti, mai abitanti.

E così si sentirono i corridori nel Giro di 31 anni fa, quando all’improvviso il Cielo e la Terra si imbiancarono – un matrimonio d’alta quota –, fra gli invitati c’erano il Vento e il Gelo, fra gli imbucati l’olandese Johan Van der Velde si presentò per primo al Rifugio Berni, qui si paralizzò per l’accoglienza polare e arrivò al traguardo, un po’ a piedi, molto su un pullmino, un po’ in bici, 47 minuti dopo un altro olandese, Erik Breukink. Quando Van der Velde poté rendersene conto, se ne rallegrò: aveva visto la morte in faccia, ma era ancora vivo. “La leggenda del Gavia” (di Giacinto Bevilacqua, Alba edizioni, 104 pagine, 12 euro) è un libriccino che ricorda quell’apocalisse.

Ieri, sul Gavia, c’era un matrimonio. Quello fra il Cielo e la Terra. E piovevano confetti. Come fiocchi di neve.

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il 22enne spagnolo Haimar Etxeberria approderà al WorldTour vestendo la maglia della Red Bull Bora Hansgrohe. Etxeberria ha dimostrato il suo forte potenziale in questa stagione, soprattutto nelle corse di un giorno e negli impegnativi arrivi in ​​volata. Dopo essersi...


Dei tre grandi giri, al momento si conosce solo il tracciato del Tour de France, mentre sale l’attesa per sapere come sarà il percorso del  Giro d’Italia. La corsa rosa sarà svelata il 1° dicembre e al via il prossimo...


Uno degli sprinter più premiati al mondo farà parte della Caja Rural-Seguros RGA la prossima stagione. Il colombiano Fernando Gaviria (La Ceja, 1994) arriva alla squadra spagnola dopo aver collezionato oltre cinquanta vittorie da professionista e brillato nelle più importanti...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Domenica scorsa, presso il ristorante Chalet in vetta all’iconica salita di Roncola, si è svolto l’annuale pranzo di una delle società più importanti e vincenti del panorama dilettantistico e giovanile nazionale, la Ceramiche Pagnoncelli. Oltre a sancire un altro anno...


Ho seguito alla lettera quello che suggerisce l’autore: e ho cercato le mie biciclette. La prima, piccola, rossa, da bambino (Gerbi), quella ereditata da mio fratello maggiore (Ceriz), poi senza rispettare l’ordine cronologico, sono volato da una all’altra (Olmo, Schwinn,...


Dopo il riposo autunnale, le prime pedalate in vista del 2026 Kevin Colleoni dovrà farle senza certezze sul proprio futuro. Al 26enne bergamasco non è stato rinnovato il contratto con la Intermarché - che si unirà alla Lotto, lasciando al...


La stagione ciclocrossistica è già entrata nel vivo ma in casa Fas Airport Services-Guerciotti-Premac non si è voluto rinunciare al tradizionale appuntamento con l apresentaziuone ufficiale della squadsra. Nella cronice del Vittoria Park a Brembate, Paolo Guerciotti e i suoi...


Il body in questi anni ha guadagnato davvero molti simpatizzanti tra professionisti e amatori e spesso non è solo l’aerodinamicità a farlo preferire. Questo capo è una soluzione elegante e versatile adatta a chi insegue sempre la perfomence migliore. Perfetto...


Lo Yacht Club Como, già pregevole sede, sul versante ciclistico, di molteplici eventi collegati soprattutto al Giro di Lombardia, ha accolto amici, soci ed appassionati del Gruppo Sportivo Madonna del Ghisallo in occasione della sua Festa Sociale che accomuna, da...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024